Ravasi: “Sì a Suor Cristina, la Chiesa deve parlare ai giovani”
“Approvo suor Cristina, perché la Chiesa deve registrare i gusti dei giovani di oggi”. Parole e musica (mai come stavolta il termine è più adatto), di Monsignor Gianfranco Ravasi, “ministro della cultura del Vaticano”. La religiosa incassa così un altro punto a suo favore, confermando dunque quanto sia importante che la Chiesa si muova verso le giovani generazioni seguendo anche il solco del pop. I detrattori, coloro che hanno visto nel progetto suor Cristina solo un’operazione finta e commerciale e anche coloro- tantissimi – che nel mondo cattolico hanno storto il naso, se ne faranno una ragione. “Piena approvazione a suor Cristina come fenomeno culturale pastorale. Parliamoci chiaro – esordisce il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura – oggi si sente più che mai la necessità di nuovi linguaggi per essere più vicino ai giovani. E la Chiesa non può trascurarlo. La Chiesa deve essere nella piazza“.
Detto questo, il ‘ministro’ della Cultura del Vaticano ricorda che non si può prescindere dal linguaggio della sacralità. “E su questo aspetto – osserva – bisognerà che la Chiesa si impegni a comporre musica di livello liturgico“. Il porporato, per spiegare meglio ciò che pensa, dice di avere visto anche testi di autori laici: “penso a Gino Paoli – racconta – ad Antonello Venditti, a Francesco Guccini. Anche nella loro musica ci può essere una dimensione religiosa. Ma poi ci deve essere anche un altro orizzonte“. Una cosa mette in chiaro Ravasi: “se c’è solo spettacolo, non ci può essere avvicinamento a Dio” .
E la religiosa stessa, di cui nei giorni scorsi è uscito il primo album, aveva espresso un grande desiderio: “Il mio sogno è cantare per il Papa e avere da lui una benedizione per questa ‘missione’ un po’ speciale che ho ricevuto. E poi, pensate che emozione se mi telefonasse , aveva detto al settimanale Gente. “Presto potrei incontrare il Papa durante la messa che celebra a Santa Marta. In quell’occasione gli donerò il mio album”. Il primo incontro invece, sarà al Concerto di Natale, il 13 dicembre, all’Auditorium della Conciliazione a Roma, in cui canterà anche la religiosa.
Una approvazione, a metà, arriva invece da monsignor Massimo Palombella, direttore del coro della Cappella Sistina, che considera il fenomeno un “buon inizio” se poi si è capaci di andare oltre. Dice Palombella: “il problema di fondo resta la necessità di educare i giovani a diventare adulti, ad avere una visione rotonda della vita”. Il maestro del coro mette in guardia dai rischi di “una certa commercializzazione”. Sull’ok a suor Cristina vi invitiamo anche a leggere questa riflessione della collega Angela Azzaro, pubblicata su un giornale non esattamente cattolico come “Il Garantista”. Condivisibile parola per parola.