Sanremo 2022, serata cover: Morandi vince cantando…le sue canzoni. Le pagelle

Cosa bisogna fare nella serata cover? Cantare le cover, cioè brani di un altro artista. Il Festival di Sanremo 2022 ha deciso invece che qualcuno può partecipare alla serata cover cantando le sue canzoni. Così Gianni Morandi, che sul palco con Jovanotti ha cantato un medley con le canzoni di entrambi

Sul podio della serata cover anche  Mahmood e Blanco ed Elisa. La classifica generale vede in testa ancora il duo milanese ma il cantante emiliano scavalca Elisa. Scala posizioni Matteo Romano, risale Dargen D’Amico.

La classifica dopo la quarta serata

1 Mahmood  e Blanco (=)  2. Gianni Morandi (+1) 3. Elisa (-1) 4. Irama (=)  5. Sangiovanni (=)  6. Emma (=)   7. La Rappresentante di Lista  (+2) 8.Massimo Ranieri (-1)  9.Fabrizio Moro (-1) 10.Michele Bravi (+1) 11. Achille Lauro (+3)  12. Matteo Romano (+5) 13. Dargen D’Amico (-3)  14. Aka7even (-1) 15. Noemi (=) 16. Ditonellapiaga e Rettore (-4)  17. Iva Zanicchi  (+1) 18. Giovanni Truppi  (+1) 19. Rkomi (-3) 20. Le Vibrazioni (+3) 21. Yuman (+3) 22.Highsnob e Hu (-2) 23. Giusy Ferreri (-2) 24. Ana Mena (=) 25.Tananai (=)

Malika Ayane e Matteo Romano

Le pagelle della serata cover

Noemi – (You make me feel like ) A natural woman (Aretha Franklin): Noemi non è Aretha Franklin, questo è evidente e lei ovviamente lo sa. Però seduta al piano la si vede raramente. Non è abituata a questo tipo di esibizioni e rischia di perdersi. Complessivamente però è una buona opener. VOTO 6.5

Giovanni Truppi – Nella mia ora di libertà (Fabrizio De André) con Vinicio Capossela e Mauro Pagani: Il confronto con De Andrè è sempre complicato ed ai puristi questa versione fa storcere il naso. Personalmente apprezzo, anche considerando gli canta a fianco. VOTO 7.

Yuman – My Way (Frank Sinatra) con Rita Marcotulli: L’eccellenza del jazz italiana nel mondo accompagna questa versione jazz e sofisticata di un grande classico. Delicato, senza strafare. VOTO 6.5

Le Vibrazioni – Live and let die (Paul McCartney) con Sophie Scott e Peppe Vessicchio: Sophie Scott, la voce dei Sophie ant The Giants  cancella Francesco Sarcina ed eleva questo grande classico del rock. Applausi per il ritorno di Vessicchio. VOTO 7.5

Sangiovanni – A muso duro (Pierangelo Bertoli) con Fiorella Mannoia: L’autotune. Su una canzone di Pierangelo Bertoli. A muso duro, ma sul serio. La faccia della Mannoia era  eloquente. Imperdonabile. VOTO 5

Le Vibrazioni con Sophie Scott

Emma – Baby one more time (Britney Spears) con Francesca Michielin: Il rischio tonfo, con due artiste così diverse dall’interprete originale era dietro l’angolo. Scelgono la strada della parziale destrutturazione del brano e alla fine ne esce una versione sbarazzina. Divertono e si divertono. VOTO 8.

Gianni Morandi – Medley  (“Occhi di ragazza”, “Ragazzo fortunato”, “Un mondo d’amore”, “Penso positivo”) con Mousse T e Jovanotti: E’una serata cover, però a Gianni Morandi fanno cantare le sue canzoni. E quando Rettore ha chiesto la stessa cosa, le hanno risposto di no. Questa serata fa media per la classifica. VOTO NC.

Elisa – What a feeling (Irene Cara – Flashdance) accompagnata dalla ballerina Elena D’Amario: Potenza e grazia su un brano scritto da Giorgio Moroder che ha vinto il Premio Oscar. VOTO 10.

Achille Lauro – Sei bellissima di  e con Loredana Bertè: Non è niente per cui gridare al capolavoro mondiale, ma è una cover fatta bene, al fianco dell’interprete originale. Senza sovrastrutture, Lauro dimostra a tutti che sa cantare. VOTO 6.5

Matteo Romano – Your song (Elton John) con Malika Ayane: Il ragazzo della TikTok generation conferma il talento, omaggiando con rispetto un classicone del pop internazionale, accompagnato con delicatezza da Malika Ayane. La più grossa sorpresa del festival. VOTO 9

Irama – La mia storia tra le dita di e con Gianluca Grignani: C’è stata una prova all’insegna dei dissidi e purtroppo s’è visto. In più va aggiunto il fatto che Grignani continua a non rendere giustizia al suo talento di compositore ed autore. Non so cosa avesse, ma era evidente che non doveva stare su quel palco. VOTO: NC

Ditonellapiaga & Rettore – Nessuno mi può giudicare (Caterina Caselli): Energia e complicità fra le due artiste. Ditonellapiaga non benissimo all’inizio, forse anche per colpa di microfoni non esattamente settati bene. VOTO 6.5

Iva Zanicchi – Canzone (Don Backy e Detto Mariano, versione di Milva), duetto virtuale con Milva: Il colpo di scena è il duetto non annunciato col video dell’interprete originale, scomparsa l’anno scorso. Per il resto è Iva Zanicchi che canta come Iva Zanicchi, quindi bene. VOTO 7.

Elisa e Elena D’Amario

Ana Mena – Medley (“Il mondo”, “Figli delle stelle”, “Se mi lasci non vale”) con Rocco Hunt: Difficile anche giudicare un così imbarazzante medley. Se voleva essere un omaggio a tre grandi della musica italiana ed internazionale, ecco, non è venuto proprio benissimo. Ana Mena continua a non prendere una nota. VOTO 3.

La Rappresentante di Lista – Be my baby (The Ronettes) con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra: L’omaggio alla componente delle Ronettes scomparsa il mese scorso, con tre grandi voci femminili, un ottimo musicista e un pop anni 60 e che diventa EDM Spiazzante, ma bello. VOTO 7

Massimo Ranieri – Anna verrà (Pino Daniele) con Nek: Qui va scissa l’interpretazione dall’arrangiamento. Su Ranieri e Nek, poco da dire. Sono due che sanno fare il mestiere e sul palco si vede. L’arrangiamento però no, davvero,  non rende giustizia al pezzo. Destrutturare va bene, ma bisogna farlo bene. VOTO 5.

Michele Bravi – Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi (Lucio Battisti). La premessa, sempre, in questo blog, è essere sempre superpartes, anche di fronte ad artisti dei quali si ha stima. Non solo perchè sono corregionari. E allora: stasera Michele Bravi ha stonato. Più volte. Peccato. Mi dispiace tantissimo. VOTO 4

Mahmood & Blanco – Il cielo in una stanza (Gino Paoli): C’è una macchia in questa performance ed è la spolverata di autotune di Blanco. Ma l’operazione è delicata e rispettosa, funziona tutto molto bene. Ma un mezzo punto in meno, quindi 7

Rkomi – Medley Vasco Rossi (“Fegato spappolato”, “Deviazioni” e “Cosa succede in città”) con Calibro 35: Rkomi è al pub con gli amici, c’è serata karaoke, dopo la bisboccia. I Calibro 35  limitano i danni. VOTO 4.5

La Rappresentante di Lista, Cosmo, Ginevra e Margherita Vicario

Aka7even – Cambiare (Alex Baroni) con Arisa: Aka7even scala la montagna Alex Baroni, ad alta percentuale di franata vertiginosa. Arisa lo accompagna, arriva al traguardo bene. Un pò nelle retrovie, ma bene. VOTO 7

Highsnob & Hu – Mi sono innamorato di te (Luigi Tenco) con Mr. Rain: L’altra grossa sorpresa della serata è questa particolarissima versione del brano, delicata e rispettosa del suo mood originale, nonostante l’inserimento delle barre.VOTO 8.

Dargen D’Amico – La bambola (Patty Pravo): Il remix della hit di Patty Pravo, con annesse barre, in versione EDM e disco. Tutto talmente folle ed assurdo, eppure funziona alla perfezione. E  Dargen D’Amico non stona nemmeno. VOTO 9

Giusy Ferreri – Io vivrò senza te (Lucio Battisti) con Andy dei Bluvertigo: “Qualche cosa di sicuro io farò”. Per esempio: provare a ritrovare l’intonazione smarrita. Niente da fare. VOTO 4.5

Fabrizio Moro – Uomini soli (Pooh):  Fabrizio Moro dice di averla scelta perchè era quella che gli chiedevano quando cantava ai matrimoni. La speranza è che la cantasse indovinando l’intonazione perchè stasera invece no, davvero. VOTO 4

Tananai – A far l’amore comincia tu (Raffaella Carrà) con Rosa Chemical: La freddezza del pubblico dell’Ariston, che non li ha applauditi la dice lunga. Imbarazzante come questo ragazzo non prenda una nota nemmeno per sbaglio. Quanto a Rosa Chemical, ricorderà a lungo questo imbarazzante debutto al Festival. Pessimo omaggio alla Carrà. VOTO 2

Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cattolico, cittadino d'Europa, sinceramente Liberaldemocratico. Già speaker radiofonico. Ha scritto e scrive di cronaca, sport, economia e sociale per giornali nazionali e locali per vivere; scrive di musica su siti e blog per sopravvivere.

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