Waiting for Sanremo 2024: 15 ritornelli appiccicosi dei quali forse vi eravate dimenticati

Secondo appuntamento con Wating for Sanremo. Stavolta è il turno di canzoni dimenticate dai ritornelli irresistibili. Che non vuol dire canzoni bellissime con ritornelli altrettanto bellissimi, ma solo canzoni, spesso cantante perfino male, con ritornelli che entrano rapidamente nella testa. Buon viaggio nei ricordi, alzate il volume delle casse.

1-Lollipop- Batte forte

Lasciate stare la miserrima performance sanremese (peraltro, questa è la migliore delle cinque): il pezzo è uno dei più forti e radiofonici passati al festival in tempi recenti (provate a sentire la versione studio). Loro furono sbattute nel frullatore di Sanremo senza alcuna esperienza appena uscite da quel disastroso talent che fu Popstar. Oggi non sarebbe mai successo. Cinque secondi per far entrare in testa il ritornello. Come è noto, quattro di loro sono ancora in attività nel canto, una da solista e tre come Lollipop.

2- Cinzia Corrado-Niente di più

A nemmeno 20 anni, la cantante di Supersano partecipa alla sezione giovani di Sanremo dopo aver partecipato a Castrocaro e vince. L’anno successivo non si ritrova tra i big, come le spettava di diritto, a causa di uno scandalo di cronaca rosa che vede pubblicate delle foto della cantante nuda sotto la doccia, censurate dalla stessa. L’avventura nel mainstream finisce praticamente qui, non la sua carriera musicale. Nel 2022 sono usciti due nuovi singoli, a 19 anni dall’ultimo.

3- Pincapallina- Quando io

La rivincita dei brutti nel testo cantato – non proprio benissimo, a dirla tutta –  da Annalaura ‘Aua’ Avanzi:Cosa c’è di strano se ti amo, brutto come sei, tutto ciò che è mio ti darei, cosa c’è di strano se ti amo, fatti miei“. Il brano scivolò nelle retrovie della sezione nuove proposte 2001, lei canta ancora, ora da solista.

 

4- Cattivi Pensieri- Quello che sento

Il Sanremo del 1997 è stato forse il migliore del decennio per proposte contemporanee e radiofoniche. Cattivi Pensieri erano in quell’anno la band giovane per eccellenza, protagonista del mainstream e reduci dalla vittoria al Disco per l’estate l’agosto precedente. “Quello che sento” è appena quindicesima, ma il ritornello girerà parecchio nelle radio. La band si scioglie per dissidi artistici qualche anno dopo, Cinzia Farolfi e Davide Bosio sono ancora in piena attività.

5- Milk & Coffee- Quando incontri l’amore

Quando parliamo di ritornelli appiccicosi, ci sono anche questi, a corredo di un pezzo vietato ai diabetici. Lo schlager italiano passava anche da questa roba  qui, che era fuori tempo già nel 1982 e che però, con un inciso orecchiabile, riesce comunque a fare breccia. Tanto più che i Milk & Coffee in quegli anni erano nel pieno del successo.  Considerate che loro  arrivarono sesti. “Quando incontri l’amore/Batte forte il tuo cuore /E ti sembra che tutto sia migliore“. Sic. I Milk & Coffe cantano ancora, ma del nucleo originale è rimasta solo la bionda Morena Rosini, vista recentemente a The Voice Senior.

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6- Antonella Arancio- Ricordi del cuore

Ursula Arancio, in arte Antonella Arancio, nel 1994 era una giovane esordiente catanese ed il suo pezzo è il modello esatto dei pezzi sanremesi di metà anni 90, tutti fatti col generatore automatico di canzoni sanremesi, ma tutti diretti e radiofonici.  Ed ha tutto per vincere la sezione Nuove Proposte. Se non fosse che quell’anno è in gara tale Andrea Bocelli. Arriva seconda e l’anno dopo vince il barrage fra i Giovani per entrare nei Big e poi chiude ottima nona. Antonella Arancio canta ancora, lontana dal mainstream.

7- Veronica Ventavoli- L’immaginario

Come sopra, ma fuori tempo massimo. C’è da dire, in tutta onesà che noi maschietti  si guardava più lei che il contesto, però il ritornello e tutta la melodia rimasero comunque in testa.Un pezzo – fra l’altro firmato da Diego Calvetti e Marco Ciappelli – perfetto per la sezione giovani di metà anni 90: peccato fossimo nel 2005.  Ma Sanremo è Sanremo e quello che conta è che il pezzo si canticchi. E dunque anche le giurie la premiarono con un ottimo terzo posto. Veronica Ventavoli canta ancora, anche lei lontana dal mainstream.

 

8- Lighea- Rivoglio la mia vita

Faccio outing: per me questo brano è fra i 6-7 più belli del decennio quando parliamo di Sanremo. La cantautrice di Fermo, dopo il sesto posto dell’anno precedente fra i Giovani, accede nei big  grazie al meccanismo che premiava i migliori dell’anno precedente e atterra in un dignitossissimo e meritatissimo settimo posto che resta però il picco discografico della sua carriera. Lighea canta ancora, e lavora per la Anteros, società di produzione e managemente del suo scopritore, Nazzareno Nazziconi aka Zenonazza.

9 – Francesco e Giada- Turuturu

Oggi ho un turuturuturu per la testa che fa turuturuturu e non mi passa”. Sanremo e gli amori adolescenziali, un legame indissolubile. Uno dei contributi più appiccicosì è senz’altro questo pezzo scritto dallo stesso Boccia e da Gianfranco Caliendo, padre di Giada nonchè musicista della band anni 70 Il Giardino dei Semplici. Eh, come dite? Si, Francesco Boccia è quello che nel 2015 vincerà Sanremo come autore di ‘Grande amore” de Il Volo, poi terza all’Eurovision. Giada Caliendo aveva 16 anni nel 2001, quindi è ancora in piena attività.

10- L’italiano- Stefano Rosso

La prima canzone “de sinistra” nel sempre democristiano Festival di Sanremo di quel tempo è senz’altro questa “L’Italiano”, feroce ma realistico ritratto dell’italiano del 1980, altrettanto vero rispetto a quello che tre anni dopo farà, con molto più buonismo, Toto Cutugno. Stefano Rosso, quello de “Una storia disonesta” (aka “Che bello, due amici una chitarra e uno spinello”) si piegò a Sanremo ma andò in scena con un finto giornale per paura di dimenticarsi le parole.

11- Gianni Mazza- Il lazzo

Quel goliarda del maestro Gianni Mazza nel 1991 si iscrive al Festival, ma alla sezione Novità, nonostante la lunga carriera. E diventa il primo della storia sanremese a scrivere, comporre e cantare il suo pezzo dirigendo contemporaneamente anche l’orchestra. “Cantiamo forte tutti insieme lazzo, sempre più forte noi gridiamo lazzo, finchè qualcuno non reclamerà, che abbiamo rotto l’azzo“. La simpatia arboriana non gli valse un posto in finale.

12-Julie- Cuore Bandito

Il brano segnava il ritorno alle scene di Angela Cracchiolo, in arte Julie, già protagonista di un periodo di successo in coppia con Angelo Todrani (il papà di Giorgia) come Juli & Julie, recentemente visto a The Voice Senior. In una rassegna con diversi bei pezzi, questo motivo che risente ancora degli anni 70 resta immeritatamente fuori dalla finale. Sarà recuperato anni dopo dalle tante orchestre da ballo, delle quali diventerà un must. Julie si è ritirata dalla musica da oltre 30 anni.

13 Bertin Osborne- Eterna malattia

Le donne degli anni 80, andavano in sollucchero per il nobiluomo spagnolo, che giunse a Sanremo sull’onda di alcuni grossi successi radiofonici, che poi altro non erano che riproposizioni italiane di sue hit in spagnolo. Luigi Albertelli ed Enzo Malepasso gli consegnano una hit che non andò bene al Festival (appena 14.) ma fu un ottimo successo radiofonico. Osborne era già famoso in Spagna, la sua popolarità aumenterà. Da sempre vicinissimo alla Corona spagnola, è tuttora in attività ma principalmente come conduttore televisivo.

14 Zero assoluto-Svegliarsi la mattina

Grandi protagonisti del mainstream degli anni zero, Thomas De Gasperi e Matteo Maffucci sono stati ad un passo dal tornare in pista nel Sanremo 2024. Nella lunga serie di ritornelli che hanno caratterizzato la loro carriera, tuttora in attività, c’è sicuramente questa “Svegliarsi la mattina” del 2006 che a dispetto del modesto riscontro al Festival 2006 è stato senza dubbio il maggior successo radiofonico dell’edizione.

15 Stefano Sani -Lisa

Scritta dal signor Fornaciari Adelmo, meglio noto come Zucchero, “Lisa” fu il banger assoluto del 1982, nonostante sarà solo finalista. Merito anche del bel volto dell’allora ventunenne di Montevarchi, idolo delle ragazzine del tempo che dopo la sua apparizione a Sanremo fu costretto quasi a chiudersi in albergo tanta era la folla che lo cercava. L’anno dopo replicò con un altro pezzo altrettanto appicciocoso, “Complimenti”, ancora una volta scritto con Zucchero: il settimo posto gli vale un altro giro nel mainstream. Il successo troppo rapido lo inghiotte e quando i successivi brani hanno meno successo, finisce in un vortice che lo farà progressivamente allontanare dalla scena. Amadeus lo ripesca in tempi recenti nel suo “Ora o mai più“.

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