Sempre meno spazio per la musica in tv: Rai 5 chiude “Ghiaccio Bollente”

Chiude i battenti l’ennesimo programma musicale in Rai. Stasera alle 23.20 su Rai 5 andrà in onda l’ultima puntata di “Ghiaccio Bollente”, la trasmissione condotta da Carlo Massarini che faceva avvicinare il grande pubblico alla musica più di nicchia, ma che in generale in questi tre anni ha fatto godere del pubblico della musica in senso più ampio, in tutte le sue declinazioni attraverso interviste, concerti, live set e approfondimenti. Sarà veramente l’ultima puntata, perchè Rai 5 l’ha appena soppresso.

Carlo Massarini

Lo sfogo di Massarini, storico conduttore degli anni 80 Rai è emblematico: “E’ arrivata una mail di una riga, non c’è stato nessun contatto personale né spiegazione al nostro produttore interno. Il costo era sicuramente molto basso in confronto ad altri programmi (considerando anche che occupavamo 5 ore di programmazione) e i risultati erano in media con quelli della Rete, spesso migliori. Considerando che in due anni non abbiamo mai avuto un supporto dalla Rete – ufficio stampa, conferenze di presentazione, spot tv, cross-promotion, attivazione di un sito del programma – verrebbe da pensare che non eravamo certo una loro priorità“, ha dichiarato a Blogo.

In Rai in questi anni c’è stata una morìa di programmi musicali. Persino quelli geniali come “Sostiene Bollani”, capace di mescolare i generi musicali e di raccontarli con ironia, facendo ascolti mostruosi per la fascia oraria (dopo 23) e la rete (Rai 3) è andato in onda per due anni, senza che nulla si sia mai saputo su una eventuale terza edizione. Ma in passato, hanno chiuso uno dopo l’altro programmi che – nel bene o nel male – consentivano comunque agli artisti di presentare la propria musica: CD Live, Top of the Pops, Scalo 76, solo per citarne alcuni. Non c’è più un programma sulle classifiche (nemmeno sulle private, avendo chiuso da tempo anche Superclassifica Show e la sua recente riedizione), non c’è un programma dove poter cantare live, non c’è niente di niente che proponga musica emergente, a parte il sito di Rai Music, peraltro, neanche troppo promosso e un pò La musica di Rai Tre, per chi ama quella “alta”. Dei nativi digitali, a parte qualche concerto, resta solo GulpMusic su Rai Gulp e persino eventi dove la RAI è partner vanno spesso in lontanissima registrata.

Coloro che si lamentano dell’invasione degli artisti usciti dai talent show, si facciano una domanda: quali sono oggi gli spazi per i giovani artisti (ma anche per gli altri) nella televisione italiana? Dove vanno a promuoversi? Da nessuna parte, se è vero che proprio i talent show hanno come superospiti proprio i big. I giovani invece, non vanno proprio da nessuna parte, se non appunto nell’unica strada possibile, quella dei talent show.

Italia ultima, su questo fronte, in Europa, almeno per quanto riguarda le grandi nazioni, televisivamente parlando. Solo la Spagna, che ha un sistema simile al nostro, offre pochi spazi sulla tv pubblica con panoramiche internazionali come “Zoom Music”, concerti settimanali e un programma estivo di clip su nuovi artisti, “2 Many Clips” che in onda sulla tv di lingua catalana. In compenso, le tv private e le tv pubbliche delle Comunità Autonome, compensando con maggiori spazi, proprio promuovendo la musica e gli artisti pop e della loro regione.

La BBC dà dei punti a tutti. Non solo un intero dipartimento per il lancio di giovani artisti, “BBC Intreoducing”, ma la costante e continua trasmissione di eventi musicali, sia sui canali principali che su quelli secondari. E due premi, come “BBC Sound of the year” e “BBC Music Awards”, intere sezioni di archivio e podcast sulla musica, pop, jazz e indie. In Italia i direttori chiudono i programmi musicali, in Francia i presidenti li riaprono: la nuova presidente di France 2, appena insediata, come prima decisione ha riaperto dopo due anni “Taratatà“, lo storico programma musicale francese, che ha superato quota 500 puntate, dandogli uno spazio mensile. Alcuni programmi hanno chiuso, è vero (Chabada, Les chansons d’abord), ma i palinsesti della tv francese sono pieni di musica di tutti i tipi, basta dare un’occhiata a France O e France 3, per esempio. Senza contare show come les Victoires de La Musique oppure La Fete de La Musique, trasmesso in diretta e che Rai 5 provò per un solo anno a irradiare, in differita e senza un commento fuori campo. Su TV5 Monde, la tv francofona dei servizi pubblici francese, belga, svizzero e canadese c’è  Acoustic, dove giovani emergenti e stelle nascenti si esibiscono live.

In Germania c’è un progrmma tv, Popxport, pensato e prodotto proprio per far conoscere la musica tedesca all’estero: va in onda sulla DW Deutsche Welle, l’equivalente della nostra RAI Italia, ovvero la tv per diffondere la cultura tedesca all’estero ed è condotto IN INGLESE (si, avete letto bene: in inglese!), sebbene ne esista anche una versione in tedesco. ARTE, la tv pubblica franco-tedesca sulla cultura c’è un’intera sezione musicale ricca di programmi di vario genere. Ma anche i canali generalisti non sono da meno. La ARD trasmette tantissimi show con artisti (su tutti quello con Helene Fischer), ma anche gli ECHO Awards e in estate il celebre  Fernsehgarten, contenitore che ha un grande spazio anche per la musica. La ZDF ha tanta musica soprattutto nel canale culturale:  Hitparade e Disco, sopratutto, ma non solo. Insomma, c’è tanta musica dappertutto, perchè i direttori di tv ci credono. Da noi, invece ce n’è sempre di meno. Ultimi, anche su questo fronte.

 

 

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