Alla scoperta di Marina Satti e le sue convergenze sonore

Marina Satti è tutt’altro che un’esordiente, perchè è sulla scena da quasi 10 anni. Nonostante questo, la cantautrice greca (originaria dell’isola di Creta) è stata spesso lontano dal mainstream. Ne parliamo perchè è uscito di recente “Miroloi”, che accompagna “Yenna”, quello che nonostante tutto è il suo vero primo album, dopo una serie di singoli ed EP di ottimo successo di critica, meno commerciale.

“Miroloi” è straniante, perchè non è niente di quello che ci si aspetterebbe da una cantante greca: c’è il sound mediorientale, che pure è parte delle sue radici. Ma il fatto è che cambiando canzone, cambia completamente il genere. “Spirto ke venzini”, per esempio,  mescola l’urban ed il pop, in lingua greca e con un ritornello trascinante. Se poi si passa a “Pali”, è ancora un sound differente, che ricorda alcune artiste statunintesi della nuova generazione. Addirittura, “Yiati poli m'” è  completamente lontano da qualunque schema commerciale, alternativo e quasi polifonico.

E dire che – per esempio – cinque anni fa si era fatta notare al grande pubblico con un pezzo decisamente pop come “Mantissa“. L’album contiene undici nuove canzoni che bilanciano il passato e il presente e fanno scoprire un lato interessante della produzione greca attuale.

 

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