Eurovision 2023, gli errori tecnici hanno rovinato la prima giornata di prove

Report Live da Liverpool

È iniziato ufficialmente l’Eurovision Song Contest 2023 e, come di consueto, c’è la prima giornata di prove da raccontare. Ci sarebbe solo un piccolissimo problema: queste prove sono state un autentico parto. Inutile difendere la BBC perché siamo solo al primo giorno. Prima di parlare del lato musicale, soffermiamoci sull’esperienza di questo primo giorno.

I problemi sono iniziati con la prima Dress Rehearsal, ma anche nella seconda non ci hanno abbandonato. Chi ha seguito da remoto, come il sottoscritto, avrà potuto provare l’esperienza mistica di vedere come sarebbe il palco dell’Eurovision sott’acqua. L’audio andava e veniva in continuazione, la qualità video era pressoché inesistente. A chi è in sala stampa non è andata tanto meglio: audio e video, ci segnalano da Liverpool, erano fuori sincrono.

L’apice è stato toccato dal regista che, probabilmente in preda allo sconforto per i numerosi problemi tecnici, non si è accorto di aver attivato la webcam in diretta sobbalzando letteralmente sulla sedia dopo essersi reso conto di essere in onda. Per ovviare al problema ha messo un tappo davanti alla webcam e ha mandato in onda un cartello con la scritta “VT TO COME”, cioè “qui ci sarà un filmato”, leitmotiv delle prove. Sì, mancavano letteralmente i filmati da mandare in onda.

Durante le esibizioni cosa potrebbe mai andare storto, visto che c’è CuePilot ad automatizzare la regia? Tutto, tipo la spidercam che entra in campo nel bel mezzo dell’esibizione di Marco Mengoni (che per fortuna è stato perfetto anche al netto dei problemi tecnici). O anche l’in-ear che non funziona con il cantante dei Wild Youth che è costretto a togliersi un auricolare.

Si criticava tanto la Rai per il sole non funzionante (che in realtà funzionava perfettamente) o per la regia a volte incerta, ma né Duccio Forzano né Christian Biondani hanno mai aperto la loro webcam interna invece di mandare in onda un filmato. Di errori a Torino ne abbiamo visti, dalla cartolina con il green screen alla sedia inquadrata nel backstage, ma almeno nessuno ha mai mandato in onda uno spot di Masterchef, trasmesso al posto della sigla EBU in chiusura.

L’Eurovision è un evento che ha una dignità e merita rispetto. Se l’EBU decide di chiudere la prima settimana di prove per rispettare gli artisti, bisogna essere coerenti con la scelta discutibile. BBC, proprio nel nome della coerenza, ha deciso di chiamare sul palco tutti gli artisti per l’annuncio dei finalisti. La nota ironica è che, questo sistema in stile X Factor, è stato bocciato subito dopo la prima prova.

Dopo una giornata disastrosa dal punto di vista tecnico, possiamo solo sperare che domani vada meglio. Se per la terza prova può esserci margine di errore, domani sera si farà sul serio e tutto il mondo guarderà in diretta lo spettacolo. E per allora nessuna sbavatura sarà più ammissibile.

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