Dieci successi internazionali europei che in realtà erano cover
Quante volte vi sarà capitato di ascoltare o riascoltare brani che sono stati da primato in classifica, veri e propri riempipista? Ebbene, molto spesso questi grandi successi sono riedizioni – a volte nemmeno troppo differenti dall’originale – di successi più o meno recenti rispetto alla data di uscita della hit. In questo post ne abbiamo scelti dieci cantati nella versione di maggior successo, da artisti europei. E non mancano le sorprese.
1- Sha la la – Vengaboys (Paesi Bassi 2000)
All’apice del successo e dopo aver già portato a casa due dischi di platino e diversi d’oro, il progetto eurodance olandese dei Vengaboys sforna “Shalala Lala”, incluso in “The party album”. Rapidamente diventa un tormentone che passa anche nelle nostre radio, sebbene in Italia non superi la posizione 40 in classifica. Nel resto del mondo però è un successo da oltre due milioni di copie e 4 dischi di platino, con diversi primi posti, spinto anche da un video che non lascia spazio all’immaginazione. Tutti pensano sia una produzione inedita, in realtà l’originale è del 1973, inciso dai danesi The Walkers, bel successo anche quello. Molti successi dei Vengaboys sono covers.
2- Everytime we touch – Cascada (Germania 2005)
Il progetto eurodance tedesco Cascada, capeggiato dalla procace frontwoman Natalie Horler debutta con questo singolo, che dà anche il nome all’album. Va ben oltre i quattro milioni di copie, dei quali 2 milioni (doppio disco di platino, come in Svezia) solo negli Usa e raggiunge la vetta in mezza Europa. L’originale è della ex “voce” di Mike Oldfield, la scozzese Maggie Reilly anno 1992, primo in Norvegia, inosservato nel resto d’Europa.
3- Tainted love – Soft Cell (Regno Unito 1981)
Gli inglesi Soft Cell sono rimasti a lungo sulla scena musicale ma di fatto questo brano può considerarsi la loro “One shot song”: sei primi posti in Europa e nel mondo, in top 5 un pò dovunque, diversi milioni di copie vendute, da noi tornò in auge qualche anno fa come sigla del programma “Il brutto anatroccolo”. L’originale è nientemeno che del 1964, cantato dalla statunitense Gloria Jones.
4- Superstar – Jamelia (Regno Unito 2003)
Nel 2003 la sconosciuta britannica Jamelia conquista le charts di mezza Europa (in Italia è numero 4) e due dischi di platino fuori dal Continente con questa uptempo song di produzione danese. Quanto basta per trascinare al disco di platino anche il suo secondo e penultimo album “Thank you”. L’originale è di appena otto mesi prima ed è praticamente identico, affidato alla danese Christine Milton (disco di platino). Remèe e Cutfather, i due autori vincono l’Ivor Novello Award, l’oscar dei compositori perchè il brano è il più eseguito del 2003.
5- Nothing compares 2 U – Sinead O’Connor (Irlanda 1990)
Pochi sanno che in realtà questo brano, maggior successo della controversa cantautrice irlandese Sinead O’Connor, è una cover. L’originale è nientemeno che di Prince, scritta per il suo side project The Family, nel 1985, compreso nell’album d’esordio che porta il nome della band. La versione della O’Connor supera largamente i tre milioni di copie e conquista sedici primi posti nel mondo.
6- Impossible – James Arthur (Regno Unito 2012)
Il britannico James Arthur, appena uscito vittorioso dall’edizione 2012 di X Factor, scala le classifiche di mezza Europa con questo brano di produzione svedese conquistando la vetta in mezzo Europa, vincendo i premi radiofonici di Francia e Spagna e guadagnandosi una candidatura ai Brit Awards, oltrechè il secondo posto con l’album d’esordio. L’originale del brano è della cantante statunitense Shontelle del 2010, discreto successo nordeuropeo.
7- Downtown train- Rod Stewart (Gran Bretagna 1989)
Rod Stewart fa bottino pieno soprattutto oltreconfine, negli Stati Uniti e in Canada, con questo brano che conquista addirittura la top 3 della classifica di Billboard. L’originale è un brano di altrettanto successo, inciso nel 1985 da un grande della musica americana come Tom Waits.
8- Looking for love – Karen Ramirez (Regno Unito 1998)
Il brano è a tutt’oggi rimasta la one shot song di questa carneade inglese. protagonista soprattutto come vocalist in produzioni dance. Nel 1998 si affacciò anche nelle classifiche generali, fino al numero 8, con questa canzone, che in realtà era una riedizione del brano inciso cinque anni prima dagli Everything But The Girl con un titolo più lungo, vale a dire “I didn’t know I was looking for love”.
9- Il pulcino Pio – Pulcino Pio (Italia 2012)
Smontiamo subito il mito. Il “Pulcino Pio”, ovvero la geniale idea che ebbero i romani di Radio Globo, con a capo Morgana Giovannetti, voce del pulcino, che poi generò in sequenza una lunga serie di versioni nelle lingue più disparate, quasi tutte di successo, NON E’ un brano italiano. E NON E’ neanche un brano inedito. Si tratta infatti dell’adattamento di una celebre filastrocca brasiliana degli anni 80, O Pintinho. di Erisvaldo Da Silva. Il brano italiano, doppio disco di platino, ha avuto oltre 100 milioni di visualizzazioni, la versione spagnola oltre 485 milioni (a dicembre 2014) e la versione olandese e tedesca 16 milioni.
10- Il ballo del Qua Qua – Romina Power (Italia 1981)
Lo so che vi sta cadendo un mito, ma è così. Il mitico “Ballo del Qua Qua”, che alla fine del 1981 risultò il singolo più venduto dell’anno in Italia, dove rimase tantissimo in testa alla classifica, sdoganando Romina Power da Al Bano, NON E’ un brano italiano e nemmeno inedito. L’originale arriva nientemeno che dalla Svizzera: “Der Ententanz”, ovvero “Il ballo dell’anatra”, composto da Werner Thomas, negli anni 50. Era un pezzo solo strumentale e il testo venne adattato a seconda dei paesi. Tanto è vero che ne esistono versioni in 23 lingue. Quella di maggior successo è senz’altro “La danse des canards” di J. J.Lionel che in Francia vendette 2,5 milioni copie, ancora oggi nella top 5 dei singoli francesi più venduti di sempre.
https://www.youtube.com/watch?v=ze3-8-1sKvc