Ermal Meta e Fabrizio Moro trionfano al Festival di Sanremo 2018 e volano all’Eurovision

“Non mi avete fatto niente” di Ermal Meta e Fabrizio Moro vince il Festival di  Sanremo 2018. Secondo posto per Lo Stato Sociale, davanti ad Annalisa. Una vittoria annunciata, sin dalla vigilia, quando fu pubblicato il testo che parlava di terrorismo. Un testo con un messaggio forte, condivisibile, benchè forse eccessivamente luogocomunista. Sia chiaro ha vinto un buon pezzo, fresco, radiofonico, interpretato da due artisti di spessore che hanno saputo costruirsi negli anni una solida ed importante carriera, ma è indubbio che su questa vittoria resterà la macchia di un brano costruito attorno ad un ritornello già esistente, tratto da un pezzo già eseguito in pubblico e commercializzato.

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Un pericoloso precedente, soprattutto perchè ha piegato il regolamento ad uso e consumo del televoto, come testimoniano anche le percentuali dell’ultimo giro di votazioni telefoniche: 55,7% per il duo, su tre artisti  (23,2% per Annalisa, 21,1% per Lo Stato Sociale), Certamente d’ora in poi sarà lecito campionare qualunque brano famoso. Per Ermal Meta è la consacrazione: terzo podio consecutivo e prima vittoria in cinque festival, mentre il cantautore romano vince 11 anni dopo il trionfo nel Giovani con “Pensa”. In conferenza stampa è  stata confermata la loro partecipazione all’Eurovision Song Contest 2018 in rappresentanza dell’Italia e dunque saranno loro a rappresentarci il 12 maggio a Lisbona

Tutto sulla partecipazione di Meta e Moro nel post di Eurofestival NEWS

Premi collaterali. Premio della critica Mia Martini assegnato dalla sala stampa a Ron; premio della sala stampa Radio TV Lucio Dalla a Lo Stato Sociale; premio per la miglior interpretazione Sergio Endrigo ad Ornella Vanoni, Bungaro e Pacifico; premio Sergio Bardotti per il miglior testo (compresi i Giovani) a Mirkoeilcane; premio Giancarlo Bigazzi per la miglior musica a Max Gazzè; premio Tim Music per la più ascoltata sulla app della Tim ad Ermal Meta e Fabrizio Moro.

Vincitori e vinti. Baglioni ha vinto sopratutto la sfida delle canzoni. La diffidenza verso un cast ‘agée’ è stata vinta perchè  quasi tutti brani in gara hanno per un verso o per l’altro lasciato il segno.  Ha riportato sul palco dell’Ariston il jazz, quello pieno, con Mario Biondi e con la presenza nei duetti di gente come Ana Carolina, Daniel Jobim, Rita Marcotulli, Roberto Gatto e Sergio Cammariere; ha saputo scommettere sulla world music di Avitabile e Servillo o sul cantautorato non ancora pienamente mainstream di Diodato, valido autore per altri ma non ancora sbocciato in proprio. E infine, ha saputo riportare in gara una artista che certo non ne aveva bisogno, come Ornella Vanoni, il cui quinto posto insieme a Bungaro (tre partecipazioni, due quinti posti) e Pacifico, rilancia una melodia d’autore italiana che negli ultimi anni anche a Sanremo aveva un pò sofferto, ma soprattutto rilancia due cantautori non proprio giovanissimi eppure mai troppo considerati.

Baglioni ha vinto perchè ha rimesso la musica al centro, eliminando – promozioni a parte – quasi del tutto gli ospiti non musicali. Si potrebbe obiettare, a dirla tutta, che 11 artisti su 20 in gara e altri 11 fra gli ospiti appartenevano alla stessa società di management, quella che cura anche il direttore artistico, ma è uno scotto che si può pagare ad un festival di qualità come quello messo in piedi da Baglioni.

Ha vinto, a suo modo, Luca Barbarossa, che ha portato con coraggio un pezzo in romanesco che strizzava l’occhio agli stornelli e alla musica popolare, senza minimamente curarsi della classifica che comunque alla fine gli ha sorriso. Come ha sorriso ai The Kolors, arrivati all’Ariston nel momento di flessione della loro carriera: il palco sanremese li ha rigenerati se non altro dal punto di vista della popolarità. Non hanno alcun nuovo album in programma per ora e quindi è da vedere quali saranno gli effetti a lungo termine di questo buon risultato.

I vincitori morali, naturalmente, sono i cinque de Lo Stato Sociale, da adesso non più indie, ma sdoganati al grande pubblico. C’è molto di più oltre la vecchia che balla e in questo senso l’uscita della loro prima raccolta ‘Primati’ sarà una bella occasione per scoprire che con l’ironia e lo scherzo hanno saputo in questi anni guadagnarsi consensi soprattutto per l’originalità delle loro produzioni e dei loro testi.

La classifica li accomuna nella parte bassa, ma è un destino diverso per i tre ex Pooh in gara: Red Canzian ha proposto una veste inedita di sè stesso e paga dazio a solo ad una classifica che ha disprezzato il rock, punendo immeritatamente anche quello new wave dei Decibel. Roby Facchinetti e Riccardo Fogli invece, hanno puntato su un brano che ricordava tante B Side degli anni passati e che ha evidenziato i limiti di una interpretazione che pur nel rispetto delle grandi carriere, non è più quella di un tempo e a tratti sembrava quasi caricaturale.

Il congedo più mesto però è quello di Elio e le storie tese, la cui partecipazione sull’orlo dello scioglimento, anzi, ben oltre, è sembrata davvero presa per i capelli: il brano e il posizionamento lo stanno a dimostrare. Trent’anni di carriera non valevano davvero una chiusura così volontariamente sottotono. “Arrivedorci” e grazie lo stesso. Ma forse a pensarci bene l’ultimo posto era davvero il loro obiettivo.

La classifica finale

  1. Ermal Meta e Fabrizio Moro –  Non mi avete fatto niente
  2. Lo Stato Sociale- Una vita in vacanza
  3. Annalisa- Il mondo prima di te
  4. Ron-Almeno pensami
  5. Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico – Imparare ad amarsi
  6. Max Gazzè- La leggenda di Cristalda e Pizzomunno
  7. Luca Barbarossa-Passame er sale
  8. Diodato e Roy Paci – Adesso
  9. The Kolors- Frida (Mai, mai, mai)
  10. Giovani Caccamo-Eterno
  11. Le Vibrazioni- Così sbagliato
  12. Enzo Avitabile e Peppe Servillo
  13. Renzo Rubino- Custodire
  14. Noemi-Non smettere mai di cercarmi
  15. Red Canzian- Ognuno ha il suo racconto
  16. Decibel- Lettera dal Duca
  17. Nina Zilli- Senza appartenere
  18. Roby Facchinetti e Riccardo Fogli- Il segreto del tempo
  19. Mario Biondi- Rivederti
  20. Elio e le storie tese- Arrivedorci

Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa, liberale. Già speaker radiofonico. Ha scritto e scrive di cronaca, sport, economia e sociale per giornali nazionali e locali per vivere; scrive di musica su siti e blog per sopravvivere.

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