Ecco Bilal Hassani, la rivelazione di Déstination Eurovision 2019

Giusto due giorni fa Bilal Hassani, con 115 punti (58 giuria + 57 televoto) ha stravinto la prima semifinale di Déstination Eurovision 2019, la selezione francese dell’Eurovision Song Contest, staccando di quasi il doppio dei punti il secondo posto. E ora, tra gli eurofan non si fa che parlare di lui. Molti si chiedono da dove derivi tutto questo successo dato che il brano che ha presentato, Roi (tr. Re), non sembra entusiasmare troppo gli eurofan non francesi. A molti il giro di accordi di piano che accompagna tutta la canzone ricorda Grande Amore del Volo e in generale, le movenze e la voce rievocano troppo Conchita Wurst.

Piaccia o non piaccia però, questa power ballad firmata Madame Monsieur, ha stradominato la semifinale, strappando un fortissimo boato ogni volta che veniva annunciata dallo speaker per le votazioni. Forse il motivo di tale successo non va cercato tanto nel brano, ma nell’altra carriera che Bilal porta avanti contemporaneamente. Sì perché oltre ad essere un cantante, è un importante influencer. Facendo un giretto su YouTube si può notare che il video ufficiale di Roi ha raggiunto l’impressionante cifra di 3milioni di visualizzazioni (con 200mila likes) in una sola settimana. E il suo canale conta di ben 720mila iscritti. Non il risultato di qualche giorno certamente, ma il frutto di un duro lavoro che parte dal 2015.

Quello è l’anno infatti in cui finalista l’anno prima il cantante francese di origine marocchina, classe 1999, partecipa al The Voice Kids. A spingerlo è un suo caro amico, finalista l’anno prima Nemo Schiffman. Bilal non vince, ma la sua interpretazione di Rise Like a Phoenix, rimane impressa negli ascoltatori. A dire il vero non una performance straordinaria, ma quanto basta per inserirlo nel mondo della musica con 6 singoli realizzati finora.

Con gli anni, da bambino riservato si è trasformato in un ragazzo dalla forte personalità. Nel 2017, alla vigilia del Gay Pride di Parigi, rende pubblica la sua omosessualità, scatenando non poche polemiche, e addirittura aggressioni fisiche. Già ai tempi delle medie racconta di essere stato espulso dalla scuola per il suo orientamento sessuale. Più recentemente invece ha ricevuto altri messaggi discriminatori.

Insomma se già un Gay dà fastidio, un Gay di successo crea odio, invidia e violenza di ogni genere. Per fortuna però L’Eurovision è un mondo apertissimo al mondo LGBTQ e che celebra la diversità.

Attenzione però, perché non sempre ad un successo in patria ne corrisponde uno in Europa. E noi ne sappiamo qualcosa…

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