“Indigo Night”, ecco Tamino, il fiammingo principe d’Egitto
Se già il titolo vi ha un po’ spiazzato, aspettatevi di immergervi in suoni assolutamente particolari e suadenti di un artista che credo farà molta strada. Stiamo parlando di Tamino, un ragazzo di 23 anni, che ereditò dalla sua famiglia la passione per la musica. In particolare ebbe un ruolo chiave la mamma, oltre che suo nonno, Moharram Fouad, stella della musica egiziana, che però morì quando Tamino aveva solo 6 anni. Così la madre belga, antropologa appassionata di musica, quando pensò a che nome dare al figlio, si ispirò al personaggio del principe Tamino ne Il flauto magico di Mozart. Poi, una volta cresciuto, gli fece ascoltare i più grandi artisti della musica araba e statunitense.
Arriviamo quindi al 2016, quando pubblicò il singolo Habibi e poi l’album omonimo e fu subito grande successo. Il brano impressiona non solo per la dolcezza della melodia, ma anche per l’incredibile range vocale che Tamino mostra di avere. Altri suoi vecchi brani di altri album che meritano assolutamente un ascolto sono Tummy, Cigar, e Persephone. Durante il tour dell’ultimo album ha fatto tappa anche in Italia, a Milano, dove ha raggiunto il sold out, e a Roma.
Arriviamo quindi ad oggi con la pubblicazione di Indigo Night cioè Notte indaco. Il pezzo, visivamente ipnotizzante, riprende dei dipinti di un movimento artistico degli anni ’30 -’40 del Cairo chiamato “Art & Liberté”. Il video poi non ha lo scopo di riprendere passo dopo passo la bella storia che canta in Indigo Night. L’obiettivo è semplicemente quella di accompagnare con qualche immagine il testo. Un po’ come si fa con tutti i brani a dire il vero, solo che questo colpisce molto per il testo. Infatti più che una poesia sembra un racconto, una narrazione di un gruppo di ragazze che accendono la luce di un giovane, figlio di un viaggiatore. Di recente lo abbiamo visto esibirsi anche all’Eurosonic Norderslaag, l0 showcase festival europeo che si svolge ogni gennaio a Groningen, nei Paesi Bassi.