“Non aver paura di chiamarlo amore”, nuovo singolo dei Jalisse: aerografia sul ghiaccio per il video
Nuovo album per i Jalisse. Il duo romano-trevigiano, vincitore di Sanremo 1997 e quarti all’Eurovision dello stesso anno con “Fiumi di parole” lo anticipa con “Non aver paura”, in cui partecipa la band metal veneziana (di Dolo, precisamente) dei Teodasia. Sonorità nuove rispetto a quanto Fabio Ricci ed Alessandra Drusian ci hanno abituato, ma che sicuramente li rilanciano nel momento giusto, dopo la loro partecipazione a Ora o mai più su Rai 1 e dopo un periodo di lockdown nel quale hanno parlato di musica con tanti colleghi e non solo nell’appuntamento “Casa e bottega” sulla loro pagina ufficiale facebook.
Di recente, sono stati anche protagonisti dell‘Eurovision Home Concert, l’appuntamento settimanale che la EBU ha realizzato con eurostars presenti e passate attendendo l’evento sostitutivo dell’edizione 2020: nel loro episodio hanno cantato una versione riarrangiata dalla hit eurovisiva ed anche una loro versione di “Gente di mare” con cui Umberto Tozzi e Raf condussero l’Italia sul podio nel 1987 a Dublino.
“Non aver paura di chiamarlo amore” parla del coraggio di amare senza restrizioni e paure e anticipa la pubblicazione di un nuovo album di inediti. Il videoclip gioca sull’acqua che si regenera e sul contrasto tra il calore di un sentimento e le opere glaciali di due maestri pasticceri, Damaride Russi e Nicola Giotti, pionieri dell’innovativa tecnica di aerografia su ghiaccio.
Racconta Nicola Giotti: “Avere l’incarico di interpretare artisticamente la canzone dei Jalisse con una forma d’arte appena nata, il ghiaccio aerografato, è stato per me e Dami una delle sfide più grandi. I diversi quadri rappresentativi del testo racchiudono le due anime di questa straordinaria storia d’amore cercando di creare contrasti, sfidando i tempi e la direzione di congelamento e creando forme e colori fusi con il sole, il vento, la natura”.
Il singolo estivo va controcorrente rispetto alla tendenza musicale del momento incentrata su ritmi latini e la ricerca del tormentone. In questa dimensione i Jalisse si trovano a loro agio con la voce di Alessandra Drusian, le melodie di Fabio Ricci e i suoni della band dei Teodasia con la produzione di Fabio Ricci per Music Catcher.