Vent’anni fa il successo di “Asereje”: ascesa, caduta e rimbalzo delle Las Ketchup

Festeggiamo il Ferragosto in modo diverso, vale a dire celebrando i 20 anni di una delle più clamorose one hit wonders che la discografia mondiale ricordi, ovvero “Asereje“, meglio nota a livello internazionale come “The Ketchup Song”.  Il brano, scritto e prodotto da uno dei nomi più importanti della musica spagnola, ovvero Queco, esce nel maggio 2002 e segna l’esordio delle Las Ketchup, tre sorelle spagnole (Lola,Lucia e Pilar) figlie di Juan Manuel Muñoz, celebre chitarrista flamenco.

Quel “balletto” che conoscono tutti

Juan Manuel Muñoz è noto come El Tomate e così loro, con ironia scelsero di essere una…evoluzione del “pomodoro”, ovvero appunto Las Ketchup. Il brano ha un successo istantaneo, grazie ad un ritornello apparentemente nonsense che entra in testa in due secondi, accompagnato da un balletto con poche semplici mosse: 7 milioni di copie nel mondo, 30 dischi di platino e uno (in Francia) di diamante, primo posto in 22 paesi e nella chart europea.

Quel brano, scritto ed eseguito per la prima volta  durante la Feria di Cordoba, la sagra del Maggio, una delle più importanti feste spagnole, dall’atmosfera flamenca, aveva fatto centro.

Quel ritornello che fa…

Il ritornello, si diceva. In realtà più che nonsense è la storpiatura di quello di “Rapper’s Delight” della Sugarhill Gang, la canzone favorita di Diego, il protagonista del testo di “Asereje”, il quale quando entra nel night “rumbeando”, avvolto nel suo vestito acquamarina è probabilmente parecchio brillo e quindi biascica il ritornello in un inglese maccheronico. O forse, più semplicemente, non conosce l’inglese e si arrangia.

Il brano traina l’album d’esordio delle tre sorelle, “Hijas del Tomate” (cioè “Figlie del pomodoro”, sempre col richiamo alle radici): 4 milioni di copie, 12 dischi di platino. Un album fra l’altro molto bello, dove dentro c’è tutta l’anima della loro Andalusia: il secondo singolo “Kusha las payas” è anche questo interessantissimo, ma ci sono altre tracce notevoli, come per esempio “Un de vez en cuando“.

Insomma, in un periodo in cui la musica latina va fortissimo, gli ingredienti per un successo duraturo  ci sono tutti. E invece?

La lunga attesa, Sanremo “da coriste” e l’Eurovision, ma col pezzo sbagliato

Invece succede che qualcosa va storto. Perchè come cantava Caparezza “il secondo disco è sempre più difficile nella carriera di un artista”. Le ragazze si chiudono in studio a scrivere nuovi pezzi insieme al Queco, ma l’attesa si prolunga perchè nel frattempo Pilar diventa mamma.

Si riaffacciano al solo pubblico italiano nel 2004, quando accettano l’offerta di Tony Renis, direttore artistico di Sanremo e salgono sul palco insieme a Danny Losito. O meglio, a fare poco più del coro al cantautore di Gioia del Colle, la cui “Single” già non è un capolavoro.

Il pubblico europeo deve invece aspettare due anni per rivederle, quando la Spagna le seleziona internamente per l’Eurovision Song Contest 2006. La formula è sempre la stessa, ma le ragazze adesso sono in quattro perchè si è aggiunta anche l’altra sorella Rocìo.

Un bloodymary” è il brano con cui Las Ketchup tornano sulle scene dopo quattro anni di silenzio. L’idea è quella di riprendere la scia di “Asereje” (vengono stampate un milione di copie), ma il brano- pur gradevole – è molto diverso. E soprattutto, che è quel che più conta, la loro performance sul palco di Atene mostra parecchi limiti vocali.

Il ventunesimo posto con appena 18 punti (dei quali 12 fra l’altro arrivati da Andorra…) è uno smacco, per loro e per la Spagna e il loro secondo album, del quale il pezzo eurovisivo è la titletrack, passa praticamente inosservato, addirittura “not charted” persino in Spagna (e attualmente è stato anche tolto da Spotify, dove non è più ascoltabile).

In una intervista al quotidiano El Mundo, Lola Muñoz spiega che molte cose non andarono come previsto:

Non la ricordo come un’esperienza troppo bella. Non solo per il risultato, ma per tutto. La canzone, i costumi… se fosse dipeso da noi, avremmo scelto un’altra canzone e dei costumi. È qualcosa che abbiamo trovato costruito, non siamo state in grado di scegliere. Abbiamo avuto un problema tecnico sul palco e non abbiamo sentito nulla.

Il nostro tempo sul palco è stato davvero pessimo, ma ne è valsa la pena incontrare tutti i fan e fare esperienza. Sin dal primo momento sapevamo che era difficile ripetere il successo di Asereje, sapevamo bene che ciò che sale rapidamente, altrettanto presto scende. Eravamo più preparate a cadere che a salire, e l’abbiamo superata abbastanza bene.

Dopo questo clamoroso tonfo, del gruppo vocale però  si perdono le tracce. Anche se ufficialmente non si è mai sciolto, non si sente più parlare di loro per un decennio, salvo qualche sporadica apparizione.

Lentamente, ma inesorabilmente, scompaiono anche dalla scena discografica: dopo quel secondo album, il contratto con la major viene infatti rescisso e per loro, col declino di popolarità  non è stato più possibile trovare una nuova etichetta.

Il lungo silenzio, le apparizioni eurovisive

Ricompaiono a sorpresa nel 2016, invitate dalla TV svedese ad esibirsi, con la loro grande hit “Asereje” durante l’interval act della prima semifinale del Melodifestivalen, il concorso di selezione per l’Eurovision: sono di nuovo in tre, ma a mancare è Pilar.

Da questo momento ricominciano a girare: si esibiscono in Messico, poi – tornate nella formazione originale –  in Svezia e Norvegia, in due popolari festival estivi (Allsang på Skansen e Allsang på Grensen, rispettivamente) e in Germania. Ma anche in molti altri eventi in giro per l’Europa, anche se quasi sempre per eseguire la stessa canzone.

In un certo senso il rilancio arriva, perchè dopo anni di silenzio, le tre interpreti andaluse tornano nel mainstream – almeno quello televisivo-  e nonostante l’insuccesso, l’apparizione all’Eurovision ha comunque loro apportato una rinnovata visibilità.

Las Ketchup hanno celebrato i 20 anni del brano, grande protagonista anche delle estati italiane,  lo scorso Marzo a Madrid ed in quella occasione hanno annunciato di essere pronte al rientro, con nuove canzoni inedite, ad oltre tre lustri dall’ultimo brano. Dal 2006, infatti, l’ultima loro traccia discografica sono due remix della loro hit. Ora però le cose potrebbero essere cambiate.

E noi amanti delle sonorità latine, che abbiamo ballato e cantato a lungo quel successo, lo speriamo davvero e le aspettiamo a braccia aperte.

Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa, liberale. Già speaker radiofonico. Ha scritto e scrive di cronaca, sport, economia e sociale per giornali nazionali e locali per vivere; scrive di musica su siti e blog per sopravvivere.

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