“C’est moi l’amour”, torna Sergio Caputo
Torna nei negozi e lo segnaliamo volentieri, uno degli artisti che hanno maggiormente segnato positivamente gli anni 80 e 90 della musica italiana. Il riferimento è a Sergio Caputo. Jazzman romano che dopo i fasti di un tempo ha cominciato a vivere e lavorare fra l’Italia e la California, senza perdere la vena ironica e leggera con sfumature malinconiche che le sue produzioni hanno da sempre, acquisendo in più sonorità jazz che vanno ad impreziosire nuove canzoni e riadattamenti di grandi successi.
Così è pronto all’uscita “Sabato italiano 30“, a trent’anni esatti dall’uscita di “Sabato italiano“, forse il miglior album della sua carriera, certamente uno dei più interessanti, con pezzi come “Bimba se sapessi” e appunto la titletrack. Tutte le tracce dell’album, per l’occasione vengono risuonate in chiave jazz con l’aggiunta di due inediti. Il primo è appena uscito ed è “C’est moi l’amour”, l’altro che si troverà nell’album in uscita il 25 di questo mese è “I love the sky in september”.
Per le giovani generazioni, che conoscono meno caputo, valga un piccolo riassunto della sua produzione. E anche per tutti noi, non fa male un riascolto di brani degli altri suoi album. Canzoni senza tempo come “Italiani mambo”, “Ho l’hobby del sassofono“, “Non bevo più tequila“, “Dalla peste di Parigi” e dalle sue esperienze al Festival di Sanremo, “Il Garibaldi innamorato”, “Rifarsi una vita” e “Flamingo“. Un bel ritorno, a sette anni dall’ultima produzione in studio e quattro dal live “La notte è un pazzo con le meches“, per un artista oggi un pò lontano dal mainstream, ma sempre meritevole.