“Il mio paese mi fa mobbing”, riecco Alessandro Errico
Ci sono strade e strade per fari pubblicità e far parlare di sè. Alessandro Errico ha scelto quella dell’ironia, sfruttando la scia del Festival di Sanremo, quello stesso festival che fu il suo primo palcoscenico importante dopo che sconosciuto aveva preso parte alle trasmissioni di Maria de Filippi, quando però “Amici” parlava d’amore e non era invece il nome di un talent show sempre peggiorato nel livello.
Nel 1996 si presentò in gara fra le nuove proposte con “Il grido del silenzio” e l’anno dopo, sfruttando un insolito regolamento, fu ammesso insieme ad altri compagni dell’anno precedente ad una sorta di prequalifica per entrare nei big, dove presentò “E penserò al tuo viso”, senza però passare il turno. Poi un lento ritorno nell’anonimato e nell’oblìo, una serie di produzioni con un gruppo e ora questo rientro, in solitario e senza l’etichetta che l’aveva accompagnato negli esordi, che è bene ricordarlo, furono di enorme successo (l’album “Il mondo dentro me” del 1996 vendette 100mila copie)
“Mai e poi mai” ha segnato il ritorno nello scorso novembre ma il vero boom è arrivato in questi giorni, in cui si è presentato a Sanremo facendo ascoltare la sua canzone ai cronisti presenti, “Il mio paese mi fa mobbing”, con un testo che parla delle difficoltà dei tempi che corrono ma che si può adattare benissimo anche al mondo della musica. E il video è accompagnato, sul suo canale youtube, da una serie di situazioni e interviste nelle quali racconta a suo modo la difficoltà di riemergere nella musica, proponendosi come una sorta di quindicesimo big di Sanremo. Una idea originale e un brano interessante che merita di essere ascoltato.