“Sport” degli Altre di B, musica e giornalismo si incontrano

Autoironia. Sin dal nome. Si chiamano “Altre di B”, con un chiaro riferimento ai vecchi “90° minuto” dei tempi di Paolo Valenti, dove appunto dopo le partite maggiori e quelle cadette in schedina, c’era lo spazio per “le altre di B”, appunto.  E anche un riferimento nostalgico a quando il calcio era senza le pay tv e tutto di domenica. Di certo c’è che la band nata nel 2006 a Bologna ha la grande dote di non prendersi troppo sul serio: il loro primo disco, del 2011, si intitolava infatti “There’s a million better band”.

Altre di B

Indie rock di quelli tosti, ma in inglese. Sia pure con testi che hanno spesso a che fare con l’Italia, come questo dopo il salto, contenuto nel loro secondo lavoro “Sport“, che si intitola “Zoff” ed è una chiara ode appunto a Dino Zoff, portiere della Juventus e Campione del Mondo con l’Italia nell’edizione di Spagna 1982. Non solo: sono riusciti a coinvolgere l’oggi allenatore e dirigente sportivo friulano a prendere parte al video.

Non è un caso che abbiano intitolato “Sport” il loro album: nella vita  componenti della band sono infatti giornalisti sportivi. Per Alberto “Balbo” Laffi, Andrea “Orto” Ortolani, Giacomo “Jack” Gelati, Giovanni “Ruggio” Ruggeri e Vittorio “Vitto” Marchetti in ogni caso, c’è già stata qualche occasione importante, come l’esibizione sul palco dello Sziget Festival, il grande showcase della musica rock e alternativa che si tiene ogni anno sull’isola di Sziget, in Ungheria.  Meritano un ascolto anche “Kasparov”, dedicato al grande campione di scacchi russo, “Sherpa“, omaggio allo sherpa nepalese Tenzig Norgay, primo sull’Everest nel 1953 insieme a Mr. Edmund Hillary e “1998“, dedicato alla grande bologna del Basket e all’anno in cui dominò (Fortitudo prima, Virtus terza e vincitrice della Coppa Italia).

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Ma l’album contiene anche altri titoli che riportano alla memoria icone del passato come il “Subbuteo” (che attraverso lo storico gioco parla delle difficoltà di crescere da parte di un uomo) o grandi classici sportivi come “Slalom” (che con la metafora dello sci parla di amicizie consumate dalla noia), “Roland Garros” (dedicata alla grande impresa del 18enne Dominic Thiem, numero 1890 nel mondo contro un ormai 44enne e in declino Muster) o “Shimano”, come il cambio delle biciclette (ma in realtà la canzone ruota attorno al tema di Josef Fuchs, semisconosciuto ciclista svizzero autore di una storica vittoria alla Liegi-Bastogne-Liegi nel 1981). “Bonnaroo” parla invece di una dote fondamentale nel giornalismo moderno, il tempismo,  il titolo è quello di un importante festival di musica del Tennesse e parla di un cronista che rischia il licenziamento perchè l’articolo sulla rassegna non è ancora arrivato.

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