X Factor 8: Diluvio primo eliminato
Primo live di X Factor 8 con sorprese e con due performance super dei grandi ospiti Tiziano Ferro e Lilly Wood & The Prick ft Robin Schultz, che sentiti dal vivo sono oggettivamente interessantissimi come e quanto su disco. Sul fronte della gara, partenza diesel.
I migliori delle audizioni e degli Home Visit sono partiti forse un pò al di sotto delle proprie possibilità, pur con buone performance. Alcuni salvataggi a sorpresa e un ultimo scontro che ha premiato The Wise a scapito del rapper romano Diluvio, primo eliminato, penalizzato da scelte sbagliate ed eccessivi stravolgimenti. La prossima settimana sfida per il ripescaggio dello sponsor fra Riccardo Schiara (uomini under 25) e Sarah Fargion (over 25), che hanno vinto la votazione on line. Sotto, il resoconto della serata.
OVER 25 (coach Mika, producer Alessandro Raina)
EMMA MORTON (Blurred lines di Robin Thicke): Riesce a valorizzare uno dei brani più brutti e inutili, benchè di successo, degli ultimi anni. Cantato da lei, con quella sua particolare vocalità, assume quasi una dignità. Classe e talento, sprecati davvero su un pezzo del genere.
DILUVIO (Alors on danse di Stromae): L’operazione di destrutturazione del brano, classico dei rapper, trasforma un pezzone di Stromae in qualcosa d’altro, con appena il ritornello originale. No, è più forte di noi, non ce la facciamo proprio a farci piacere la cosa. Vocalmente instabile. Va al ballottaggio.
MARIO GAVINO GARRUCCIU (E non andar più via di Lucio Dalla): Semplice, lineare, senza fronzoli, intenso. Il brano si presta, ma lui è stato estremamente convincente nell’interpretazione.
GRUPPI VOCALI (coach Morgan, producer Lele Battista)
KOMMINUET (variazioni sul tema di Aria sulla quarta corda di Bach): Bene il beatbox, bene la parte rap, Francesca Monte si canta poco e niente, ed è un peccato perchè ha usato addirittura un testo del Vangelo. Bene, ma sicuramente vanno riascoltati su altro.
SPRITZ FOR FIVE (I just can’t get enough dei Depeche Mode): Le interpretazioni a cappella conferiscono sempre un sapore particolare ai brani. In questo caso, l’armonia di voci non fa rimpiangere l’elettronica. Ad un certo punto entra la base e la differenza non si sente. Bella performance.
THE WISE (Giovanni il telegrafista di Enzo Jannacci): Allegri e divertenti, come si addice al brano. Chiaramente non sono Jannacci, ma sono tranquillamente dentro alla performance. La sensazione è che possano fare ancora meglio. A sorpresa, vanno all’ultimo scontro.
UOMINI 16-24 (coach Fedez producer Fausto Cogliati)
LEINER RIFLESSI (What going around comes around di Justin Timberlake): Un pò di genuino pop, per cominciare. Ha 16 anni ed è un pò emozionato, si sente. Però non sbaglia nulla e tiene bene il palco. Uno degli artisti col potenziale maggiore, sicuramente ha le basi per creare un ottimo lavoro. Molto credibile.
MADH (Take care di Drake ft Rihanna): Sarà la scelta del brano o forse sarà che non gli calza del tutto. .Non lascia traccia alcuna, ha stonato nettamente e nonostante il brano favorisca una interpretazione piatta, come in effetti è stato, a tratti ha inserito inutili manierismi. Male. Però passa il turno
LORENZO FRAGOLA (Good riddance dei Green Day): Bell’arrangiamento, bella performance, lineare, senza strafare. Sembra quello più adatto a ballad di questo tipo, radiofoniche ma di atmosfera.
DONNE 16-24 (coach Victoria Cabello, producer Giuseppe Barbera)
ILARIA RASTRELLI (The scientist dei Coldplay): Lei brava, per avere 16 anni è un talento notevole, con una voce fresca e cristallina, ben modulata. Il pezzo e l’arrangiamento del medesimo non fanno strappare i capelli, ma quello è un altro discorso.
CAMILLA ANDREA MAGLI (Toxic di Britney Spears): Esattamente come per il brano di Diluvio, la destrutturazione (stavolta al contrario, cioè per cercare di renderlo più sofisticato), non rende giustizia al pezzo, nonostante la spolverata di dubstep. Ma al contrario del rapper romano, lei se la cava meglio. Stona all’inizio, poi si riprende.
VIVIAN GRILLO (We found love di Rihanna ft Calvin Harris): Divertente, ma il pezzo è totalmente inadatto ad una con le sue capacità vocali. A tratti sembra far fatica a contenersi. Totalmente fuori contesto. Merita altre canzoni, non questa.
BALLOTTAGGIO
DILUVIO (La notte di Arisa): Siamo sempre lì, non è più il pezzo di Arisa, è una cosa diversa. E nemmeno troppo bella. Rispetto, per le canzoni originali, questo manca.
THE WISE (You got to hide your love away dei Beatles): Senza strafare, fanno il loro compito per bene. Prova tranquilla.