Viktoria Modesta, i PKN, Monika Kuszynska e tanti altri: musica oltre la disabilità

Dimenticatevi tutti i clichè. Nel mondo dell’immagine, quello che premia suore e drag queen barbute  anche al di là del canto, c’è anche un altro lato della storia da raccontare. Che poi in fondo, se ci pensate bene, ha sempre a che fare con l’immagine, solo che stavolta ciò che esce dallo schermo è completamente capovolto. Storie di chi ce la fatta con la musica a ripartire, a mettersi alle spalle un disagio che altrimenti sarebbe divenuto un problema. Storie di gente che invece di abbattersi fa uno sberleffo al destino, spinge sul gas e vola a prendersi la rivincita.

Viktoria Modesta

Come per esempio Viktoria Modesta. Lettone di Riga e cittadina britannica, 28 anni, ex modella. Bella come il sole. Un problema alla gamba l’ha costretta, dopo 15 operazioni all’amputazione della stessa: l’unico modo per guarire. La sua protesi bionica, ultramoderna, futuristica realizzata dal The Alternative Limb Project è diventato il suo punto di forza.

Sfilate di moda in tutto il mondo (Italia compresa), partecipazione a dancing on ice, esibizione alla cerimonia di chiusura dei Giochi Paralimpici di Londra. E tanta musica, la sua passione. Diverse cose di livello, come questa “Prototype” che trovate sotto,  quasi un inno alla sua condizione particolare: alla finale di X Factor Regno Unito la vera guest star è stata lei: Channel 4 ha investito 200 mila sterline per il video. Qui c’è “Give it up”, merita un ascolto.

 EUROVISION 2015 ALL’INSEGNA…DEL SOCIALE – E una delle storie parallele alla musica che declinerà l’edizione 2015 dell’Eurovision Song Contest sarà proprio quella della musica come riscatto sociale: ben tre artisti in concorso quest’anno, infatti, sono afflitti da patologie che normalmente sarebbero fonte di isolamento. Monyka Kuszynska, in gara per la Polonia con “In the name of love”, è su una sedia a rotelle dal 2006 per colpa di un incidente stradale. Cantava anche prima, era la voce dei Various Manx, una delle rock band più influenti del Paese: l’incidente non l’ha fermata, è ripartita e oggi oltre a cantare, è una conduttrice televisiva impegnata nel sociale.

Bianca Nicholas, componente del duo Electro Velvet, in gara per il Regno Unito con “Still in love with you”, soffre di fibrosi cistica. Ma quelli che hanno fatto già notizia sono i finlandesi PKN, che  per esteso sarebbero Pertti Kurikan Nimipäivät. Si tratta di una band punk composta tutta da musicisti affetti dalla sindrome di down o dall’autismo, nati nel 2009 nell’ambito nell’ambito di un progetto sociale per il reinserimento di persone adulte con varie disabilità. La loro canzone “Aina  mun pitaa“, va detto per onestà, è una delle cose peggiori mai sentite in concorso da sempre ma intanto, oltre ad essere i primi artisti con questa disabilità in concorso, entrano nell’albo dei record perchè durando appena 1’42” il brano è il più corto della storia della manifestazione.

In passato altre cinque volte l’Eurovision aveva ospitato artisti disabili, ma tutti non vedenti: Csaba Szigeti (Ungheria 1995), Georg Nussbaumer (Austria 1996), Serafin Zubiri (Spagna 1992 e 2000), Corinna May (Germania 2002), Diana Gurstkaya (Georgia 2008). A dire il vero, tutti senza grande fortuna. Ed è diventata quasi del tutto cieca un’artista che non lo era per niente quando vi prese parte nel 1985: l’irlandese Maria Christian, che oggi oltre a continuare a cantare (musica cristiana, ma non solo) è anche mamma di sette figli. Ma la storia musicale contemporeanea è piena di artisti che hanno trovato il successo nonostante la disabilità.

Bianca Nicholas

ECCELLENZE EUROPEE NEL MONDO… – Solo per limitarci all’Europa e al bacino del Mediterraneo, Ithzak Perlman, israeliano, è considerato il più grande violinista del ventesimo secolo ed è affetto da poliomielite; Toni Iommi, storico chitarrista (di origine italiana) della metal band inglese Black Sabbath, ha perso due dita mentre ancora diciassettenne lavorava in una acciaieria. Rick Allen, batterista dei Def Leppard perse un braccio a seguito di un incidente stradale e oggi suona con una speciale batteria costruita apposta per lui. O ancora Eddie Wheeler, artista rock svedese affetto daa osteogenesi imperfetta, uno più influenti nel settore degli ultimi vent’anni. La stessa malattia, per intenderci, del compianto Michel Petrucciani, forse il più famoso pianista contemporaneo. Susan Boyle ha rivelato recentemente di soffrire della sindrome di asperger (autismo). Il francese Gilbert Montagnè, elemento di spicco della varieté francese, è non vedente. Ma sono soltanto i più famosi fra gli artisti del Vecchio Continente.

Più lontani dal mainstream hanno una buona notorietà l’irlandese Sabrina Mc Kiernan, non vedente (che ha ironicamente intitolato il primo album “I can see clearly now“), i tedeschi The Mix, con varie disabilità, la cantante scozzese Samantha E, autistica, rececentemente premiata come miglior artista con questo genere di disabilità, fino alla olandese Jostiband Orchestra, la prima orchestra al mondo composta solo da artisti con disabilità intellettive, che negli ultimi 40 anni ha girato il mondo suonando dappertutto.

L’ITALIAAndrea Bocelli è l’eccellenza italiana nel mondo, Annalisa Minetti, vincitrice di Sanremo 98,  lo è diventata più che con la musica in campo sportivo, diventando campionessa Paralimpica sui 1500 metri e oggi oltre a correre e cantare insegna all’istituto Serafico di Assisi. Aleandro Baldi ha vinto due Sanremo, uno nei Giovani. Ma c’è chi della disabilità ha fatto talmente ironia da metterla nel nome della band, come i Ladri di Carrozzelle, primo gruppo italiano formato da artisti con disabilità, attivi con successo dal 1989.

Altri, un pò come la band finlandese arrivano da laboratori sociali, come il rapper pesarese Antonio Infante, affetto da sindrome di down, la cui band è anche questa composta in parte da musicisti disabili. Altri ancora hanno tentato la strada della tv: a Italia’s Got Talent erano presenti nella prima puntata Giuseppe Costanzo e Antonio Callà, in arte Shark &Groove, rapper entrambi con una malformazione ad una mano.

Ma come dimenticare Pierangelo Bertoli, uno dei cantautori più diretti e schietti della nostra storia o Luciano Tajoli che proprio per la zoppia ai tempi fu in parte discriminato (pare che questo fu uno dei motivi che convinsero a scegliere Betty Curtis e non lui per l’Eurovision 1961, dopo la vittoria in coppia a Sanremo). Artisti oggi scomparsi che a loro modo hanno scritto un pezzo della nostra storia musicale.

Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa, liberale. Già speaker radiofonico. Ha scritto e scrive di cronaca, sport, economia e sociale per giornali nazionali e locali per vivere; scrive di musica su siti e blog per sopravvivere.

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