Alla scoperta dell’israeliana S H I R A N e del suo meltin’pot culturale: ponti fra popoli con la musica
Capelli ricci lunghi e nerissimi, voce calda e carismatica. A 31 anni Shiran Avraham (stilizzato S H I R A N, foto Hanar Bat Assouline) è uno dei nomi in ascesa della musica israeliana. Anche se definirla solo israeliana è riduttivo, perchè la trentunenne è un vero meltin’pot: padre iracheno, origini yemenite, cresciuta in Israele, sua patria come lo Yemen stesso. Arrivata al secondo album è ormai un personaggio popolarissimo in quei paesi nel limbo fra Europa e Asia, con diverse incursioni anche in Marocco ed in Egitto dove i suoi pezzi passano in radio e in tv.
Non solo, l’allieva di Ahuva Ozeri – una delle leggende della musica israeliena, cui è stata anche parte della band – è riuscita a farsi amare anche dagli yemeniti: è vero che sulla sua strada ci sono state artiste come Ofra Haza e Noa, come lei israeliane con radici nello stato mediorientale, ma è anche vero che è la sua popolarità oltreconfine è passata dalla versione yemenita di Got Talent – dove è stata ospite -e che lei ha fatto una scelta precisa: cantare in arabo-yemenita brani dalle sonorità decisamente africane e afro-americane:
Avevo scritto le mie canzoni dall’ebraico, che è la lingua che parliamo in famiglia nel dialetto arabo-yemenita, sono rimasta affascinata da questo canto e da questa lingua ed ho voluto farla mia. E’ il frutto, come le canzoni, dei viaggi e delle persone che ho incontrato lungo il cammino
“Ya banat” è il pezzo che ne ha impennato la popolarità, ma diverse altre cose meritano un ascolto, per esempio “Zehere” che trovate qui sotto. O come “Yatim“, il cui video è stato girato sul Monte Sinai e che in Egitto è diventata parte della colonna sonora di una serie tv. Un melting pot che nelle sue canzoni è anche nei testi: proprio Zehere parla della fuga per la libertà verso una terra nuova, dalle terre di transito. Interessante anche “Ma al Sabab”.