Festival di Sanremo 2022, Mahmood e Blanco vincono la prima serata: le nostre pagelle
Si conclude appena dopo l’una la prima serata del Festival di Sanremo 2022. Poche sorprese nel podio della sala stampa che premia i tre pezzi migliori, ovvero quelli Mahmood & Blanco, La Rappresentante di lista e Dargen D’Amico.
Appena settimo Michele Bravi, un altro dei grandi nomi, penalizzato da un brano non immediato al primo ascolto. La sensazione generale comunque è che almeno in questi primi 12 brani non ci sia quello in grado di ‘ammazzare’ il Festival, anche se l’accoppiata lombardo-sarda che ha vinto questa prima tornata vedrà sicuramente crescere il pezzo anche grazie agli ascolti radiofonici, dove l’arrangiamento (di quasi tutti i pezzi, a dire il vero), renderà loro più giustizia.
LA CLASSIFICA DELLA PRIMA SERATA
Questa sera c’è stata una votazione con tre differenti giurie: quella della carta stampata e tv (33%), quella delle radio (34%), quella del web (33%). Al termine della seconda serata ci sarà una classifica completa, ma intanto stasera sono stati ordinati i primi 12 artisti. Ecco la classifica parziale:
- Mahmood e Blanco-Brividi
- La rappresentante di lista – Ciao ciao
- Dargen D’Amico – Dove si balla
- Gianni Morandi – Apri tutte le porte
- Massimo Ranieri – Lettera di là dal mare
- Noemi – Ti amo ma non lo so dire
- Michele Bravi- Inverno dei fiori
- Rkomi- Insuperabile
- Achille Lauro ft Harlem Gospel Choir- Domenica
- Giusy Ferreri- Miele
- Yuman – Ora e qui
- Ana Mena- Duecentomila ore
Dopo il salto, le nostre pagelle della serata
LE NOSTRE PAGELLE
Achille Lauro – Domenica: Tante cose tutte insieme e nessuna originale. Canta una B side peggiorata di Rolls Royce, a torso nudo come Facchinetti nel 2004, utilizzando l’Harlem Gospel Choir come Denny Losito fece con le Las Ketchup, sempre nel 2004. Cioè poco più che come soprammobili. Fine dell’effetto sorpresa. ANCHE BASTA. VOTO 6
Yuman – Ora e qui: La sensazione è quella di un’occasione persa. La bellissima voce di Yuman si appoggia su un brano elegante e complesso, ma leggermente polveroso. Ha cantato di meglio, sia in inglese che in italiano. CERCASI BOOSTER. VOTO 5
Noemi – Ti amo non lo so dire: Noemi cerca l’ennesimo decollo affidandosi alla premiata ditta Mahmood-Dardust ed in effetti la loro mano si sente forte. Il risultato è che ovviamente è un pezzo pensato per le radio penalizzato tantissimo dall’orchestra. FRENATA. VOTO 6.5
Gianni Morandi – Apri tutte le porte: Qualche collega aveva detto che si trattava de “La degna erede de L’allegria”. Il sospetto era che non fosse esattamente un complimento. E infatti. DISCO PER L’ESTATE’68. VOTO 5.5
La Rappresentante di Lista – Ciao Ciao: Anche questo brano è penalizzato tantissimo dall’orchestra, visti gli arrangiamenti elettronici della versione su disco. Ma è un pezzo moderno e radiofonico, che crescerà moltissimo in queste sere. Il ritornello entra in testa due secondi. EUROVISION VIBES. VOTO 7.5
Michele Bravi – Inverno dei fiori: Come ben sapete se ci leggete, non mi è facile giudicare con oggettività un mio conterraneo che peraltro adoro. Devo però farlo e allora dico che stasera era visibilmente emozionato, cosa che gli ha comportato qualche incertezza vocale. Ma il brano è fortissimo, molto sanremese ed empatico. Corre per il podio. ATMOSFERA. VOTO 8
Massimo Ranieri – Lettera di là dal mare: Ranieri non è il Ranieri di sempre, paga anche lui l’emozione, chi l’avrebbe mai detto. Però il pezzo è quello che ci si aspetta, con un testo molto forte che parla di migranti senza mai citarli e una melodia avvolgente. ELEGANZA VOTO 7
Mahmood e Blanco – Brividi: L’accoppiata esclusiva è una delle sorprese della sera. Una ballata da Nuove Proposte anni 90, intensa, che forse però non rende completamente giustizia soprattutto a Mahmood. L’orchestra non li aiuta, ma il pezzo crescerà SPIAZZANTE, MA BELLA. VOTO 7
Ana Mena – Duecentomila ore: Ana Mena vi dà appuntamento ai prossimi festival del turbofolk nei Balcani Centrali. O se preferite, a ferragosto nelle peggiori balere della Riviera. INDECENTE. VOTO 2.
Rkomi – Insuperabile: Rkomi ci presenta la cover di “No grazie” di Junior Cally in versione rock e con una maggiore quantità di autotune. L’operazione funziona, anche se è come tornare improvvisamente al 1995. Andra forte in radio. In gara è più tosta. VINTAGE ROCK. VOTO 6.5
Dargen D’Amico – Dove si balla: D’Amico è – diciamo così – diversamente intonato. Però il pezzo è talmente forte che da far diventare questa situazione un dettaglio. Tiene fede al titolo e fa muovere sulle sedie. Si candida alla quota “Musica leggerissima”, ma forse anche al podio. FRIZZANTE. VOTO 8.
Giusy Ferreri – Miele: Se dopo la polka di Ana Mena siete ancora nella stessa balera, potete proseguire a ballare il liscio con Giusy Ferreri. Ma almeno, in questo caso, il pezzo funziona di più. ARIDATECE GLI EXTRALISCIO. VOTO 6.