TIM Music Awards, la prima serata sotto una pioggia torrenziale
L’edizione 2022 dei TIM Music Awards, che va in scena come sempre dall’Arena di Verona con la conduzione di Carlo Conti e Vanessa Incontrada, si apre nel ricordo della Regina Elisabetta. Carlo Conti cita i Queen, “Who wants to live forever”, e la regia sbaglia mandando l’audio della sigla. Poi si corregge e mette i Queen.
Il primo artista sul palco è Marracash, che canta “Infinity Love”. Campiona “Infinity” di Guru Josh, sempre bella. A seguire è il turno de La Rappresentante di Lista. “Ciao Ciao” è una hit, il pubblico canta e balla. Sale dunque sul palco Gué, già Pequeno, con la sua “Veleno”. Fabri Fibra canta “Stelle”, arriva anche Maurizio Carucci. Poi via l’ex Ex-Otago e Fibra canta “Propaganda” con Colapesce Dimartino.
Arriva il turno di Elisa, con il capolavoro sanremese “O forse sei tu”. Mostruosa, accompagnata da un’orchestra di archi diretta dal maestro Diego Basso, tira fuori note che non aveva mai tirato fuori cantando questo capolavoro. Non a caso riceve tre premi diversi: per il disco d’oro, per il live e per il tour. A seguire è il turno dei Pinguini Tattici Nucleari, con “Giovani wannabe”. Anche loro premiati per il brano e per il live, poi anche il premio TIM.
Marco Mengoni sale sul palco con “Voglio”, per dare la carica al pubblico, quindi “Muhammad Ali”. “Luce” gli permette di sfoggiare tutte le sue straordinarie capacità vocali, ma solo un assaggio perché si balla con “No Stress”.
Francesco De Gregori e Antonello Venditti cantano “Peppino” di Venditti e “La donna cannone” di De Gregori (con il pubblico che esplode alle prime note suonate al pianoforte). Sembrano venuti da un altro pianeta, la standing ovation è d’obbligo per due pietre miliari della musica italiana che continuano a regalare emozioni.
Blanco con la sua “Nostalgia”, un po’ giù di voce. Non il suo brano migliore e decisamente non la sua performance più brillante, ma nonostante tutto il pubblico è in visibilio. Alle tastiere l’immancabile Michelangelo, che si presenta a Vanessa Incontrada. Ben cinque premi per lui, Carlo Conti entra addirittura con un carrello per portarli tutti.
Amadeus sale sul palco e si parla di Sanremo, di cui il conduttore ravennate è conduttore e direttore artistico. “La musica deve essere al centro del Festival”, per fortuna! Premio FIMI per Amadeus, che ha riportato il Festival di Sanremo al centro del mercato discografico. Poi due parole per presentare “Arena Suzuki ’60, ’70, ’80 e ’90”.
Biagio Antonacci, cliente affezionato del TIM Music Awards, ci porta indietro nel tempo con “Liberatemi” che, oltre a essere il titolo del brano, è ciò che pensiamo noi ascoltandolo. Esecuzione tremenda, costellata di stecche, ma d’altronde il cantautore fa l’esibizionista salendo sulle transenne e, invece di cantare, parla.
È dunque il turno di Ultimo che, reduce dal tour in cui ha registrato sold-out in ogni data, si esibisce sulle note di “Giusy” (il cui testo fa rabbrividire, a differenza della musica, ma l’esecuzione piano e voce è più che apprezzabile). In mezzo al pubblico, mentre sale sul palco, parte “Vieni nel mio cuore” e i fan cantano. Pezzo diverso da gran parte degli altri, per questo apprezzabile, anche se non è certo un capolavoro.
Alessandra Amoroso con dei giochi di luce ed effetti scenici molto particolari per cantare “AleAleAle”. Tutto fumo e niente arrosto. “Comunque andare”, invece, è un gran bel pezzo. D’altronde c’è la firma di Elisa, ed è un peccato che non sia proprio la cantautrice friulana a cantarla. Sorriso grande, simbolo dell’estate 2021 e colonna sonora degli europei di calcio per la tv satellitare, poi Camera 209. Alessandra calante su tutta la linea, non ha preso una nota.
Gianni Morandi con il brano sanremese “Apri tutte le porte”. Un ballerino lo tira indietro, lui inizia a cantare “La ola”. Entrambi i brani hanno la firma di Jovanotti. Gianni, che alla sua veneranda età continua a essere universale, stupisce accennando “Tu comm’a mme” di Gianni Celeste e il pubblico canta insieme a lui “povero gabbiano hai perduto la compagna“. Anche Giorgio Panariello, sul palco dopo Morandi, accenna “povero gabbiano”.
Mika, dal palco dell’Eurovision al palco dell’Arena di Verona, si esibisce sulle note di “Underwater”, con una classe invidiabile, accompagnato dall’orchestra per archi diretta dal maestro Diego Basso e dal pianoforte. Un po’ calante anche lui, ma glielo si perdona. Fa cantare il pubblico con un brano che emoziona sempre, oggi come 10 anni fa, una piccola perla da parte di questo poliedrico cantautore e musicista.
Dopo un intervento di Mara Venier, sale sul palco Rkomi (quest’anno giudice di X Factor), che insieme a Elodie canta “La coda del diavolo”. Rkomi scende dal palco, Elodie rimane su. “Bagno a mezzanotte”, mai titolo fu più azzeccato vista la pioggia a Verona.
Arriva Irama, con il dolcissimo brano sanremese “Ovunque sarai”, per poi accogliere Rkomi con “Luna piena”. Sul palco anche Shablo, premiato con un premio speciale. La pioggia crea non pochi problemi, facendo saltare il segnale e poi anche il collegamento con Elena Di Cioccio da Milano.
Da un giudice di X Factor all’altro, arriva il momento di Dargen D’Amico con la hit sanremese “Dove si balla”. Tanto Sanremo sul palco dei TIM Music Awards. La pioggia aumenta, anzi, diluvia. Cristiano Malgioglio entra proprio nel bel mezzo del diluvio, quando Carlo Conti si chiede se sia il caso di andare avanti. L’Arena intanto si svuota.
North of Loreto, Raf e Gué dovrebbero cantare “Ti pretendo”. Peccato però che sia partita la musica senza nessuno sul palco. I tre arrivano solo dopo un po’. Intanto pochissime persone sono rimaste all’Arena di Verona. Si procede per miracolo: Vanessa Incontrada toglie le scarpe per non scivolare, Carlo Conti usa una scaletta cartacea perché non ha più il gobbo, insomma è un autentico delirio.
È il turno di Fabrizio Moro che, dopo un intervento di Carolina Di Domenico, con la sua “Il senso di ogni cosa”, un pezzo che ricorda vagamente i brani di Ultimo. Fabrizio, prima di cantare, alza il braccio sinistro per “raccogliere” un po’ di pioggia. La pioggia però non ferma lo spettacolo. Premio “per corrispondenza” ai Maneskin, con la loro “Supermodel”. La band romana non è a Verona, è a San Paolo in Brasile per un concerto. Il collegamento è evidentemente registrato.
La serata termina sotto la pioggia torrenziale con il finto collegamento con i Maneskin. La seconda serata, prevista per domani, si spera possa essere asciutta per evitare gli stessi disagi della prima. Ah, per la cronaca, il collegamento con Elena Di Cioccio da Milano è saltato, come anche l’esibizione di Ariete (che l’ha comunicato su Twitter).