
La seconda puntata dei live di X Factor 2022, con al timone Francesca Michielin, si chiude con l’eliminazione di Iako al tilt. Scende a due anche il numero di concorrenti della squadra di Rkomi. Due erano anche i concorrenti fisicamente sul palco per il roster di Fedez: Dadà, risultata positiva al covid, è costretta in isolamento e si è esibita in video. Ecco il resoconto della serata.
Prima manche
Roster Dargen D’Amico
Beatrice Quinta – Tutti i miei sbagli (Subsonica): uno dei pezzi più iconici della band torinese capitanata da Samuel e Boosta. Beatrice Quinta è fedele alla versione originale, d’altronde con l’elettronica gioca in casa, ma ci mette comunque del suo. Svirgola un po’ troppo, forse due piccole stecche mascherate da interpretazione personale, comunque non una performance eccezionale che la giuria ha apprezzato.
Matteo Orsi – Take on me (a-ha): versione intima e destrutturata di un capolavoro immortale. Non è sbagliato riarrangiare un brano, ma è sbagliato riarrangiarlo rendendolo ancora più insidioso dell’originale. L’arrangiamento ha snaturato un pezzo che è di per sé complicato, ancora di più con una vocalità insicura che rende il tutto un autentico campo minato.
Roster Ambra
Tropea – Ray of light (Madonna): il rock dei Tropea che si scontra con il frizzantissimo brano di Madonna, che ricordiamo anche per il film Burlesque e per la pubblicità di Windows Xp. Il connubio tra l’arrangiamento marcatamente rock e il brano così forte, frizzante, funziona molto bene. I Tropea sono animali da palcoscenico e la resa è ottima. Vanno al ballottaggio
Roster Rkomi
Santi Francesi – Creep (Radiohead): prendere un pezzo immortale come questo e farlo tuo è estremamente complesso. I Santi Francesi fanno una versione che per certi versi è fedele all’originale, per altri è più originale dell’originale, e l’accoppiata di Alessandro De Santis e Mario Francese è quasi perfetta. In alcuni momenti la vocalità era al limite, però comunque i Santi sono riusciti a portarla a casa. Standing ovation.
Roster Fedez
Dadà – Toxic (Britney Spears): è un live-on-tape per la concorrente napoletana, costretta in isolamento dal covid. Purtroppo non è un live vero, ed è un vero peccato perché lei ha indubbiamente talento (anche se la versione proposta stasera è bruttina). Indipendentemente dalla versione, che ha stravolto la hit di Britney Spears, Dadà sarà penalizzata dalla sua assenza.
Linda – Chasing Cars (Snow Patrol): parola d’ordine delicatezza. Linda spinge, alza di molto l’asticella, riesce a essere delicata anche nel momento in cui arriva l’esplosione in questo capolavoro musicale degli Snow Patrol. Ancora una volta è riuscita a rendere giustizia a un brano immortale. Standing ovation per lei.
Seconda manche
Roster Rkomi
Iako – Hyperballad (Björk): probabile autogol. Stiamo parlando di un pezzo che definire “l’opposto di semplice” è riduttivo, in più la produzione non è stata granché. C’è da chiedersi perché l’assegnazione sia stata questa, ed è un peccato perché Iako può dare molto di più ma si è dovuto scontrare con Björk che è su un altro pianeta. Va al ballottaggio.
Joëlle – Destinazione paradiso (Gianluca Grignani): il pezzo è immortale, Gianluca Grignani malgrado tutto rimane un fenomeno inarrivabile e bisogna aver vissuto e aver sofferto per rendere giustizia al brano, serve quell’autotune di sofferenza che va a sporcare meravigliosamente la canzone. Peccato che abbia svirgolato due volte perché vocalmente è stata perfetta, la migliore questa sera, però se proprio bisogna fare una critica è che, effettivamente, è stata troppo pulita e poco “emozionata”.
Roster Dargen D’Amico
Disco Club Paradiso – Salirò (Daniele Silvestri): poco da dire, i Disco Club Paradiso sono dei casinisti unici. L’arrangiamento è fenomenale, il sassofonista di un altro pianeta, il pubblico si alza in piedi ma era un tale casino che l’intonazione è rimasta da un’altra parte. Non si capisce niente, ma nonostante tutto loro piacciono e funzionano fin troppo bene per dare critiche di qualsiasi genere.
Roster Ambra
Lucrezia – Barbie Girl (Aqua): un rischio davvero altissimo per lei, che è una cantautrice e che fa della classe e della pulizia il suo punto forte. Versione destrutturata e rallentata, a tratti vagamente trap, che all’inizio sembra funzionare ma poi stufa. Qualche imperfezione vocale qua e là, dal punto di vista della produzione ci sono tante pecche… Insomma, per dirla in parole povere, è tutto sbagliato.
Roster Fedez
Omini – No Sleep Till Brooklyn (Beastie Boys): quando uniamo rock, metal e rap otteniamo questo pezzo che è un autentico concentrato di energia. Pezzo perfetto per gli Omini, che Fedez ha scelto per non omologarli e ha fatto benissimo. Il risultato è un’esibizione che valorizza questa band esplosiva. Un’autentica bomba a orologeria, che forza!
Ultimo scontro
Tropea – Insieme a te sto bene (Lucio Battisti): poco da dire, è andata bene. Se dovessimo dare un voto sarebbe un comodissimo 8 perché sono nella loro comfort zone e sanno quello che fanno. C’è da chiedersi più che altro perché siano andati loro al ballottaggio quando, nella seconda manche, ci sono state esibizioni decisamente peggiori.
Iako – Il mondo (Jimmy Fontana): dispiace dirlo, perché è il suo cavallo di battaglia, ma non è stata un’esibizione che si può definire sufficiente. Non ha preso una nota neanche per scherzo, probabilmente Jimmy Fontana ha chiesto di scendere due minuti sulla terra per rincorrerlo.