Sanremo 2023, le pagelle dei brani al secondo ascolto

Anno nuovo, vita nuova, pagelle nuove: è arrivato anche quest’anno il momento di valutare le canzoni in gara al Festival di Sanremo. Il giudizio come sempre è personale, dato dai due ascolti nelle serate del Festival di Sanremo, dall’emozione provata in sala stampa e in alcuni casi da un terzo ascolto nella versione studio.

Le pagelle di Sanremo 2023

Paola e Chiara – Furore | Poco da dire: in sala stampa Lucio Dalla cantano e ballano tutti, è un’autentica hit che funziona perfettamente e riesce a restare impressa in mente. Qualcuno ha già imparato la coreografia, noi le vorremmo vedere a Liverpool all’Eurovision (anche se molto probabilmente non vincerà). Avevamo bisogno di un pezzo così. Voto: 10

Mara Sattei – Duemilaminuti | Il pezzo non è male, ma non decolla. È la solita Mara Sattei, che può piacere o meno. Il pezzo forse era in un cassetto della scrivania di Damiano David, magari uno scarto dell’ultimo album dei Måneskin, che non è definibile brutto ma non è neanche bellissimo, forse rovinato proprio dall’artista. Mah. Voto: 5

Rosa Chemical – Made in Italy | La personale sorpresa di questo Sanremo. Un pezzo che funziona, dalle marcate sonorità electroswing, piacevole da ascoltare, apprezzato anche dai colleghi in sala stampa che cantano e applaudono. Sarebbe stato un peccato perdere un brano del genere. Voto: 9

Gianluca Grignani – Quando ti manca il fiato | Pezzo intimo, dedicato al padre, ma non va bene. Un vero peccato, perché la canzone è bellissima, la musica orchestrata in questo modo, con questi archi molto presenti, è una magia, il testo è una poesia, ma Grignani purtroppo non è più quello di una volta. Devo necessariamente dividere il voto in due: per la canzone 10 e per l’interpretazione 2 (anche se nella terza serata, per qualche strano motivo, mi ha dato i brividi). In media, voto 6

Levante – Vivo | Lo ammetto, sono di parte. “Corre l’anno 2013”, 10 anni più tardi vediamo una Levante più matura che, per la seconda volta sul palco dell’Ariston, regala un pezzo estremamente radiofonico che rimane impresso nella mente. La sala stampa Lucio Dalla apprezza e sono assolutamente d’accordo. Voto: 10

Tananai – Tango | Premessa: al primo ascolto non mi aveva convinto, poi però ho visto il videoclip e ho capito molte cose che non mi erano arrivate. Il secondo ascolto live, con maggiore consapevolezza, è stato una conferma. Voto: 7 (e guardate il videoclip)

Lazza – Cenere | Questo pezzo è una bomba. Dardust è il Re Mida della musica, qualsiasi cosa lui tocchi diventa oro. Lazza senza autotune è magia pura. Ne sentiremo parlare a lungo. Voto: 10 e lode

LDA – Se poi domani | Una canzone senza infamia e senza lode, un male ma non malissimo, che sinceramente non riascolterei. Qualcuno trova somiglianze con “Perfect” di Ed Sheeran. Voto: 4

Madame – Il bene nel male | Puttana. È questo il titolo originale del brano che Francesca Calearo in arte Madame porta in gara al suo secondo Festival di Sanremo, solo questo è un colpo di genio. Un pezzo che funziona straordinariamente bene, che andrà forte in radio e che comunque è un piacere da riascoltare. Voto: 9

Ultimo – Alba | La canzone è molto bella, ma quando Ultimo oserà di più e si staccherà dalla sua comfort zone? In sala stampa Lucio Dalla si scatena tifo da stadio per lui, soprattutto da parte delle colleghe, ma il mio giudizio è differente. Voto: 6 (politico)

Elodie – Due | Funziona, anzi, funziona benissimo. Davvero una gran bella canzone, poi quel “Per me le cose sono due: lacrime mie o lacrime tue” rimane ben impresso in testa. Poco da dire, se non ben fatto. Mezzo voto in più per Carolina Bubbico che dirige l’orchestra e canta i cori. Voto: 9

Mr. Rain – Supereroi | Bellissima. Una canzone che emoziona, sarà per il coro dei bambini o per il testo che, nella sua semplicità, riesce ad arrivare dritto al cuore. Da dedicare a una persona speciale. Voto: 10

Giorgia – Parole dette male | Al primo ascolto non ha convinto, però poi si è ripresa. Certo non è la sua canzone migliore, ma è comunque molto bella e poi, lo sappiamo, Giorgia è una fuoriclasse tanto che, l’unico voto possibile per lei (ed è abbastanza scontato) è altissimo. Voto: 10 e lode

Colla Zio – Non mi va | Una ventata d’aria fresca. Bello sentire una band giovane che fa musica di qualità in questo modo, l’energia di un collettivo che può arrivare molto in alto. Voto: 8

Marco Mengoni – Due vite | Non c’è molto da dire, la canzone parla da sola. Un autentico capolavoro, che regala emozioni purissime e fa lacrimare gli occhi. In sala stampa Lucio Dalla cantano tutti ed è ovazione a scena aperta: è evidente che sia il super favorito, la standing ovation è sufficiente per capire cosa potrebbe succedere. Voto: 10 e lode (ma in realtà fuori scala)

Colapesce Dimartino – Splash | Se l’obiettivo era quello di bissare il risultato di “Musica leggerissima”, il risultato è assicurato. Un brano fresco, leggero, frizzante, davvero tanto piacevole da ascoltare. Probabile top 5, in radio farà benissimo. Voto: 10

Coma_Cose – L’addio | Omnia vincit amor. Emozionati e innamorati, California e Fausto Lama fanno emozionare tutto il pubblico all’Ariston, in sala stampa e a casa. Un brano davvero bello, che potrebbe arrivare molto in alto. Voto: 7

Leo Gassman – Terzo cuore | La firma di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari si sente molto, il brano è tutt’altro che semplice da cantare ma è molto bello e orecchiabile e, per di più, Leo Gassman lo canta straordinariamente bene. Voto: 8

Cugini di Campagna – Lettera 22 | Qualcuno dice che era un pezzo trovato sul fondo di un cassetto di Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina (La Rappresentante di Lista) ma, avrò gusti strani, a me non dispiace. Rimane impresso, è un brano che calza a pennello per i Cugini di Campagna e, anche se l’assenza del falsetto per certi versi spiazza, è comunque piacevole da ascoltare. Non male come esordio. Voto: 7

Olly – Polvere | Il brano è orecchiabile, ma non è tra quelli che ascolterei in loop. Non raggiunge la sufficienza di poco, solo perché non amo particolarmente pezzi così pieni di autotune, ma poco importa perché potrebbe fare strada. Voto: 5,5 di incoraggiamento

Anna Oxa – Sali | Con tutto il rispetto per Bianconi, Kaballà e Fio Zanotti, ma il brano è di un brutto incommentabile. Non per la canzone in sé, che in realtà è molto interessante, ma per tutta una serie di fattori (performance compresa). Presentata nel 2013 e scartata dall’allora direttore artistico Fabio Fazio, facciamoci due domande sul perché sia nella parte bassa della classifica provvisoria (e no, non è perché la Oxa è in silenzio stampa, non ha lasciato i contatti del suo management agli accreditati e non ci ha degnati neanche di un saluto in sala stampa). Magari, invece di delirare sui social con stoccate che non stanno né in cielo né in terra, avrebbe potuto lavorare a un brano migliore e più edificante per un mostro sacro come lei. Voto: 0 (non classificabile).

Articolo 31 – Un bel viaggio | Effetto nostalgia, è proprio quello a cui puntano J-Ax e DJ Jad. Il brano funziona, ma suona come un epilogo o comunque un modo per chiudere un capitolo mai chiuso per davvero. Quel revival che non sappiamo se funzionerà per davvero, ma intanto vogliamo crederci. Un voto in meno perché da “Non faremo mai Sanremo” al palco dell’Ariston è un attimo. Voto: 7

Ariete – Mare di guai | Un enorme no per quella che è la sorpresa in negativo di questo Festival di Sanremo. Peccato perché avrebbe potuto fare molto meglio, visto ciò che ci ha regalato in passato, ma speriamo che sia soltanto un piccolo inciampo in un lunghissimo percorso. Voto: 4

Sethu – Cause perse | No secco. Peccato, peccato davvero. Non c’è molto da dire, è semplicemente un pezzo mal riuscito. Voto: 2

Shari – Egoista | Francamente a me piace, anzi, mi piace tanto. Non da 10, per carità, ma Shari la conosco da quando aveva una manciata di followers su instagram, prima che esplodesse, e questo brano mi ha convinto. Molto bene, molto più che sufficiente, anzi teniamola d’occhio perché può puntare alle stelle. Voto: 9

gIANMARIA – Mostro | Non sono un suo fan, è chiaro da quando abbiamo seguito il suo percorso a X Factor, però questo brano ha del potenziale. Non è male, cioè, non è neanche tanto bene, ma è orecchiabile e funziona. Questo suo modo di cantare, trascinando le parole, non mi ha mai entusiasmato. Voto: 6

Modà – Lasciami | Qualcuno in sala stampa Lucio Dalla ha chiuso gli occhi arrendendosi tra le braccia di Morfeo. Ammetto di esserci andato vicino anch’io, sarà l’ora tarda ma questo brano è proprio pesante da reggere anche con 10 caffè in corpo. Le “KekkodeiModà vibes” che, essendoci sul palco proprio i Modà, si ripropongono all’ennesima potenza. Voto: 2

Will – Stupido | Stupido qui non è il titolo del brano, ma l’appellativo da dare a chi ha scelto di far esibire Will per ultimo dopo lo strazio dei Modà. Non è neanche lontanamente definibile buono, infatti milita nella parte bassa della classifica. D’altronde chi si accontenta gode, quindi buon per Will se vuole portare in gara una canzone mediocre. Voto: 3

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