Anna Castiglia con “Ghali” vince Musicultura 2024: cronaca di un successo annunciato

Anna Castiglia con “Ghali” vince la trentacinquesima edizione di Musicultura. Alla cantante siciliana, incoronata pochi minuti fa all’Arena Sferisterio, va il Premio Banca Macerata di 20.000 euro assegnato come sempre con i cartoncini per il voto fra il pubblico in sala.
Con la consueta limpidezza, che è la cifra distintiva del nostro sito, è giusto che il lettore sappia che né chi scrive né il collega Beppe Dammacco che cogestisce il sito siamo quest’anno presenti all’Arena Sferisterio. Non siamo presenti non per nostra scelta e questo è il motivo per cui la copertura di questa edizione è parziale e non come avremmo voluto. Non vedrete interviste e questo articolo che state leggendo è l’unico resconto sulle due serate. Certo, avremmo potuto seguire l’iter consueto, visto che l’organizzazione fornisce lo streaming completo – che abbiamo seguito (qui la prima serata e qui la seconda) – ma se ci leggete sapete che il fluire del nostro racconto non è la semplice cronaca delle serate bensì un collettore di emozioni, sensazioni e storie che soltanto in presenza potremmo raccontarvi.
Pur tuttavia, non sarebbe stato giusto non raccontarvi questa manifestazione che Euromusica segue dal 2008, ovvero da quando è online: abbiamo raccontato Musicultura quando a livello nazionale ne parlavano in pochi. Vi abbiamo raccontato ogni minuto di questa rassegna, anche quest’anno. Poche testate l’hanno fatto. E ci siamo ancora, nonostante tutto
Le due serate
Lo show è trascorso come sempre piacevolissimo, perché ormai è rodato e collaudato, anche se la coppia al timone ha forse un po’ sofferto della non grande abitudine alla conduzione di Paola Turci (posso dirlo con serenità, chi mi legge sa quando adori incondizionatamente l’artista) e anche se più dello scorso anno chi era in teatro – e quindi anche chi ha seguito su YouTube – ha fruito di uno spettacolo costruito più del solito per la differita in seconda serata su Rai 2 e su Rai Italia del 15 luglio. Molti più stacchi, annunci e disannunci, tante pause. Che non hanno rovinato uno spettacolo sempre godibile e di qualità ma appesantito nella durata.
Valore aggiunto, come sempre, la regia di Duccio Forzano, che si conferma il miglior regista televisivo in circolazione.Gli ospiti, piatto forte dello show, non hanno deluso. Tanto dialetto e molte incursioni nel folk per Serena Brancale, ma le cose migliori le hanno regalate Diodato, uno che difficilmente delude e Filippo Graziani, che ha onorato la memoria del padre Ivan, cui ha curato l’uscita dell’album postumo (ne avevamo parlato qui). Bene anche Marcin, il polacco virtuoso della chitarra, una bella scarica di energia.
Ma il momento più bello è toccante è stata la testimonianza di Alessandra Campedelli, l’ex pallavolista di serie A oggi allenatrice e ct del Pakistan femminile, che ha raccontato questa esperienza e la precedente alla guida della femminile dell’Irana, terminata con una ribellione di gruppo sua e delle giocatrici dopo la vittoria ai giochi islamici proprio allo scoppiare per le proteste dopo l’uccisione di Mahsa Amini. Un momento che potete ritrovare a questo link e che merita di essere ascoltato per intero.
E poi, ovviamente Paola Turci, che ha cantato – fra le altre cose- “L’avvelenata” di Guccini, uno sfogo contro quei colleghi “che si vendono alla sera per un po’ di milioni”. Messaggio coraggioso, per un programma che andrà sulla Rai (sempre che venga montato). Tutto molto bello, soprattutto in un’edizione che – come scriviamo qua sotto – non è stata come le altre. Poi come sapete io su di lei non posso essere oggettivo nel giudizio, tanto la adoro.
I finalisti
Vittoria scontata, potremmo dire persino annunciata alla preselezione, quella di Anna Castiglia: “Ghali” la conosciamo da mesi perchè l’artista l’ha portata ad X Factor, dove è stata ingiustamente lasciata fuori dai live. Da molto tempo cerca una consacrazione. Ha aperto i concerti di Max Gazzè, è stata protagonista del progetto Up Next Italia di Apple Music, ha cantato al Primo Maggio, ha trovato una major che la promuove. Ecco, questa è stata una delle cose che maggiormente hanno segnato l’edizione 2024: un legame più forte del solito fra i finalisti e le grandi etichette.
Da un lato è sicuramente positivo perché forse sarà più facile spiccare il volo per i migliori, dall’altro rende Musicultura un po’ più simile agli festival, e dispiace non aver visto tra gli 8 vincitori alcune delle proposte senza dubbio interessanti, alcune delle quali totalmente indipendenti, che hanno preso parte al festival e a cui, in alcuni casi, abbiamo dedicato spazio sulle pagine di Euromusica. Nel complesso escono dallo show proposte moderne ma anche complesse e alla fine i premi (che trovate di seguito) confermano i progetti più solidi. Anna Castiglia, appunto. Ma anche Eugenio Sournia, più noto come frontman dei Westfalia, una band ben consolidata nel circuito indipendente, Helle, che ha una lunga scia di ricoscimenti vinti negli ultimi anni (non ultimo il premio Lunezia) e Nyco Ferrari, un altro che da parecchio canta in giro per il Mondo. Non ha vinto niente, ma lo risentiremo presto, vedrete.
Gli altri riconoscimenti
Eugenio Sournia ha vinto il premo Pmi per il miglior progetto discografico (2000 euro) e quello della Critica assegnato dalla stampa accreditata (3000 euro) intitolato al fondatore Piero Cesanelli. Anna Castiglia ha vinto anche il premio per il miglior testo assegnato dalle università di Camerino e Macerata (2000 euro). A Helle è invece andato un premio nuovo ed interessante. Si tratta del progetto “La casa in riva al mare” (2000) assegnato da una giuria composta dai detenuti della Casa di reclusione di Barcaglione di Ancona che hanno seguito un percorso laboratoriale musicale.
Un’importante iniziativa di integrazione culturale, per la rieducazione e il reinserimento del detenuto, promossa e sostenuta dal Garante dei diritti della persona della Regione Marche Giancarlo Giulianelli. Helle, a corredo di questo premio, terrà un concerto al carcere di Ancona. Premio speciale delle due università ad uno degli ospiti, ovvero Enzo Avitabile.