Dieci canzoni italiane di successo che nel 2024 compiono 40 anni
Ancora il benvenuto al 2024 con un bel post di quelli che ci fanno sentire vecchi quali siamo: 10 hit italiane del 1984, e che dunque in quest’anno compiono quarant’anni. Successi nazionali, ma anche internazionali, alcuni dei quali probabilmente risentirete nel corso di questa stagione nei vari revival. Ma altri, forse no.
Movin’on- Novecento
Senza timore di dirlo: il brano più bello del decennio. I Novecento, fra i pochissimi a cantare in inglese nel nostro Paese in quegli anni, sono stati a loro modo dei precursori e degli innovatori, con un sound che funzionerebbe ancora oggi. Numero 1, disco di platino, ha fatto conoscere la band siciliana – fra l’altro tuttora in attività -in mezza Europa
Survivor- Mike Francis
Troppo poco considerato anche dai suoi contemporanei, Francesco Puccioni aka Mike Francis, fiorentino, è stato uno dei più internazionali fra i nostri artisti. “Survivor” è però rimasta immeritatamente la sua unica vera hit, coverizzata in giro per l’Europa da parecchi artisti negli anni a venire. Scomparso esattamente 15 anni fa dopo lunga malattia, meritrebbe un ricordo pubblico. Noi, a nostro modo, lo facciamo.
I treni di Tozeur – Alice e Franco Battiato
Per distacco la miglior canzone portata in concorso dall’Italia all’Eurovision, sul palco di Lussemburgo fu solo quinta, nonostante una prova maiuscola dei due interpreti, che proposero per la prima volta pubblicamente questo brano proprio nel concorso. Terza in classifica in Italia, ha avuto un medio riscontro internazionale a livello discografico, ma la partecipazione europea li fa comunque ricordare in tutto il Continente.
Radioclima- Garbo
Al Festival di Sanremo 1984, vinto quell’anno da Albano e Romina arriva l’alieno Renato Abate, in arte Garbo e l’Italia fa la conoscenza della new wave. Il pubblico da casa che vota si spaventa e lo scaraventa in fondo alla classifica ma “Radioclima” è l’apice del successo per l’artista lombardo che sarà protagonista di punta delle radio italiane per diversi anni, prima di tornare a dedicarsi alla ricerca ed alla sperimentazione.
People from Ibiza- Sandy Marton
Scritto e prodotto da Claudio Cecchetto, è il brano che fa conoscere all’Italia il giovane dj croato – allora jugoslavo – Sandy Marton, trasformandolo in una icona per giovanissimi. Il brano ha un vasto successo anche fuori dall’Italia, per esempio vince il disco d’oro in Spagna. Marton si stabilirà successivamente proprio nell’isola di cui ha cantato.
Sonnambulismo- Canton
Come per Garbo, il pubblico di Sanremo resta sconcertato di fronte alle sonorità rinnovate di stampo europeo portate dalla giovane band di Riva del Garda. Il brano, scritto da un Enrico Ruggeri al massimo del suo momento creativo, partecipa alla sezione giovani fermandosi ai piedi del podio nell’anno in cui vince l’esordiente Eros Ramazzotti. Ma “Sonnambulismo” è destinata a diventare una hit internazionale:il gruppo vivrà alcuni anni di ottimo successo in giro per l’Europa con le sue produzioni, prima di fermarsi improvvisamente. I Canton sono tornati una decina d’anni fa, ridotti però a duo.
Kalimba de Luna- Tony Esposito
Forse il maggior esponente della World Music Italiana nel decennio, nel 1984 Tony Esposito tocca il picco della carriera con un brano che in realtà in Italia è appena sesto in classifica. A decretarne il successo saranno i numerosi passaggi radiofonici e le ancora più numerose cover in giro per il mondo, su tutti quella degli Boney M.
Shine on dance- Carrara
Nel 1984 Alberto “King” Carrara è il re delle notti italiane, protagonista come dj nelle discoteche più prestigiose dello Stivale. Lanciato quasi per caso l’anno prima da Red Canzian nel panorama musicale, con “Shine on dance” compie l’impresa di vincere il Festivalbar a pari merito con “Fotoromanza” di Gianna Nannini, oltretutto con il primo ed unico brano quasi interamente strumentale (c’è solo l’inciso “Shine on dance”) della storia del concorso. L’Italia fa così la conoscenza di un’altro modo di fare musica e dà il benvenuto ai computers. Per Carrara un quinquennio di mainstream, prima di tornare nelle discoteche.
Giulia- Gianni Togni
Forse una delle canzoni più celebri del cantautore romano, nato come supporter dei Pooh e che poi troverà una notorietà negli anni 80. Gianni Togni infilerà una serie di singoli di successo, più radiofonico e discografico, senza mai passare da Sanremo dove pure, viste alcune lineup, non avrebbe certo sfigurato. Dopo il disco d’oro del 1996 con “Cari amori miei”, scivola lentamente lontano dal mainstream, senza mai abbandonare le scene.
Crilù- Heather Parisi
Quando ancora le sigle tv erano una cosa seria poteva anche capitare di avere un successo internazionale cantano una di queste. “Crilù”è la sigla di Fantastico 5 e oltre a regalare ad Heather Parisi il terzo disco d’oro dopo “Disco Bambina” e “Cicale” arriva con successo sul mercato internazionale in una versione mashup con “One night in Bangkok” di Murray head e poi anche in Spagna, dove tradotto in spagnolo diventa la sigla di uno show di Telecinco.