Addio a Françoise Hardy, icona di stile e antidiva: fece Eurovision e Sanremo. Gli altri come lei

Françoise Hardy si è spenta all’età di 80 anni.  Il mondo dell’Eurovision la ricorda per la sua partecipazione del 1963 a Londra con “L’amour s’en va”, dove in rappresentanza del principato di Monaco si classificò al quinto posto. Icona di stile, musa di Gainsbourg, idolo delle giovanissime del tempo, Hardy è anche stata una delle best selling francesi di sempre.

Divorata da due tumori che l’avevano lasciata sorda da un orecchio e sofferente a tal punto di chiedere invano il suicidio assistito, che in Francia come da noi non è legale, Hardy divenne famosa a 18 anni con il successo istantaneo di  “Tous les garçons et le filles”, 2.000.000 copie vendute nella sola Francia nel 1962 e quindici settimane al primo posto in classifica.Su Eurofestival News un ricordo completo.

Nel 1966 partecipò al Festival di Sanremo in doppia esecuzione con Edoardo Vianello col brano “Parlami di te”. Come lei molti altri artisti, prima o dopo il loro passaggio Eurovision sono andati a Sanremo. Vediamo una piccola carrellata.

Udo Jurgens

Il cantautore austriaco incastra Sanremo in mezzo alle sue tre partecipazioni consecutive all’Eurovision.  Nello specifico, questa arriva dopo la seconda, in doppia esecuzione con Ornella Vanoni.  L’anno dopo, la sua “Merci, cherie” trionferà. portando per la prima volta l’Eurovision a Vienna. Bisserà Sanremo nel 1968, con  “Per vivere”, in doppia esecuzione con Iva Zanicchi, senza però centrare la finale.

Sandie Shaw

Vincitrice nel 1967 dell’Eurovision Song Contest con la miticaPuppet on a string”, la cantante scalza si allinea al via del Festival di Sanremo due anni dopo, in doppia esecuzione  con Pino Donaggio con “Cne effetto mi fa”.  Nonostante la freschezza, il brano non centra la finale. Nel 1990 sarà ancora a Sanremo, con la versione internazionale di “Sono felice” di Milva, ma “Deep joy” non centra la finale

Mary Hopkin

Seconda all’Eurovision 1970 col brano “Knock, knock who’s there?“, l’anno prima aveva preso parte a Sanremo con il brano “Lontano dagli occhi”, in coppia con Sergio Endrigo, anche in questo caso seconda.

France Gall

Vincitrice dell’Eurovision 1965 a Napoli con la mitica “Poupéè de cire, poupéè de son“, quattro anni dopo la ritroviamo sul palco del Festival di Sanremo col brano “La pioggia”, in doppia esecuzione con Gigliola Cinquetti. Sesto posto finale.

Mocedades

Secondi classificati nel 1973 all’Eurovision con il brano “Eres tu” e completamente irrisi dalla stampa italiana, talmente lungimirante che la canzone vincerà poi un Latin Grammy. Motivo del dileggio? La loro parecipazione di pochi mesi prima a Sanremo col brano “Addio amor” passò inosservata perchè la canzone non raggiunse la finale.

Mouth & Mac Neal

Il duo olandese, fresco di terzo posto sul palco di Brighton con l’iconica “I see a star”, pochi mesi dopo prende parte al Festival di Sanremo con un brano bilingue dal titolo “Ah l’amore”, scritto da Ciro Sebastianelli. Undicesimo posto. Da sola, Maggie MacNeal sarà ancora ad Eurovision nel 1980.

 

Plastic Bertrand

Percorso inverso anche per Plastic Bertrand. L’inteprete belga arriva al Festival di Sanremo del 1982 con il brano “Ping Pong” sull’onda di alcuni successi internazionali degli anni precedenti e centra una finale.  All’Eurovision arriva, in rappresentanza del Lussemburgo, nel 1987, quando il suo astro è già appannato. Nonostante un team autoriale di tutto rispetto, “Amour Amour”, evita di un soffio lo zero e chiude penultima.

Ofra Haza

Anche Ofra Haza, che ha rappresentato Israele all’Eurovision 1983 sfiorando la vittoria con “Chai” è passata dal Festival di Sanremo, nell’anno delle accoppiate internazionali:”Today I’ll pray” era la versione internazionale di “Oggi un Dio non ho” di Raf, decima.

Lara Fabian

A sorpresa e dopo tanti anni di assenza, nel 2015 uno straniero di rilievo torna a calcare il palco di Sanremo: la belga di origine siciliana Lara Fabian, quarta all’Eurovision 1989 con “Croire” per il Lussemburgo si presenta in gara con “Voce”, ma resta fuori dalla finale.

Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa, liberale. Già speaker radiofonico. Ha scritto e scrive di cronaca, sport, economia e sociale per giornali nazionali e locali per vivere; scrive di musica su siti e blog per sopravvivere.

Potrebbero interessarti anche...