Area Sanremo, tra i dieci finalisti figli d’arte e vecchi Amici

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Poi dice che uno pensa male. Sono stati resi noti i nomi dei dieci finalisti di Area Sanremo, il concorso di selezione che porterà due artisti al Festival di Sanremo, nella sezione Giovani. Otto provengono da SanremoLab e due dalla sezione dialettale SanremoDoc. Ma non è questo il punto. Il punto è un’altro. Vedete quelli nel video sopra? Sono i Trenincorsa. Una folk band varesina. Bravi non c’è che dire. In questa canzone si esibiscono con Davide Van de Sfroos. Ora, chi c’è nella commissione selezionatrice di SanremoDoc ? Giustappunto Van de Sfroos.

Intendiamoci, questo tipo di musica il dialetto vanno assolutamente valorizzati. Però così qualche dubbio ci viene. Non solo. Scorriamo la lista degli altri finalisti. C’è Martino Iacchetti. Figlio di…Enzo Iacchetti. E c’è Lorenzo Vizzini, figlio di Danilo, imitatore e showman ex Zelig. Lorenzo ha vinto Bravo Bravissimo nel 1998 e ha fatto da valletto al conduttore Mike Bongiorno nelle due edizioni successive.

Ancora. Nella lista ci sono alcuni reduci dalle passate edizioni di Amici, vale a dire Eleonora Crupi, con all’attivo il singolo “Negroni” ed Erika Mineo, vincitrice del Premio Lunezia Nuove Proposte. Seguono, per la sezione Doc Ilaria Palmieri & Terre del Sole, da Napoli e per la sezione Lab anche Roberto Amadè, già vincitore del Premio Bindi, Ida Massaro, Gabriella Ferrone, che ha all’attivo un singolo e un  duetto con Anna Tatangelo al programma Il Treno dei Desideri, Ernesto De Luca.

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  1. sergio ha detto:

    Area Sanremo, l’eperienza dal vivo di un’etichetta indipendente

    Quanti giovani rincorrono il sogno della loro vita: partecipare a Sanremo, la Kermesse canora più importante d’Italia, forse del mondo musicale. Ma i sogni, si sa, sono tali e al risveglio ci fanno trovare dinanzi ad una realtà che lascia sbigottiti, increduli e tristi.

    Vedere i volti dei 40 delusi, su 50 selezionati ad Area Sanremo 2010, che fino a pochi istanti prima, carichi di adrenalina applaudivano alle parole della giuria, che cercava di spiegare il motivo per cui, la maggioranza sarebbe tornata a casa con l’amaro in bocca (indorare la pillola), mi ha fatto riflettere e molto.

    Vorrei offrire questo mio piccolo contributo a coloro che lo leggeranno, artisti, nella speranza che riflettendoci su possano capire meglio quale sia lo loro strada e se, la strada della musica sia quella giusta da seguire.

    La musica deve essere seguita con passione, con serietà, con costanza riponendo in essa l’aspettativa che essa debba essere un complemento delle proprie attività, non un fine assoluto. Al lato del proprio lavoro, studio, famiglia l altra attività ludica o sportiva la musica fa bene allo spirito; parlo di arte, musica di qualità.

    Si può vivere con la musica sino a cento anni ma vivere di musica in questo terzo millennio è veramente impresa per pochissimi eletti.

    Troppi sono attratti come falene dai talent show televisivi, insomma da tutto ciò che esiste perché si vede in Televisione.

    La televisione (programmi televisivi), utilizzata male è il peggiore dei mali, una vera droga che ipnotizza e convince che, ciò che si vede sia alla portata di tutti, che arrivare sia facile e veloce; non è così.

    I veri artisti, che durano nel tempo, sono quelli che hanno fatto decine di anni di gavetta, hanno vissuto esperienze, studiato e sperimentato, sentita tanta musica dal vivo, tanti dischi in vinile, suonato ovunque, anche gratis, patito delusioni.

    Viviamo in Italia e le opportunità di arrivare che vengono offerte all’interno della nostra nazione sono pochissime e, quasi mai limpide, quasi mai senza appoggi interessati. Chi vuole fare musica dovrebbe recarsi all’estero, America, Inghilterra e poi tornare e allora, forse, avrà qualche chance in più.

    I giudizi delle giurie devono essere rispettati, nel bene e nel male e ve lo dice chi organizza, solo per passione e filantropia, da tanti anni un concorso della canzone d’autore però, attenti ai concorsi che scegliete, sappiateli valutare prima per non dovere, poi, subire un contraccolpo troppo duro per le vostre aspettative. Soprattutto partecipate per fare esperienza, gavetta e per avere l’opportunità di scambio di esperienze ed idee con tanti altri come voi, è sempre utile.

    Piccoli consigli per l’uso, prima di iscriversi ad un concorso:

    Vedere chi organizza, da quanti anni esiste il concorso, chi sono i vincitori delle precedenti edizioni, quali sono e quanti i premi, quali siano state le giurie, se c’è rassegna stampa, quali siano gli obiettivi dichiarati, se esistono prelazioni e vincoli per partecipare, se costa e quanto costa iscriversi. Se non costa nulla (a meno che non sia sponsorizzato), leggete bene il regolamento, potreste avere sorprese in seguito.

    Per ultimo, non pensate, sempre, che dietro un’esclusione ci sia un disegno criminoso, alle volte può essere una valutazione errata e, comunque, un giudizio espresso sulla base della proprie conoscenza, gusti e simpatie. Alle volte il vostro atteggiamento può penalizzarvi, cercate di essere sempre, quello che siete nella vita, voi stessi.

    Concludo con il mio pensiero, di libero pensatore e conoscitore delle cose della musica. Ho assistito, solo, all‘esibizione dei 10 finalisti di Area Sanremo Doc – Dialetto – Prima di conoscere il giudizio finale, che avrebbe fatto accedere, solo due artisti alla successiva selezione, ho espresso il mio pensiero ad un accompagnatore di un’artista, indicandogli una rosa di tre che, a mio giudizio sarebbero dovuti passare e, dei tre, che invece sarebbero passati. I posti erano solo due ma io ho indicato tre nomi.

    Ho indovinato esattamente e sono passati i due che, io non avrei fatto passare ma che avevo pronosticato sarebbero passati.

    E’ solo una questione di giudizi e punti di vista? È possibile ma quando la posta in ballo è grande, come lo è l’accesso a Sanremo, dipende molto da chi siano i giudici, dalle loro esperienze, dal loro vissuto nella musica e/o nello star system. Questa è la realtà ma voi continuate a fare musica però magari, prima di spendere tanti soldi per megaconcorsi, stampa di CD o altre cose analoghe, fate sentire al vostra musica a un po’ di gente, ma non ai vostri amici o parenti, qualcuno che sia disinteressato ma, competente, qualcuno che possa essere disposto ad investire su di voi, anche poco. Con questo vorrei dire e, concludere, non lo chiedete ad una Major, vi cercheranno loro, quando SARETE FAMOSI.

    Sergio Garroni

    Etichetta indipendente

    Castorone Edizioni Musicali