“The Voice”, tre giovani italiani conquistano il Belgio
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=ELrnyLD9i3s]
Tre italiani conquistano il Belgio. Non molto tempo fa avevamo parlato dello stuolo di giovani artisti originari del nostro paese che si stavano facendo largo nel campo della musica fuori dai confini nazionali. La notizia di questi giorni è che tre ragazzi con sangue italiano (mai nascosto) sono arrivati in finale (ed uno ha anche vinto) alla versione belgo-francofona di The Voice, il nuovo talent show che ad ottobre dovrebbe arrivare anche in Italia (si parla della conduzione di Carlo Conti e della messa in onda su Rai Uno).
La vittoria è andata a Roberto Bellarosa, 17 anni, origini campane, figlio di una famiglia di calciatori emigrata nella Vallonia. Iscritto al conservatorio e guidato da Quentin Mosimann, il giovane ex dj franco svizzero diventato una stella del pop a sua volta grazie ad un altro talent show, Nouvelle Star (su M6, in Francia), ha stracciato tutti, conquistando il pubblico e la giuria con la sua voce. Il suo primo singolo, la cover di “Jealous Guy” di John Lennon è attualmente al quarto posto delle charts del Belgio francofono.
Davanti a lui in classifica, ma secondo al traguardo del programma è arrivato invece il ventenne Renato Bennardo, origini siciliane (la famiglia è di Favara, in provincia di Agrigento e vive in Belgio da quarant’anni), il giovane di Seraing è figlio d’arte: il padre ed i fratelli sono infatti cantanti e lui stesso ha mosso i primi passi nella vicina Liegi, al Festival della Canzone Italiana che in passato ha lanciato anche molti artisti per l’Eurovision: su tutti Sandra Kim, poi vincitrice nel 1986 nell’unico successo belga e Nathalie Sorce, in gara nel 2000 con “Envie de vivre”.
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=_FmMskwHIb0]
E’ stato “Coeur du Loup”, proprio un brano di un ex partecipante all’Eurovision (Philippe Lafontaine, “Macédomienne”, Zagabria 1990) a lanciarlo nel programma, ma adesso va forte in classifica con la cover di “Le chanteur malheureux”, successo di Claude Francois del 1975. Si guadagna da vivere lavorando in un bastimento, ma per lui le porte della musica si stanno aprendo rapidamente.
E poi c’è Giusy Piccareta. Quarta al traguardo, la giovanissima figlia di un emigrante di Corato, in Calabria. Un pianoforte e la musica di Alicia Keys l’hanno fatta avvicinare alla professione di cantante e a 22 anni si è tolta la soddisfazione di arrivare in finale nel talent show ed anche di entrare in classifica, all’ottavo posto, con la cover di “Paint it black” dei Rolling Stones.. Nel frattempo, l’ha notata Patrick Fiori, il cantante franco-armeno già protagonista all’Eurovision 1993 con “Mama Corsica” ed oggi uno dei principali esponenti della musica francese nel mondo.
Qui la trovate in una sua versione di “Love is a losing game” di Amy Winehouse. A The Voice (che in belgio va in onda su RTBF La Une nella versione francofona e su VVn in quella fiamminga) i partecipanti vengono scelti dai rispettivi giurati sulla base di audizioni “cieche”, nel senso che i giurati sono di spalle ai cantanti e dunque li devono scegliere soltanto ascoltandone la voce. Evidentemente il programma funziona. Chissà se riusciremo a distruggerlo come siamo riusciti a fare con Star Academy.
se va su Rai 1 (la tv col pubblico + vecchio del mondo), possiamo preparare la lapide per questo geniale prog che sta andando forte ovunque. Ormai in Italia fare un talent è impossibile se nn sulla pay…