Eurovision Song Contest 2013: i qualificati della seconda semifinale

ESC2013_butterfly_background_sloganUna seconda semifinale forse meno forte dal punto di vista della qualità dei brani regala grosse sorprese. Finisce clamorosamente l’Eurovision Song Contest di San Marino. Non risentiremo “Crisalide” nella finale di sabato sera su Rai2, nonostante la canzone fosse ai primi posti di gradimento fra i fan. Per conoscere le esatte motivazioni dell’esclusione bisognerà attendere la pubblicazione delle classifiche e dei voti separati di giuria e televoto (sabato notte dopo la finale), ma la sensazione è che possa aver patito il voto dei giurati. Diversamente, l’eliminazione di Valentina Monetta, nettamente la migliore della sera, è inspiegabile, salvo che le preferenze dei fan non si siano tramutate in voto e she sin qui avessero scherzato, illudendo i biancocelesti.

La qualificazione a sorpresa è quella dei Dorians: il mondo ex sovietico qualifica dunque otto nazioni su nove alla finale, mentre esce del tutto quello slavo con l’eliminazione della Macedonia: per la prima volta dal 1985 avremo una serata finale senza canzoni dell’area balcanica della ex Repubblica Federale (allora la Jugoslavia era una sola: da allora, sia unita che divisa, è stata sempre presente). Passa il turno anche l’Ungheria, che era in bilico, non ce l’ha fatta invece la Bulgaria, sicuramente penalizzata nel televoto (i giurati come è noto hanno votato ieri) da una esibizione per nulla impeccabile.

In parte inattesa anche la qualificazione dell’Islanda, ma va dato atto ad Eithor Ingi di aver sfoderato con la sua “Eg a lif” l’altre miglior performance della serata: misurata, precisa, da consumato artista (del resto è attore di musical), senza troppi fronzoli, a conferma che la linea della semplicità paga quasi sempre anche all’Eurovision. Alcune qualificazioni abbastanza scontate alla vigilia, quella dell’Azerbaigian, che si porta a braccetto la Georgia (entrambi a questo punto fortemente candidati ad un posto nei dieci), di Malta e anche della Grecia, che gode sempre di ottimo seguito. Peccato per l’eliminazione degli svizzeri Takasa, che però oggettivamente non partivano molto favoriti nonostante il loro inno molto radiofonico.

Avamti come previsto anche la Norvegia, con Margaret Berger che diventa una seria avversaria di Emmelie De Forest e Zlata Ognevich per la vittoria finale, così come era ampiamente previsto, nonostante il pessimo brano, il passaggio del turno di Cezar, spinto dai connazionali in giro per l’Europa.  E sabato sera, in diretta su Rai2, andrà in onda il bacio saffico che conclude “Marry Me” di Krista Siegrfrids. Sarà interessante capire come reagiranno a viale Mazzini.

Detto del commento preciso, attento e decisamente accogliente di Gigi Restivo e Lia Fiorio su SMtv, c’è invece da dire che si moltiplicano ancora i cronisti che continuano a parlare dell’Eurovision come trash, dopo aver visto poche esibizioni. La stessa gente che definisce imitazioni “da poracci” le esibizioni di Malmo e poi ha il coraggio di definire osannare i modelli stereotipati e tutti uguali, che non escono dai confini italiani, di alcuni talent show (soprattutto uno, che non a caso va in onda solo da noi). Come sempre, abbiamo paura di mettere il naso fuori dalla porta. Hai visto mai ci fosse qualcosa che mette in dubbio le nostre certezze acquisite e scontate.

Passano il turno

  • Bye Alex – Kedvesem  (Ungheria)
  • Farid Mammadov – Hold me (Azerbaigian)
  • Nodi & Sophie – Waterfall (Georgia)
  • Cezar – It’s my life (Romania)
  • Margaret Berger – I feed you my love (Norvegia)
  • Eithor Ingi – Eg a lif (Islanda)
  • Dorians- Lonely Planet (Armenia)
  • Krista Siegfrids – Marry me (Finlandia)
  • Gianluca – Tomorrow (Malta)
  • Koza Mostra ft Agahonas- Alchohol is free (Grecia)

Eurovision Song Contest 2013: i qualificati della seconda semifinale

ESC2013_butterfly_background_sloganUna seconda semifinale forse meno forte dal punto di vista della qualità dei brani regala grosse sorprese. Finisce clamorosamente l’Eurovision Song Contest di San Marino. Non risentiremo “Crisalide” nella finale di sabato sera su Rai2, nonostante la canzone fosse ai primi posti di gradimento fra i fan. Per conoscere le esatte motivazioni dell’esclusione bisognerà attendere la pubblicazione delle classifiche e dei voti separati di giuria e televoto (sabato notte dopo la finale), ma la sensazione è che possa aver patito il voto dei giurati. Diversamente, l’eliminazione di Valentina Monetta, nettamente la migliore della sera, è inspiegabile, salvo che le preferenze dei fan non si siano tramutate in voto e she sin qui avessero scherzato, illudendo i biancocelesti.

La qualificazione a sorpresa è quella dei Dorians: il mondo ex sovietico qualifica dunque otto nazioni su nove alla finale, mentre esce del tutto quello slavo con l’eliminazione della Macedonia: per la prima volta dal 1985 avremo una serata finale senza canzoni dell’area balcanica della ex Repubblica Federale (allora la Jugoslavia era una sola: da allora, sia unita che divisa, è stata sempre presente). Passa il turno anche l’Ungheria, che era in bilico, non ce l’ha fatta invece la Bulgaria, sicuramente penalizzata nel televoto (i giurati come è noto hanno votato ieri) da una esibizione per nulla impeccabile.

In parte inattesa anche la qualificazione dell’Islanda, ma va dato atto ad Eithor Ingi di aver sfoderato con la sua “Eg a lif” l’altre miglior performance della serata: misurata, precisa, da consumato artista (del resto è attore di musical), senza troppi fronzoli, a conferma che la linea della semplicità paga quasi sempre anche all’Eurovision. Alcune qualificazioni abbastanza scontate alla vigilia, quella dell’Azerbaigian, che si porta a braccetto la Georgia (entrambi a questo punto fortemente candidati ad un posto nei dieci), di Malta e anche della Grecia, che gode sempre di ottimo seguito. Peccato per l’eliminazione degli svizzeri Takasa, che però oggettivamente non partivano molto favoriti nonostante il loro inno molto radiofonico.

Avamti come previsto anche la Norvegia, con Margaret Berger che diventa una seria avversaria di Emmelie De Forest e Zlata Ognevich per la vittoria finale, così come era ampiamente previsto, nonostante il pessimo brano, il passaggio del turno di Cezar, spinto dai connazionali in giro per l’Europa.  E sabato sera, in diretta su Rai2, andrà in onda il bacio saffico che conclude “Marry Me” di Krista Siegrfrids. Sarà interessante capire come reagiranno a viale Mazzini.

Detto del commento preciso, attento e decisamente accogliente di Gigi Restivo e Lia Fiorio su SMtv, c’è invece da dire che si moltiplicano ancora i cronisti che continuano a parlare dell’Eurovision come trash, dopo aver visto poche esibizioni. La stessa gente che definisce imitazioni “da poracci” le esibizioni di Malmo e poi ha il coraggio di definire osannare i modelli stereotipati e tutti uguali, che non escono dai confini italiani, di alcuni talent show (soprattutto uno, che non a caso va in onda solo da noi). Come sempre, abbiamo paura di mettere il naso fuori dalla porta. Hai visto mai ci fosse qualcosa che mette in dubbio le nostre certezze acquisite e scontate.

Passano il turno

  • Bye Alex – Kedvesem  (Ungheria)
  • Farid Mammadov – Hold me (Azerbaigian)
  • Nodi & Sophie – Waterfall (Georgia)
  • Cezar – It’s my life (Romania)
  • Margaret Berger – I feed you my love (Norvegia)
  • Eithor Ingi – Eg a lif (Islanda)
  • Dorians- Lonely Planet (Armenia)
  • Krista Siegfrids – Marry me (Finlandia)
  • Gianluca – Tomorrow (Malta)
  • Koza Mostra ft Agahonas- Alchohol is free (Grecia)

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