Antonella Ruggiero: “E’un Sanremo al passo coi tempi: sono pronta”

Antonella RuggieroDi nuovo in pista, pronta per una nuova sfida. Non che in questi anni Antonella Ruggiero si sia mai fermata, ma il suo ritorno al Festival di Sanremo, sette anni dopo “Canzoni fra le guerre” la rilancia prepotentemente nel mainstream. Fra le due partecipazioni, tanta sperimentazione, tante contaminazioni e altrettante collaborazioni importanti, che hanno messo in luce l’aspetto poliedrico e versatile di un’artista che ha saputo mettere la propria esperienza di tanti anni di carriera al servizio delle novità che il proscenio musicale ha proposto in questo periodo. Così è passata da un album di musica elettronica,  al tango, ad un progetto di concerti di musica sacra (“Sacrarmonia“), al fado,  sino ad  una  particolare versione di “Ti sento” insieme al gruppo tedesco degli Scooter. Ma c’è stato spazio anche per  l’opera lirica, con  la “Medea” di Guarnieri e “Pollici verdi”, dedicata alla natura. E tanto altro ancora.

L’anno scorso era ricomparsa all’Ariston per accompagnare Marta sui Tubi nella seratadedicata alla storia del Festival in una intensa versione di “Nessuno” di Wilma De Angelis e Betty Curtis, quest’anno torna in gara con due brani (“Quando balliamo” e “Da lontano”) che promettono di emozionare il pubblico: “Non saranno due brani classicamente pop – spiega l’artista genovese – ma pur avendo arrangiamenti particolari, rientrano appieno nella musica contemporanea, nessuno resterà deluso. E poi chi mi segue lo sa…”.

Nessuna preferenza per l’uno o l’altro (“è come quando ti nascono due gemelli, non c’è uno a cui vuoi bene, sono entrambi figli tuoi”, dice) e tanta voglia di farli ascoltare al pubblico, che poi deciderà quale dei due resterà in concorso: “E’ bello poter interagire in questo modo con la gente che ascolta le tue canzoni – spiega – così resterà in gara quella che il pubblico ha maggiormente apprezzato e questo è soltanto un fatto positivo. Credo che in questi due anni il Festival sia molto cresciuto, abbia perso quella pesantezza che per anni lo ha caratterizzato e si è molto alleggerito, guadagnandone in freschezza e simpatia. E poi ci sono tantissimi giovani che vengono a proporre la loro storia musicale: è una rassegna che va acanti di pari passo con l’Italia che cambia”.

La partecipazione a Sanremo è il preludio al nuovo album “L’impossibile è certo”,  che uscirà proprio nei giorni della rassegna: “Erano dieci anni che non proponevo un album di inediti – dice – quindi quale palcoscenico migliore di Sanremo per farlo conoscere. Per il resto, sarà molto bello scambiarsi le idee con tanti giovani attraverso la musica. La gara? Non è un problema. Sanremo è per un cantante come la fiera del libro per uno scrittore o un festival del cinema per un regista: ognuno propone le sue cose e le sottopone al giudizio della gente. Non c’è da aver paura di niente, mica siamo alle Olimpiadi…”.

L’album, spiegano dall’entourage dell’artista, “E’ un inno alla vita, un incoraggiamento all’azione affinchè anche ciò che si crede sia impossibile diventi certo con vero impegno e dedizione.Sono le parole di chi lavora per arrivare a fine mese, lottando contro una precarietà che sembra non finire mai”. Tra gli autori figurano Alessandro Orlando Graziano, raffinato cantautore romano, che collabora con l’artista al testo di “Da lontano”; Simone Lenzi, voce, autore e compositore della band toscana dei Virginiana Miller, che sigla, unitamente alla Ruggiero, il testo di “Quando balliamo”. E ancora scrittori come Eraldo Affinati, Michela Murgia, Erri De Luca e Marco Travaglio. La musica ha una sonorità essenziale ed omogenea, con un corposo utilizzo dell’elettronica, unita a strumenti tradizionali, fra cui primeggiano la fisarmonica, le percussioni e gli archi.

E se  poter proporre musica “non convenzionale” in un palco tradizionalmente più classico come quello dell’Ariston è già una sfida vinta, più difficile (per tutti, al giorno d’oggi), farsi largo in un mercato sempre più ristretto, che abbassa le cifre per l’assegnazione delle certificazioni di vendita  e che appare sempre meno competitivo rispetto al resto del continente. Eppure la ricetta giusta per il rilancio sarebbe anche bella e pronta: “Basterebbe proporre nelle radio la musica vera, sincera che si fa in Italia, non soltanto il prodotto preconfezionato per la vendita – dice Antonella Ruggiero- Oggi si ascolta solo un certo tipo di musica, perché è quella che impone il mercato e chi lo gestisce, eppure in Italia ci sono tantissimi musicisti giovani che fanno cose preziose, le quali meriterebbero di essere diffuse. E non parlo soltanto della musica pop: c’è quella sperimentale, la indie, la musica popolare, persino la classica. Perché le radio non passano tutto questo, lasciandosi sopraffare dal predominio dei venditori?”.

Ecco che allora, diventa fondamentale per un giovane artista accettare nuove sfide. Da quattro anni l’Italia ha riaperto le “frontiere” tornando in concorso all’Eurovision Song Contest. Antonella Ruggiero l’esperienza europea l’ha vissuta al tempo dei Matia Bazar, nel 1979 quando portò sul palco di Gerusalemme “Raggio di luna”: “Fu una esperienza interessante – racconta – anche se ai quei tempi eravamo presi dal vortice della promozione e non ricordo molto di quei giorni. Avevamo una bella canzone, quello sì, me lo ricordo bene. Posso dire in ogni caso che l’Eurofestival è sicuramente un trampolino importante per farsi conoscere all’estero. Noi partimmo da lì e in quell’anno facemmo anche lo Yamaha Festival a Tokyo e poi quello di Vina del Mar in Cile. Ricordo soprattutto lunghi viaggi per andare a cantare, ad acchiappare nuove fette di pubblico. Ci sono tanti palchi, tante manifestazioni in giro per l’Europa, che vanno sfruttate per farsi conoscere, bisogna solo mettersi in cammino e cercare quali sono i luoghi più adatti per proporre la propria musica. Credo che per un giovane sia molto importante, guardare al di là del muro. Bisogna osare, i risultati poi arrivano

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