Arriva in Italia “Cocktail e fantasmi” dei ticinesi The Vad Vuc

Arriva in Italia “Cocktail e fantasmi”, il singolo di lancio dell’omonimo album dei  The Vad Vuc. Il nome ad alcun può dire poco, ma si tratta di una folk pop band fra le più popolari della Svizzera, del Canton Ticino, che vanta una lunghissima serie di collaborazioni con artisti italiani, su tutti Davide Van de Sfroos, Modena City Ramblers e Simone Cristicchi ma anche con artisti internazionali come Gogol Bordello. Gotthard e Steve Wickham. Ed era la band del quale è stato per un decennio violinista SebAlter, l’ultimo rappresentante elvetico all’Eurovision Song Contest.

The Vad Vuc

Proprio con la rassegna ha molto a che fare il brano, visto che è fra i tre semifinalisti ticinesi della preselezione svizzera per l’edizione 2015. A due anni da “Hai presente un koala?“, la band torna per il secondo lavoro nella nuova formazione, con un brano interamente cantato in italiano Una canzone che scaturisce da due diverse situazioni; il testo, firmato da Daniele Cuffaro, nasce da un’allegra serata di festa fra amici. La musica, ad opera di Cerno (Michele Carobbio), con la collaborazione di Fabio Martino, prende forma in una camera d’ospedale, fra i fantasmi di un intervento chirurgico.

Il brano racconta di una serie di riflessioni che ci mostrano come, forti delle nostre percezioni e dei nostri giudizi, siamo pronti ad illuderci e a cercare un ambiente in cui le nostre convinzioni possano rimanere tali. Nord e Sud: questi due punti cardinali diametralmente opposti, come musica e parole, si mischiano e si rincorrono in una canzone punk-folk dal significato aperto, ma dai risvolti solo apparentemente surreali. A volte si sta a Nord, a volte si sta Sud. Il CD DVD  in  in uscita a dicembre su etichetta Event8 SAGL:  65 minuti di musica (concerto registrato il 18.03.2013 all’Auditorio Stelio Molo della RSI), conterrà 15 brani, di cui 2 inediti: “Cocktail e Fantasmi”  e “Se non ti posso avere” oltre a Zirichiltaggia” (cover di Fabrizio De André).

Quattro album di buon successo, The Vad Vuc hanno però nel live, cui il loro sound ben si presta  il loro punto di forza. Meritano un ascolto alcune loro produzioni passate, per darvi un’ìdea di cosa cantino: per esempio “Sota I Ciapp”, interamente in dialetto ticinese; “Caro dottore”, scritta dopo un intervento al cuore del leader o la amara riflessione sulla vita e sul lavoro contenuta nelle metafore (ma non troppo) di “Toulouse Lautrec”. Meritano decisamente.

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