Sanremo 2015: eliminati Raf, Fabian, Tatangelo e Biggio-Mandelli. Caccamo re dei Giovani
Giovanni Caccamo sbanca tutto: è lui il dominatore delle Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2015: vince tutti i premi possibili, ovvero il titolo assoluto con annesso Premio Luzzati, premio della Critica e premio della sala stampa Radio Tv: “Ritornerò da te” è un pezzo che funziona e nelle radio girerà parecchio. Al secondo posto la band di Marino dei Kutso con l’originale “Elisa”, forse il pezzo più fresco della rassegna. Caccamo raggiunge Arisa e Gualazzi nel ristretto elenco di artisti che nelle Nuove Proposte sono state capaci di fare en plein di premi.
Il cantautore di Modica consegna alla sua etichetta, la Sugar l’ennesimo trofeo da mettere in bacheca, ma il premio è meritato per un artista cresciuto moltissimo dai tempi in cui non riuscì a mettersi in luce al talent show X Factor. La Caselli lancia un altro talento, come già è stato per Malika Ayane, Gualazzi ed Erica Mou. Ma risentiremo anche i Kutso, il cui brano, complice il fatto che è distribuito dall’etichetta di proprietà delle principali radio private italiane, è anch’esso molto suonato.
Le grosse sorprese arrivano però dai Campioni, con Moreno e il duo Grazia Di Michele-Mauro Coruzzi che approdano in finale e Raf, che era sopra la linea rossa finire invece a casa, pagando i problemi vocali che hanno caratterizzato questa sua esperienza, che poi si è saputo essere derivati da una bronchite. Come previsto eliminati Biggio e Mandelli (voci dall’Ariston li davano ultimi prima di ieri sera), non ce l’hanno fatta neanche Anna Tatangelo e nemmeno Lara Fabian, penalizzata probabilmente da un pezzo che non ne valorizzava le capacità vocali e anche da un italiano cantato non così fluido come quello parlato.
Salvato probabilmente dalla fanbase Moreno, bel riscatto per Grignani, è onestamente inspiegabile la qualificazione di Bianca Atzei, che ha in dote il peggior brano del festival e le cui interpretazioni ne hanno evidenziato i chiari limiti. Decisivo, probabilmente, il supporto delle radio private che stanno dietro alla sua etichetta e che in questi giorni hanno passato il brano in alta rotazione. Supporto che, pur in presenza di un pezzo (appena) migliore e di una interpretazione nettamente superiore, non aveva per esempio Anna Tatangelo (come si vede dal post del nostro sito partner Eurofestival NEWS). Kekko dei Modà piazza dunque due brani su tre in finale, ma la corsa per la vittoria, ora più che mai sembra ridotta ad uno sprint fra Il Volo e Nek. Apertissima quella per il terzo gradino del podio: Masini, Ayane, Fragola, Annalisa e Grandi possibili nomi, ma occhio alla fan base (e alle citate radio) che potrebbe spingere i Dear Jack ad una inattesa scalata. Gli altri, a meno di sorprese, dovrebbero correre più dietro.
SEMIFINALE NUOVE PROPOSTE
Amara – “Credo” vs Kutso – Elisa”: Due dei quali sentiremo parecchio parlare, perchè sono bravi e propongono progetti interessanti. Il gruppo di Marino è una delle cose migliori sentite quest’anno al Festival. Passano i Kutso
Giovanni Caccamo – “Ritornerò da te” vs Enrico Nigiotti – “Qualcosa da decidere”: Derby fra pezzi molto radiofonici, meriterebbero entrambi. Passa Giovanni Caccamo
FINALE NUOVE PROPOSTE
Kutso – Elisa” vs Giovanni Caccamo – “Ritornerò da te: vince Caccamo con il 56% contro il 44% dei Kutso
CAMPIONI IN GARA (in ordine di esibizione)
Annalisa – Una finestra tra le stelle: Conferma quanto di buono ha fatto sentire nella prima uscita: lei è brava, ha talento, è una delle voci più belle italiane. Però le danno da cantare la roba di Kekko, che davvero non le rende giustizia. Radiofonica, quello sì. Ma forse non basta per il decollo.
Nesli – Buona Fortuna Amore: Il rapper che studia da cantante pop. Deve lavorare sulla voce, parecchio anche. Però la canzone più la senti e più funziona e in versione studio è ancora più forte. Non corre per la vittoria, ma finirà a testa alta.
Irene Grandi – Un vento senza nome: Un rientro in grande stile. Sosfisticata, di classe. La vera sfida è riuscire a portare questo brano a lottare per il podio. Non sarà semplice, ma lo meriterebbe davvero.
Nek – Fatti avanti amore: Cresce ascolto dopo ascolto. L’unica alternativa credibile (e possibile) ad una vittoria de Il Volo che da più parti, noi compresi, è data per scontata. Comunque vada, è un rientro nel mainstream di altissimo livello. Può perdere il podio solo per una concentrazione di televoto a favore di chi ha una fanbase più avvezza ai messaggini, ma sarebbe un delitto.
Bianca Atzei – Il solo al mondo: Sembra quasi un modo di interpretare innaturale, costruito. Infila anche un paio di stecche niente male. Dopo tre esibizioni, compresa la cover, continua ad essere il grande punto interrogativo di questo Festival.
Biggio e Mandelli – Vita di inferno: A Marzo esce il loro nuovo film. Indovinate un pò qual è la colonna sonora?
Moreno – Oggi ti parlo così: Non sono un fan di Moreno, è notorio. Ma questo brano è il migliore della sua carriera. Ha un senso, che molti altri suoi pezzi non avevano. Bell’arrangiamento, lui comunque si impegna molto anche nel canto, che non è il suo forte. Bravo.
Lara Fabian- Voce: Sembra quasi volersi adeguare al suo pezzo, appena sufficiente. Meglio della prima sera, ma peggio della serata cover. Aveva una grande occasione per potersi far conoscere al meglio anche in Italia dopo i grandissimi successi all’estero, con ogni probabilità l’ha gettata alle ortiche.
Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi – Io sono una finestra: Le armonie jazzate hanno vita difficilissima, in questo festival. Il bellissimo testo firmato dall’orvietano Raffaele Petrangeli ha già vinto il Premio Lunezia. Loro invece meriterebbero quello della critica. Paolo Di Sabatino al pianoforte, un’altra eccellenza italiana del jazz sul palco sanremese. Applausi.
Lorenzo Fragola – Siamo uguali: Peggiora la performance rispetto alla prima sera, ha grossi limiti. No, non era pronto per Sanremo, ha ancora parecchi limiti, che le performance decisamente più leggere di X Factor non avevano evidenziato. Attenzione: sentito nella versione studio il pezzo però funziona molto ed è parecchio radiofonico. Dall’Ariston lo danno molto ben messo, ma oggi entra in scena la giuria di esperti.
Anna Tatangelo – Libera: Già detto: canta cose che non la valorizzano. Peccato, perchè è brava e fra i pochi che non steccano mai.
Il Volo – Grande amore: A livello di interpretazione sono talmente marziani rispetto al resto del plotone da far passare in secondo piano un pezzo di cinquant’anni fa mascherato (bene) da power ballad. Difficile che la giuria di esperti li fermi, possono perdere il festival solo al televoto, se ci arriveranno contro avversari con vaste fanbase. Ma la sensazione è che non ce ne sia per nessuno.
Gianluca Grignani – Sogni infranti: Meglio della prima performance, ma no, il pezzo proprio non funziona. Però arriva in finale, ha un’altra chance per il rilancio.
Malika Ayane – Adesso è qui: Crea sempre un’atmosfera magica con le sue interpretazioni. Ma il brano è difficilissimo, in un festival mainstream. Dicono sia molto ben messa, ma adesso le giurie sono cambiate e chissà cosa succede.
Dear Jack – Il mondo esplode tranne noi: Hanno scelto la via difficile, quella di portare un pezzo più rock e non hanno indovinato. Il brano resta una sorta di B-Side di quanto prodotto da loro sin qui. L’interpretazione ha grossi limiti. Quando i successi discografici non bastano a definirti un big e soprattutto a renderti adatto ad un palco come quello sanremese.
Marco Masini – Che giorno è: Il cantautore fiorentino conferma grande feeling con questo palco, che gli ha spesso dato soddisfazioni. Ispirato, carico. Seriamente indiziato ad un piazzamento di livello
Nina Zilli – Sola: Particolarmente scintillante, sensuale e ispirata, ha deciso di sfidare l’Ariston con un pezzo molto difficile. Interpretazione magistrale, come nella prima uscita, ma è sempre una sfida in salita in un concorso più incline alle canzoni pop.
Alex Britti – Un attimo importante: Meglio rispetto alla prima uscita ma no, il pezzo proprio non funziona. Nel finale si è un pò perso.
Raf- Come una favola: Prima della serata è andato in ospedale a curarsi la bronchite. Faceva una fatica pazzesca a cantare, si sentiva. Non giudicabile. L’abbiamo massacrato per due sere, ora che il motivo è chiaro, massima stima.
Chiara – Straordinario: Come da copione canta per ultima dopo aver aperto la prima sera, ma quasi all’una parte molto svantaggiata al televoto. Il pezzo è bello e la somiglianza nel ritornello con “Forse” di Pupo (smentita dal cantante toscano) non lo penalizza. Meriterebbe un posto nei cinque, ma la sensazione è che dovrà sgomitare parecchio per arrivarci.
finalmente posso dirlo dopo vari giorni di ascolti live e studio: il pezzo di Grignani è il mio preferito del festival.