Altri 10 successi internazionali europei che invece sono cover

Dopo il successo della prima puntata, ecco altre dieci canzoni famose, dieci successi internazionali interpretati da artisti europei che in realtà erano cover. Ve li presentiamo in ordine cronologico: allacciate le cinture, scoprirete delle sorprese. Cliccando sul titolo, potete ascoltare le canzoni.

Annie Lennox

Release me – Engelbert Humperdinck (1967)

Il brano più celebre del crooner anglo-indiano, che in carriera ha venduto 150 milioni di copie, è passato alla storia per essere stato l’unico capace di far scendere dal primo posto della chart britannica un brano dei Beatles (successo con”Strawberry fields forever”). Successo internazionale da 85mila copie al giorno. Si tratta però di una cover del brano – ben diverso nell’arrangiamento – di Eddie Miller nel 1949.Molti successi di Humperdink sono cover: “Les Byciclettes di Belsize”, da lui incisa nel 1977, per esempio è una cover del brano di Nada del 1969.

Il Paradiso – Patty Pravo (1969)

Storia curiosa per questo brano, ancora oggi riconosciuto come uno dei più celebri di Patty Pravo: la prima a cantare questa canzone fu infatti Ambra Borelli, in arte La Ragazza 77, ma la sua versione dal titolo “Il Paradiso della vita” (risalente al 1968) passò quasi inosservata, sino a quando non la cantarono in inglese gli americani Amen Corner: “If Paradise is half a nice” raggiunse la vetta negli Usa e fu allora che Patty Pravo decise di farla propria.

Pensiero d’amore – Mal dei Primitives (1969)

 L’ex leader dei Primitives, Paul Bradley in arte Mal ha in questo brano uno dei suoi maggiori successi. In realtà è una cover di “I’ve gotta get a message to you” dei Bee Gees dell’anno prima: testo ben diverso perchè l’originale era il racconto delle ultime ore di un condannato alla sedia elettrica.

Rivers of Babylon – Boney M (1978)

Uno dei tanti successi del gruppo tedesco prodotto da Frank Farian, disco di platino nel 1978 e tuttora uno dei dischi più venduti nel Regno Unito e in tutta Europa: oltre 3,6 milioni di copie nel mondo, primo quasi dovunque meno che da noi, dove si fermò al numero 11. Si tratta in realtà di una cover dell’originale  (a tempo di reggae) dei giamaicani The Melodians: il testo è lo stesso e fa chiaramente riferimento al Salmo 137.

https://www.youtube.com/watch?v=HTq7vE_5un4

Venus – Bananarama (1986)

Il maggior successo delle Bananarama, celebre girl band inglese degli anni 80 fu questo brano arcinoto, che raggiunse il primo posto in Usa, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Suda Africa, Svizzera, quarto da noi e ottavo singolo più venduto dell’anno nel Regno Unito. In realtà l’originale è l’unica vera hit degli olandesi Shocking Blue, anno 1969. Pure questa versione fu prima in diversi paesi: Usa, Australia, Francia, Belgio, Spagna e persino da noi.

No more I love you’s – Annie Lennox (1995)

Non tanti sanno che questo enorme successo di Annie Lennox, primo nella nostra classifica, secondo nel Regno Unito, in Irlanda e ai vertici in gran parte del continente è in realtà una cover. L’originale è di un gruppo britannico non famosissimo, The Lover Speaks, nel 1986. In questo caso, come potete ascoltare, l’arrangiamento è veramente molto diverso.

No tengo dinero – Los Umbrellos (1999)

Una delle più clamorose one shot song dei tempi recenti è questo brano di enorme successo interpretato dai danesi Los Umbrellos, ovvero il rapper ugandese Al Agami insieme a due giovani modelle e cantanti. La produzione è tutta danese, ma in realtà dietro a questo brano, che da noi raggiunse il quarto posto (e fu sigla poi del programma tv Il brutto anatroccolo) e in Europa vendette benissimo c’è nientemeno che la colonna sonora di un film: la musica riprende infatti a piene mani quella del tema portante di “Never on sunday”, scritta per l’omonimo film dal greco Manos Hajidakis nel lontano 1960. La produzione danese e Al Agami hanno scritto il testo.

Mambo no.5 (A little bit of)- Lou Bega (1999)

Forse il più clamoroso caso di successo discografico planetario con un solo singolo e un solo album: il tedesco di origini italiane ed ugandesi David Lubega, in arte solo Lou Bega vende con questo brano qualcosa come 5 milioni di dischi nel mondo, vincendo 16 (sedici!) dischi di platino: ancora oggi la sua canzone è fra le cinque più vendute di sempre in  Germania ma il brano tocca il primo posto in tutta Europa, Italia compresa ed è il più venduto del Vecchio Continente in quell’anno: Secondo anche negli Usa. L’album “A little bit of Mambo” è disco di platino in 10 paesi nel mondo. Ebbene: il brano è una cover e l’orginale è nientemeno del 1949, inciso dal cubano Damaso Perez Prado su cui poi l’artista ha messo le parole.

 Axel F.- Crazy Frog (2005)

Tutto partì da uno studente di liceo svedese, che  registrò la propria voce imitando il suono prodotto da un motore a due tempi di una moto. Lo caricò sul suo sito, attirando l’attenzione di una tv svedese che lo invitò ad esibirsi in tv. Poi tutto è diventato virale ed è nata la rana pazza, in origine “The Annoying Thing” che in breve tempo è passata da personaggio per le suonerie ad artista virtuale. L’esordio è del 2005 con un brano che in realtà è la cover di Axel F., successo mondiale di Harold Faltenmayer (oggi fra i best selling di tutti i tempi tedeschi) scritto per la colonna sonora di Beverly Hills Cop. La versione della rana ha raggiunto la vetta in Italia, in  tutta Europa, in Australia e negli Usa. Fra le tante cover “cantate” dalla rana, anche quella della mitica “Popcorn” rilanciato da noi da  La Strana Società ma in realtà suonato per la prima volta nel 1969 da Gershon Kingsley.

Ma cherie – DJ Antoine ft The Beat Shakers (2011)

Lo svizzero Dj Antoine, uno dei leader del genere dance pop in patria, ha centrato un unico successo europeo, con questo brano in cui c’è la voce del cantante elvetico Maurizio Pozzi e la collaborazione del duo serbo The Beat Shakers. Un successo planetario, perchè il brano raggiunge la top 10 oltrechè in patria anche in Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Russia e  Slovacchia. In realtà, come tradizione vuole di questo genere di brani, è una cover e l’originale (in serbo!) è proprio dei The Beat Shakers con la voce di Alberto.

Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa, liberale. Già speaker radiofonico. Ha scritto e scrive di cronaca, sport, economia e sociale per giornali nazionali e locali per vivere; scrive di musica su siti e blog per sopravvivere.

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