“Incitation”: ecco Olga Bell, la russa d’America
Olga Bell è nata a Mosca, ma poi ha attraversato lo stretto di Bering per trasferirsi in Alaska. Oggi è americana nella formazione, ma mantiene i due passaporti e soprattutto non dimentica le sue radici “Incitation” è il nuovo EP, che esce ad ottobre, accompagnato dal primo singolo “Goalie“, ma al grande pubblico aveva scelto di presentarsi un anno fa con un album interamente in russo, “Krai“, nove tracce che potete trovare qui.
Questo aveva contribuito a farla conoscere, non solo perchè ovviamente è raro vedere una produzione negli Usa in lingua russa, ma anche perchè la lingua è associata a sonorità particolarissime, molto lontane dal mainstream e anche molto lontane da qualunque produzione russa. Questo nuovo lavoro in inglese è per chi ama certe atmosfere rarefatte, come quelle della title track.
“In Incitation domina una certa violenza personale– dice l’artista – Per quanto mi riguarda, quei venti minuti sono come un tuffo a capofitto nella più oscura delle piscine emozionali”. L’album è per Olga Bell un liberarsi dalle catene psicologiche: i brani si basano sull’esperienza umana, sul riconoscimento del fallimento come qualcosa di universale, a volte paralizzante ma altre volte positivo e necessario affinché si arrivi ad un cambiamento. E soprattutto, sul riconoscimento del fallimento come qualcosa di non irreversibile, ma il cui rimedio è anzi semplice, elegante ed a sua volta universale: basta agire.