Aspettando l’Eurovision 2018: musica senza barriere, 10 canzoni in 10 lingue insolite
Da sempre una delle nostre linee guida è quella di mostrare come sia possibile fare ottima musica anche in lingue diverse da quelle che siamo abituati a sentire. In questa battaglia rientra anche l’Eurovision Song Contest che sta tornando su livelli di varietà linguistica degli anni passati. Nel corso degli anni, abbiamo potuto ascoltare le lingue più varie, con alterni risultati. Abbiamo scelto quindi di proporvi 10 canzoni eseguite interamente in lingue insolite. Resterete sorpresi dalla musicalità di alcune di queste. Buon ascolto.
1- Dialetto vörö – Neiokösö- Tii (Estonia 2004)
Il dialetto vörö parlato nel sud dell’Estonia è comparso in una sola canzone eurovisiva, quella presentata in concorso dalla folk band al femminile Neiokösö, nell’edizione 2004 che si è svolta ad Istanbul. Poca fortuna per le cinque ragazze, che sfiorano soltanto l’accesso in finale, chiudendo undicesime su dieci posti a disposizione.
2-Catalano – Marta Rourè- Jugarem a estimar nos (Andorra 2004)
Molto sottostimata la prima storica partecipazione del piccolo principato di Andorra alla manifestazione, con la giovane Marra Rourè che per la prima volta porta il catalano, una delle due lingue nazionali dello stato (l’altra è il francese) ad Eurovision. Diciottesimo posto, molto lontano dalla qualificazione che avrebbe meritato. Sei partecipazioni di Andorra, sei canzoni in catalano ma tre soltanto monolingua.
3- Corso – Amaury Vassili- Sognu (Francia 2011)
La lingua corsa è comparsa due volte ad Eurovision ma una sola volta con un brano monolingua, questo portato in concorso dal tenore francese Amaury Vassili nel 2011. Fra i grandi favoriti per la vittoria finale, abbassa di mezzo tono la canzone live rispetto a quella studio e ne paga le conseguenze a livello di effetto scenico: è appena quindicesimo e a fine concorso si scuserà con i suoi connazionali
4- Romancio – Furbaz – Viver senza tei (Svizzera 1989)
La Svizzera nel 1989 gioca in casa, dopo la vittoria di Celine Dion e ne approfitta per far conoscere al mondo la sua quarta lingua nazionale, il romancio, parlato da appena 50.000 persone, prevalentemente nel cantone dei Grigioni. Primo e unico sinora brano in questa lingua. I Furbaz capitanati dall’esperta Marie Louise Werth attraccano in un onorevole, ma assolutamente sottostimato, tredicesimo posto. Marie Louise Werth è una istituzione assoluta della musica romancia ancora oggi.
https://www.youtube.com/watch?v=e5TsEyvEoqQ
5- Irlandese- Sandie Jones – Ceol an ghrà (Irlanda 1972)
Vestita col verde nazionale, Sandie Jones porta per la prima volta l’irlandese (anzi, per la precisione il gaelico irlandese) sul palco eurovisivo. Alla Usher Hall di Edimburgo, nel 1972, è immeritatamente quindicesima. Per ritrovare un pezzo in lingua irlandese dobbiamo arrivare ai giorni nostri (2015) e cambiare manifestazione, per il debutto dell’Irlanda nella versione Junior dell’Eurovision.
6- Bretone- Dar Ar Braz & L’Heritage des Celtes – Diwanit Bugale (Francia 1996)
Una piccola perla incompresa nel periodo eurovisivo dominato dal sound celtico è stato questo pezzo in lingua bretone portato in concorso da uno dei massimi esponenti della musica tradizionale francese, ovvero Dar Ar Braz e dal suo gruppo. Il diciannovesimo posto non rende giustizia a questa coraggiosissima scelta della tv francese.
7- Arabo – Samira Bensaid – Bitaqat Hob (Marocco 1980)
Il grande debutto del Marocco in concorso – rimasto poi l’unica partecipazione – fu affidato ad una artista che poi diventerà una delle big della musica nordafricana, ovvero Samira Bensaid, oggi nota come Samira Said. La sua grande canzone di pace, prima ed unica interamente in arabo (per ritrovare la lingua, alternata con l’inglese, si dovrà attendere il 2009, con Noa e Mira Awad per Israele), chiude penultima. Curiosamente, riceve tutti i punti da una sola nazione: l’Italia.
8- Maltese- Joe Grech – Marija I Maltija (Malta 1971)
Il debutto dell’isola di Malta all’Eurovision fu nel segno della prima delle due lingue nazionali, il maltese appunto. L’onore spetta a Joe Grech, che però attracca miseramente in ultima piazza. Ci riproveranno l’anno dopo, con identico esito, prima di un tentativo nel 1975 in inglese, di 16 anni di stop e del rientro sul palco di Roma 1991 ancora nel segno dell’inglese, che a Malta è comunque lingua nazionale.
9- Lussemburghese – Marion Welter & Kontinent – Sou Fräi (Lussemburgo 1992)
L’operazione era valida: riportare in concorso la prima lingua nazionale 32 anni dopo la prima e unica altra volta e contemporaneamente affidarsi ad una artista di casa, cosa che la tv del Lussemburgo aveva fatto assai raramente nel corso degli anni. Purtroppo però il pezzo è fra i più deboli in assoluto di tutto il decennio e la prova di Marion Welter appena dignitosa. Chiude terzultima: la tv del Granducato – cinque vittorie – è alle ultime battute eurovisive: appena un’altra entry l’anno seguente e poi, da allora, più niente.
10 – Bielorusso – NAVIband -Story of my life (Bielorussia 2017)
Folk e leggerezza per la prima e sin qui unica canzone in lingua bielorussa della storia del concorso (il titolo in inglese fu una gentile concessione in relazione alla impronunciabilità di quello originale…), portata da questo duo che fa coppia anche nella vita. Nonostante l’assenza della Russia, sono appena diciassettesimi, ma la performance resta gradevolissima.