Alla scoperta di Jonathan Thulin: quando la christian music diventa ed elettronica

La sfida, vera, è cantare di Cristo e del  Suo messaggio, con sonorità pop e alternative assolutamente moderne ed internazionali. A giudicare dal lavoro e dai premi vinti, diremmo che Jonathan Thulin c’è riuscito. Svedese, fratello d’arte (David, il maggiore, è anche lui musicista e produce il suo album), ha sfiorato di recente il Dove Award, il Grammy della Musica Gospel, intesa con un termine ombrello come tutta la musica cristiana o a sfondo cristiano, in generale.

In questo giorno di Pasqua, festa della Resurrezione di Cristo, non potevamo dare uno spazio alla chiestian music e abbiamo scelto di farlo con quello che forse ad oggi è il miglior artista europeo in circolazione. “Science fiction” è la title track di un album straordinario uscito 4 anni fa, che va oltre ogni pregiudizio su questo genere di musica.  Ma quello che sorprende ancora di più è il modo in cui parla di Dio, quasi sempre senza citarlo eppure scorrendo i testi delle sue canzoni, che di Dio si parli non c’è il minimo dubbio. “Compass“, che trovate qui sotto, è un esempio incredibile: “Yeah, I must confess /Here’s me S.O.S. /(I am, I am, I am) /I know that you’re my constant/ Even when I lost it /I’m chasing after you like a Compass“. Un brano che ha sbancato negli Usa, dove la christian music è di casa e gli artisti validi non mancano.

Perchè in fondo, come diceva Sant’Agostino, “chi canta, prega due volte” e sebbene il canto liturgico abbia segnato senz’altro un punto di svolta con l’avvento negli anni 60 della Messa Beat, la christian music è la sua naturale evoluzione, dove il centro di tutti i testi è la forza dirompente del Messaggio Cristiano. Che a volte può essere declinato anche in chiave più strettamente pop e power ballad, come nel caso di “Architecture“, che fa parte di un lavoro precedente ma che sempre negli Usa arrivò addirittura in testa alle charts di settore.

Messaggi chiari, diretti, come in “Dead come to life”, cantato in coppia con l’australiana Charmaine. Sul canale della sua etichetta c’è gran parte della sua discografia, compresi alcuni sorprendenti remix (alcuni ad opera del fratello  David) che mostrano una faccia innovativa di questo genere di musica. E il fatto che lui sia costantemente in giro per il mondo, testimonia la bontà del progetto. Da parte nostra, come sempre Buona Pasqua di Resurrezione, se come noi siete credenti. Altrimenti, alzate lo stesso il volume delle casse che non ve ne pentirete. E per oggi, staccate la spina dello stress.

Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa, liberale. Già speaker radiofonico. Ha scritto e scrive di cronaca, sport, economia e sociale per giornali nazionali e locali per vivere; scrive di musica su siti e blog per sopravvivere.

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