Gli Yosh Whale vincono Musicultura 2022. Il racconto della serata finale
Gli Yosh Whale sono i vincitori della 33esima edizione di Musicultura con il brano “Inutile”. Cala dunque il sipario sull’edizione 2022 del Festival della Canzone Popolare e d’Autore.
Il resoconto della serata
La serata è iniziata con “Canzone” di Lucio Dalla, che quest’anno è stata la sigla iniziale di Musicultura. Subito sul palco Ilaria Pilar Patassini, che canta la meravigliosa “Lascia ch’io pianga” di Georg Friedrich Händel. Arriva dunque Veronica Maya, che annuncia sul palco Enrico Ruggeri.
Il cantautore, per il quarto anno di fila al timone di Musicultura, esegue il brano “La rivoluzione”, per poi partire ufficialmente con la gara dei 4 vincitori, accolti dalle note di “Studentessa universitaria” di Simone Cristicchi. Prima di iniziare la serata, però, il doveroso ricordo di Piero Cesanelli, deus ex machina di Musicultura.
I primi vincitori a esibirsi sono i Malvax, con il brano “Esci col cane”. Un brano molto orecchiabile, piacevole da ascoltare, che resta impresso senza problemi in mente. Anche noi, che vi raccontiamo la serata dalla sala stampa, non abbiamo avuto problemi a canticchiare questo brano.
Il secondo vincitore in gara è Emit, con il brano “Vino”. Ieri sera ha conquistato il pubblico con questo brano autobiografico, eseguito solo con chitarra e voce. D’altronde Emanuele Conte, è questo il vero nome del cantautore originario di Lodi, ha esperienze da busker e sa bene come riempire un palcoscenico solo con una chitarra.
Arriva il momento del secondo ospite della serata, ma prima un monologo di Veronica Maya, che deve perdere tempo per l’allestimento del palcoscenico. La conduttrice racconta che le esclusioni sono tutte accompagnate da una motivazione. Il palco però è pronto, e arriva Gianluca Grignani.
“La mia storia tra le dita” è il primo brano cantato dal cantautore milanese, che si accompagna con la sua immancabile chitarra, per poi cantare anche “Uguali e diversi” legandola alla coda del precedente brano. Un mini-concerto che continua con una cover, “Knocking on Heaven’s door” (in mash-up con “Uguali e diversi”), per poi proseguire con “La fabbrica di plastica” (unico brano segnato in scaletta nonché il miglior brano rock italiano secondo Rolling Stone).
Erano previsti in scaletta anche “A Long Goodbye” e “Destinazione Paradiso”, ma il cantautore ha fatto di testa sua, per poi attaccare un monologo che darà non pochi grattacapi al regista televisivo Duccio Forzano, che avrà l’ingrato compito di tagliare la resa televisiva.
È però il momento di proseguire con la gara. Il terzo vincitore a calcare il palcoscenico dello Sferisterio di Macerata è TheMorbelli, con il brano “Il giardino dei Finzi-Contini”. Un brano ricco di citazioni, da Leopardi a Paolo Conte, senza dimenticare Giorgio Bassani (autore del romanzo da cui prende il titolo questo brano).
I quarti e ultimi vincitori a esibirsi sono gli Yosh Whale con il brano “Inutile”. A dispetto del titolo, questo pezzo è molto forte, perfetta commistione tra musica popolare, elettronica a tratti dance e un assolo di chitarra che fa molto rock. La cassa in quarti e i continui fortissimo rendono questo brano travolgente ed emozionante. Uno straordinario esempio di sperimentazione musicale perfettamente riuscita.
Al termine dell’esibizione c’è il primo collegamento con il glass box di Rai Radio 1, all’interno del quale ci sono Duccio Pasqua, Marcella Sullo e John Vignola, storiche voci della Radio Rai e da anni voci di Musicultura, anche quest’anno in diretta. Arriva però il momento di annunciare il terzo ospite.
Veronica Maya, sul balconcino, si incarta costringendo Forzano a fare un taglio, ma poi annuncia Manuel Agnelli. Da notare che la conduttrice ha annunciato l’accompagnamento al pianoforte, peccato che il leader degli Afterhours, stasera da solo, abbia una chitarra a tracolla…
“Padania” è il primo brano che Manuel Agnelli ci regala in versione acustica, chitarra e voce. Toglie quindi il capotasto ed esegue “Non è per sempre” (e qui chi vi scrive deve ammettere di essersi emozionato non poco). Il cantautore milanese è un’istituzione della musica italiana, una garanzia che non delude mai.
Arriva però il momento di voltare pagina: Veronica Maya, dal balconcino, ricorda l’etoile Carla Fracci. Un cameraman ballerino fa rifare il lancio di Manuel Agnelli alla conduttrice sorrentina, per poi andare nello stanzino della regia tv (dove il povero Duccio Forzano avrà un gran da fare per confezionare la trasmissione).
Si torna finalmente sul palcoscenico per l’intervista musicale, un momento che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare da quando Ruggeri è al timone di Musicultura e nel quale i vincitori si misurano con le cover.
Aprono le danze i Malvax, con “Pesto” di Calcutta, seguiti da Emit che ha scelto “Eppure sentire (un senso di te)” di Elisa. Due piccole sbavature, ma il pubblico apprezza. Segue TheMorbelli, con “Silvano” di Enzo Jannacci. Esecuzione tutt’altro che brillante, con testo sbagliato e un’autentica sceneggiata, fotocopia di quanto visto nel soundcheck, da parte di TheMorbelli (che, a sua discolpa, può dire di essere giù di voce). Chiudono il giro gli Yosh Whale con “Ciao amore ciao” di Luigi Tenco.
Si chiude questo momento con la common song, che come da tradizione ormai consolidata è un brano di Enrico Ruggeri che i vincitori, insieme al cantautore, eseguono in versione corale. In questo caso la canzone scelta è “Confusi in un playback”. Il gobbo non aiuta i vincitori, il chitarrista infatti interrompe tutto. Situazione paradossale: i cantanti devono seguire il testo dal cellulare (e tornano in mente le immagini della selezione nazionale moldava per l’Eurovision).
Secondo collegamento con il glass box di Rai Radio 1, per poi tornare in platea da Veronica Maya che saluta il sindaco di Macerata e poi lancia la pausa che consente al pubblico di votare. Al termine si torna sul palco con i due conduttori di questa edizione che parlano di duetti e lanciano il video tratto dalla sigla di “Incredibile!”, programma andato in onda su Rai 1 per una sola puntata.
Arriva il momento di assegnare alcuni premi importanti, a partire dal premio della critica Piero Cesanelli assegnato dalla sala stampa, rappresentata sul palco da Fausto Pellegrini e Paolo Giordano. La vincitrice è Isotta (clamorosamente e scandalosamente eliminata ieri sera).
Il premio Nuovo IMAIE, che consiste in 10mila euro da investire nell’organizzazione di una tournee, consegnato da John Vignola, va agli Yosh Whale.
Torna sul palco dello Sferisterio di Macerata Pilar, vincitrice dell’edizione 2007 di Musicultura, che da programma avrebbe dovuto duettare con Silvana Estrada. Peccato che il covid abbia costretto la cantautrice portoghese a dare forfait. Il primo brano interpretato da Ilaria Pilar Patassini, in realtà il secondo considerando l’apertura dello show, è “Luna in ariete”, seguita da “Todo cambia” (per metà in spagnolo e per l’altra metà in italiano).
Ancora una volta Veronica Maya è in platea per presentare il concorso di Rai Canone che manda gli abbonati Rai in prima fila. Fa quindi il consueto sondaggio sulle preferenze tra i vincitori e sulle opinioni in merito a Musicultura, un momento tanto noioso quanto inutile. Arriva però finalmente il momento degli ultimi ospiti.
Ospiti internazionali che, in esclusiva italiana sul palco di Musicultura, si incontrano come accade nel loro tour: Emiliana Torrini e The Colorist Orchestra. L’artista islandese, accompagnata dall’ensemble belga, si esibisce in un arrangiamento orchestrale dei suoi brani tra cui “Blood red” e la ben più nota “Jungle drum”.
Il momento fatidico però è arrivato: breve recap dei quattro vincitori e poi la proclamazione del vincitore assoluto, che riceve il premio Banca Macerata consistente in un assegno dal valore di 20mila euro.
Cala dunque il sipario sulla 33esima edizione di Musicultura, come di consueto all’Arena Sferisterio di Macerata. Appuntamento alla prossima edizione!