Sanremo 2023, Blanco spaccatutto nella prima serata. Mengoni in fuga. Le nostre pagelle

Canzoni così così, intonazioni incerte. Alla fine, per trovare un sussulto nella prima serata del Festival di Sanremo 2023 c’è voluto Blanco che nella seconda esibizione come ospite, quella da solista (nella prima si è riesibito con Mahmood in “Brividi”), ha pensato bene di reagire al malfunzionamento delle cuffie spaccando tutto e prendendosela con i fiori sul palco invece di smettere e ricominciare. Un comportamento inqualificabile, accompagnato dai fischi del pubblico. All’invito a riesibirsi a fine serata, ha risposto con un no, onestamente per il sollievo di tutti noi. Ne riparleremo.

La serata è stata vinta da Marco Mengoni, oggettivamente tre spanne sopra il resto del plotone e destinato ad andare in fuga, anche se Ultimo– stasera quarto per la giuria della sala stampa che ha votato – ha da sua una forte fanbase che giovedì, quando entra in scena il televoto, lo terrà probabilmente in corsa per il podio senza meritarlo in alcun modo.

L’ultimo posto di Anna Oxa, meritato peraltro, la dice lunga sul Festival che attende l’artista italo-albanese. Mr.Rain è incredibilmente solo nono e questo probabilmente lo taglia fuori dalle zone altissime visto che la demoscopica giovedì premierà sicuramente i big, mentre Mara Sattei si gioca tutto al televoto, visto che la sala stampa – che conosce bene l’artista ed i suoi limiti vocali – è stata prudente.

La classifica della prima serata

1. Marco Mengoni, 2. Elodie, 3. Coma_Cose, 4. Ultimo, 5. Leo Gassmann, 6. Mara Sattei, 7. Colla Zio, 8. I Cugini di Campagna; 9. Mr.Rain, 10 Gianluca Grignani, 11. Ariete, 12. Gianmaria, 13. Olly, 14. Anna Oxa

Le nostre pagelle

Anna Oxa – Sali (Canto dell’anima): Non sta bene vocalmente si sapeva e sul palco si è sentito, perchè ha preso almeno tre grosse stecche. La cosa ovviamente contribuisce ad affossare un pezzo già piuttosto confuso e polveroso, scritto 20 anni fa e bocciato da Fazio nel 2013.  Il motivo è chiaro. BENAGOL. VOTO 4

gIANMARIA – Mostro: Fregato dall’emozione e  già di suo non è particolarmente intonato. La sensazione è che il pezzo funzioni meglio su disco e così probabilmente sarà. Ma purtroppo per lui a Sanremo si canta con l’orchestra. Da risentire. CONFUSO E FELICE. VOTO 6

Mr. Rain- Supereroi: Entra in gara accreditato di uno degli ultimi cinque posti, ma rischia di essere una delle sorprese del Festival. Ballata da Sanremo 97, ma il testo vietato ai diabetici su un ritornello appiccicosissimo con un coro di bambini rendono l’operazione furbissima. Non uscirà facilmente dalle orecchie. MR. FOX. VOTO 8

Marco Mengoni- Due vite: Mengoni torna e mette una fiche pesantissima sulla classifica con un brano fortissimo, che farà benissimo nelle radio ma che è anche molto sanremese. Intonato come una spada, potrebbe andare in fuga già stasera.  WINNER FEELING. VOTO 9

Ariete- Mare di guai: L’emozione la morde e purtroppo naufraga alla terza nota e non si riprende più. Peccato davvero, perchè lei è bravissima e il pezzo crescerà sicuramente con gli ascolti e i passaggi in radio. Le serate però fanno tutte media, purtroppo. OCCASIONE SPRECATA. VOTO 5

Ultimo- Alba: Ultimo è sempre più il Cosplayer di Fabrizio Moro. Allora facciamo che basta l’originale. PIU’ CHE ALBA, NOTTE FONDA. VOTO 4

Coma-Cose- L’addio: Chi ci legge sa quanto io adori loro due e la loro produzione. Ma devo essere oggettivo. E non posso non dire che il pezzo è debole rispetto alla loro produzione (ma in radio funzionerà comunque) e la loro intonazione purtroppo incerta. VOTO DI STIMA 6.

Mr. Rain

Elodie- Due: Il pezzo va risentito su disco, perchè l’orchestra lo penalizza tantissimo, come è normale per quelli pensati per la radio. Intonata, diretta, canta un prodotto contemporaneo pienamente mainstream. Potrebbe persino arrivare in Top 5, se piacerà alla demoscopica. LANCIATA. VOTO 7.

Leo Gassmann- Terzo cuore: La mano di Riccardo Zanotti dei Pinguini tattici nucleari nella musica salva un brano il cui testo è estratto direttamente da un volume della collezione Harmony.  Funziona un po’ si e un po’ no. Più no che si, purtroppo. IN FOLLE. VOTO 5.5

I Cugini di Campagna- Lettera 22: La Rappresentante di Lista, come il miglior direttore sportivo, piazzano un fondo di cassetto che altrimenti credo non avrebbero mai cantato. Siamo nel 1965 e sul palco c’è una cover band dei Pooh. Difficile anche da commentare. LA DOMANDA E’: PERCHE? VOTO 5, solo perchè Nick Luciani canta benissimo e questo vale un punto da solo.

Gianluca Grignani- Quando ti manca il fiato: Sono molto combattuto fra la stima che ho per Grignani, quello che questo pezzo rock anni 90 avrebbe potuto essere e quello che invece purtroppo è, con una interpretazione indegna della carriera dell’artista. Facciamo che il voto è una media. AFFETTO, MA NO. VOTO 5

Mara Sattei

OLLY – Polvere: L’abuso di autotune andrebbe punito con la reclusione. Wannabe Dargen D’Amico, con metà intonazione. Il che è tutto dire. “Dal palco di Sanremo Giovani all’Ariston in meno due due mesi”, ha detto Amadeus. Ecco, facciamocele due domande su questo. CAOS. VOTO 4.5

COLLA ZIO- Non mi va: Risvegliano l’Ariston all’una di notte e già questo basta. Crossover rap di metà anni 90 su una base pop fresca, tutta da canticchiare. In versione disco è destinata ad andare fortissimo ma non mi stupirei facesse benissimo anche in gara. L’altra grande sorpresa della serata. ARIA FRESCA. VOTO 8

MARA SATTEI – Duemilaminuti: L’orchestra non permette di apprezzare al meglio questo pezzo molto forte firmato da Damiano dei Maneskin e da ThaSup, cioè il meglio attuale. Destinato probabilmente a vincere l’airplay. Dal vivo no, perchè Mara Sattei senza autotune canta di gola e va giù di fiato come Sarah Mc Ternan all’Eurovision tre anni fa. Il voto quindi è una media. CHI HA IL PANE NON HA I DENTI. VOTO 7.

Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa, liberale. Già speaker radiofonico. Ha scritto e scrive di cronaca, sport, economia e sociale per giornali nazionali e locali per vivere; scrive di musica su siti e blog per sopravvivere.

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