Pailettes, glitter e vintage anni 90: l’Eurovision 2023 raccontato dai video ufficiali

Gioite, eurofans! Torna la settimana più glamour di Maggio e, con lei, le nostre ormai immancabili pagellone dei look.

Fedeli alle tradizioni – e più che mai puntuali nel nostro masochismo – anche quest’anno abbiamo analizzato gli outfit sfoggiati dai concorrenti dell’Eurovision Song Contest nei video ufficiali delle canzoni in gara. L’obiettivo, oltre a farci del male, era cercare di capire cosa possiamo aspettarci di vedere sul palco di Liverpool: chi sarà il più fashion, chi farà tendenza, chi sarà… beh, ecco, diciamo “particolarmente eurovisivo”.

Il verdetto, per la verità, è stato abbastanza sottotono. Se è vero che non mancano gli eccessi trash, nel 2023 la grande assente è, però, anzitutto l’originalità. Non c’è un look che emerga per eleganza; un capo “effetto wow” che ti faccia venir voglia di correre a cercare lo stilista su Google. La fatica – spesso appagante- di abbinare i colori sembra essere morta in favore di una valanga di mise monocromatiche… sempre e quando non esala l’ultimo respiro rigurgitando toni fluo su tute di dubbio gusto. Una sottile vena punk fa da filo conduttore alle scelte maschili, mentre gli anni ’90 hanno ancora la meglio tra le donne. Ad accontentare proprio tutti ci pensano, invece, camicie e cravatte, che si impongono come veri e propri capi feticcio al di lá delle barriere di genere.

Il flamenco-chic della spagnola Blanca Paloma vince a mani basse in un panorama femminile abbastanza mediocre dal punto di vista della moda. Solo l’Armena prova a osare qualcosa di  diverso, mentre la proverbiale raffinatezza francese si riduce a un’occasione mancata a causa dell’abuso di pailettes. Tra gli uomini, la palma di meglio vestito se la contende il nostro griffatissimo Mengoni con gli ucraini e gli australiani, mentre Finlandia, Germania e Croazia si giocano l’ultimo posto a colpi di satira e glitter.

A seguire, ecco i giudizi al completo:

DONNE

(ISLANDA) DILIJÁ – POWER. Voto: 6

Giacca over e tanto grigio, come dettavano le sfilate primavera/estate. Il look “rubo i vestiti al fidanzato ma ci cucio sopra i brillantini” rispecchia la grinta nella voce dell’islandese. Con un talento cosí, puoi pure passare sopra allo space bun in stile 90s che tutti, tranne il nostro parrucchiere, speravamo di poterci lasciare alle spalle.

(POLONIA) BLANKA – SOLO. Voto: 7

Apprezzate lo sforzo sovrumano che sto facendo nel mettere da parte l’invidia: i look “da spiaggia” che sfoggia Blanka nel videoclip sono degni di un catalogo di moda femminile. Niente di nuovo, per carità, ma il kimono sopra al bikini, i crop top e il microdress li vorremmo indossare tutte per una vacanza al mare. Soprattutto se avessimo un fisico come il suo. Unica nota stonata, le “non scarpe” (così definì Vogue le calzature a metà tra una calza e una scarpa che gli stilisti hanno proposto per la primavera): avendo la stessa fantasia della minigonna, finiscono col “caricare” in eccesso un outfit altrimenti abbastanza minimale.

(AUSTRIA) TEYA & SALENA – WHO THE HELL IS EDGAR? Voto: 6

La canzone mi ha sconvolta a tal punto che ho dovuto guardare il video ufficiale 5 volte per ricordarmi di prestare attenzione ai look. Il che implica due cose:
1) che i look in questione non erano granché
2) che il “Poe Poe Poe Poe Poe Poe” dalla testa non me lo leverete mai più.
Lo stile delle austriache é dichiaratamente vintage: giacche oversize, camicie e cravatte sono i vertici di un triangolo che, dal punto di vista estetico, non riesce ad attirare particolarmente l’attenzione. Qui però, l’importante é altro: la critica all’industria discografica, ad esempio; O che ho finalmente trovato un brano con cui motivarmi quando devo scrivere un copy.

(PORTOGALLO) MIMICAT – AI CORAÇAO. Voto: 5,5

Trasparenze e tulle viva magenta per Mimicat, che punta sul colore dell’anno per un outfit che, tuttavia, si colloca in uno scomodo limbo: non abbastanza originale per mangiarsi i riflettori su un palco, e al contempo eccessivo da usare per strada. Detto questo, ci dev’essere un motivo per cui le canzoni del Portogallo mi piacciono sempre un bel po’.

(UK) MAE MULLER –  I WROTE A SONG. Voto: 5

Lo so che é un commento da vecchia, ma finirà prima o poi ‘sta moda finta tamarra alla Rosalia & Co? Da un po’ in qua sembra che le canzoni destinate ad incollarsi in testa debbano essere accompagnate per legge da un’estetica a base di unghie per cui serve il porto d’armi (sai che impresa dev’essere mangiarsi un hot dog!), orecchini oversize, bomber e giacche della tuta stile Sporty Spice degli anni ’90 (che peraltro è di Liverpool). Non scordiamo l’imprescindibile abito aderente per le sere in disco, con lo spacco che mostra il tatuaggio, qualche accessorio con le piume a caso e una profusione di sbrilluccichii mirata a lasciarti incosciente come quando guardi troppo a lungo il sole. Anche basta. Davvero.

Noa Kirel

(LITUANIA) MONIKA LYNKITÉ – STAY.  Voto: 4

Per l’esibizione alle national finals, la lituana ha puntato su minigonna e top tono su tono per un look di cui salvo solo le maniche. Insomma: già il tessuto traslucido dell’abito è discutibile… serviva proprio abbinarci le calze dello stesso colore?

(ESTONIA) ALIKA – BRIDGES. Voto: 6,5

A giudicare dal video ufficiale (ma soprattutto dalla performance alle National Finals) da Alika possiamo aspettarci outfit monocromatici sui toni del bianco o del nero con asimmetrie, texture a contrasto e profusioni di lacci e cinghie. Niente di originalissimo, ma nemmeno niente di sbagliato.

(REPUBBLICA CECA) VESNA – MY SISTER’S CROWN. Voto: 5

Maniche a sbuffo, colli importanti e il viva magenta che torna ad imporsi in una palette variegata per ricordarci come non dovrebbero essere applicati i trend di stagione. Il video ufficiale di My Sister’s Crown esagera i tratti essenziali degli outfit indossati dalle Vesna alle national finals, dotandoli di una dimensione teatrale che, per lo meno, assume un senso scenico. Non possiamo, invece, dire lo stesso della loro versione da palco “low cost”. Mi sento in colpa a criticare altre donne nel bel mezzo di una canzone femminista, ma non chiedetemi di mentirvi elogiandone il look.

(ISRAELE) NOA KIREL – UNICORN. Voto: 7

Senza dubbio, ‘sta tizia è trendy. Il video ufficiale del suo brano è praticamente un riassunto di tutto ciò che va di moda oggi… il che non vuol dire che tutto mi piaccia. Ho decretato la mia relazione con le zeppe chiusa per sempre quando ho smesso di imitare le Spice Girls con le amiche negli anni ’90 e non ho alcuna intenzione di riaprirla. Quella tuta fluo, poi, per me è too much. In ogni caso, l’israeliana si merita un voto alto solo per il look con pantaloni cargo, reggiseno in vista e micro-chiodo, che è semplicemente PERFETTO.

(SVEZIA) LOREEN – TATTOO. Voto: 5,5

Disegnato per lei in soli 4 giorni dal designer Fadi El Khouri, l’outfit che Loreen ha sfoggiato nel video ufficiale della performance al Melodifestivalen è pensato per concederle la massima libertà di movimento. La cantante ha dichiarato che il look che sfoggerà all’Eurovision non sarà altro che una sua versione migliorata, quindi aspettiamoci tessuti elastici, pantaloni aderentissimi ed ergonomici cut-out. Una mise decisamente perfetta per ballare su un palco, ma che, sinceramente, non metterei per uscire. Quanto alle unghie, speriamo non le pruda la pancia.

(FRANCIA) LA ZARRA – EVIDEMMENT. Voto: 6,5

Spalline anni 80, abito pailettato, acconciatura vintage… e un disco volante che l’è atterrato per sbaglio sulla testa: da buona francese, La Zarra punta sul glamour con una mise che ben si sposa all’arrangiamento raffinato della canzone. Non posso fare a meno di pensare che sarebbe stata più elegante in nero, ma si sa che ho un limite di sopportazione alquanto basso quando si parla di brillantini.

(ARMENIA) BRUNETTE – FUTURE LOVER . Voto: 7,5

Oltre a darci un’idea per riciclare le cinture che non mettiamo più trasformandole in top, nel video ufficiale l’armena indossa anche dei bellissimi pantaloni.  Peccato per la parentesi con quello che sembra un lenzuolo annodato attorno al corpo dopo una notte di incubi, ma immagino che non si possa chiedere troppo.

Teya & Salena

(SPAGNA) BLANCA PALOMA- EAEA. Voto: 8

Qui non sono parziale. Per niente. La canzone di Blanca Paloma mi fa venire la pelle d’oca ogni volta che la ascolto. Per la prima volta da anni credo che il mio Paese d’adozione meriti di raggiungere la vetta dell’Eurovision Song Contest… o, per lo meno, della mia classifica dei look. Nel video ufficiale, i codici stilistici del flamenco si declinano in una serie di outfit in cui gli eccessi sgargianti della feria lasciano il posto a mise che non sfigurerebbero a una serata di gala, con scolli Bardot e il bianco e nero come tonalità predominanti. In tutti i sensi, olé.

(GEORGIA) IRU – ECHO. Voto: 5

L’inflazione é esagerata e la cantante della Georgia ha deciso di puntare sul risparmio: ha preso un lenzuolo e ci ha ricavato 3 dei 4 look che sfoggia nel video ufficiale. Il quarto, rosso fuoco, è un’esagerazione di frange che si è vista ormai fin troppo nei contesti scenici.

(ALBANIA) ALBINA & FAMILIJA KELMENDI – DUJE. Voto: 5

Se mi abbini gli stivali con plateau e tacco a blocco a un cappottone nero con bordi in vinile, l’effetto “Generale delle SS” un po’ l’ottieni. A giudicare dall’outfit scelto per la national final, però, l’obiettivo di Albina é piú che altro quello di fare la cattiva in un film Disney. Maxi cappuccio, corpetto e gonna asimmetrica in pizzo costituiscono una combo di cui Malefica sarebbe fiera.

(NORVEGIA) ALESSANDRA – QUEEN OF KINGS. Voto: 4

Ah, ma quindi il lenzuolo va proprio di moda! Non so se sia peggio la sobrietà assoluta che lo vede protagonista per gran parte del video ufficiale, o l’eccesso di oro e lustrini che l’italo-norvegese ci nasconde sotto: una scelta decisamente più in linea con il mantello e lo sfarzo dell’outfit sfoggiato alle national finals. Funzionale alla canzone, certo, ma esteticamente un po’… troppo eurovisivo.

(PAESI BASSI) MIA NICOLAI & DION COOPER – BURNING DAYLIGHT. Voto: 6

Per poter formulare un giudizio ragionato sui look del duo olandese, mi sarebbe piaciuto capire cosa indossa lei sotto la camicia bianca. Purtroppo il video ufficiale omette l’informazione, perciò mi dovrò accontentare di valutare il gilet a rete con cui cerca di apportare originalità a un capo che questa primavera s’è deciso a rivendicare il suo protagonismo. Il tentativo sa di “voglio e non posso”, come la giacca che la sua controparte maschile indossa sotto alla canottiera. Che poi: serviva proprio intamarrarla con le collane d’oro?

UOMINI:

(ITALIA) MARCO MENGONI – DUE VITE. Voto: 8,5

Lo stile di Mengoni ormai lo conosciamo, ed è per questo che possiamo scommettere – rischiando molto poco – che sarà uno dei meglio vestiti al Festival. Il video ufficiale lascia prevedere un outfit Total Black di eleganza minimale, con dolcevita, punti di luce a carico degli accessori, e un capo feticcio che catturi l’attenzione senza esagerare, tipo il cappottone nero oversize. Certo, il caldo dei riflettori lo porterà probabilmente a sostituirlo con un chiodo o addirittura con uno di quei completi neri in pelle firmati Versace che aveva sfoggiato a Sanremo. In ogni caso, e complici le grandi firme che lo vestono da sempre, prevediamo che riuscirà a restare sotto le righe, con una capacità di equilibrare personalità e buon gusto che è sempre stata , a conti fatti, caratteristica squisitamente Italiana.

(LETTONIA) SUDDEN LIGHTS – AIJA. Voto: 6

Lettoni a tutto denim e scarpe comode, per uno stile spensierato che vedresti bene sia sul catalogo H&M che tra i banchi della quinta liceo. La camicia, però, l’avrei lasciata un po’ più sbottonata sul collo, per non smorzare l’atmosfera “Young and cool”.

(SLOVENIA) JOKER OUT – CARPE DIEM. Voto: 5

Nel video ufficiale di Carpe Diem, i Pinguini Tattici Nucleari della Slovenia ci propongono un campionario di camicie a fiori, trasparenze e catenazze dal dubbio gusto al collo. Il piú sobrio indossa un completo rosa da invitato piacione che rimorchia le damigelle d’onore al matrimonio. Colorati, senza dubbio. Sull’eleganza, diciamo che c’è da lavorare.

(CROAZIA) LET 3 – Mama ŠČ!. Voto: 3

Twitteri, preparate i meme. Non c’è dubbio che i croati faranno parlare di sé: per la canzone, per il balletto, ma soprattutto per il look. E che look! Alle National Finals si erano presentati come nel video ufficiale: un Hitler truccato con l’uniforme rosa e il colletto in pizzo; marines con la gonna e generali coi lustrini. Un pout pourrí carico di sarcasmo che ti lascia interdetto sin dai primi trenta secondi di brano. Irriverenti. Eurovisivi. Ma inclassificabili dal punto di vista della moda.

(GERMANIA) LORD OF THE LOST – BLOOD AND GLITTER. Voto: 3

Blood and Glitter: un titolo che è, di per sé, una dichiarazione d’intenti. La quota meme è ampiamente coperta anche dal bagno di brillantini a cui sono sottoposti i tedeschi, il cui frontman pare la versione sbrilluccicosa del demone di Death Note. Quanto al sangue,  sgorgherà a fiumi se ti avvicini al suo colletto appuntito. ACHTUNG.

(MALTA) THE BUSKERS- DANCE. Voto:5

“Mi sento meglio nel mio maglione”, canta il frontman dei Buskers, che non a caso lo indossa come un trofeo nel videoclip del brano. Meno male che l’ESC si celebra a Liverpool: se avessero dato l’organizzazione alla Spagna morirebbe di ipertermia. P.S: i calzini bianchi in vista sotto al pantalone non li accetto neanche come look di scena.

(SVIZZERA) REMO FORRER – WATERGUN. Voto: 7

Outfit minimale per lo svizzero, che lascia tutto il protagonismo – com’è giusto che sia – al messaggio importante della sua canzone. Camicia, maglietta e pantalone sono sempre una scelta piú che dignitosa.

(AZERBAIGIAN) TURALTURANX – TELL ME MORE. Voto: 4

Nel video ufficiale gli azeri sfoggiano un campionario di look “finto trasandato” a base di t-shirt, maglioni a righe presi in prestito ai Busker, trench leggeri e pantaloni del pigiama.  Il meglio, però, arriva con i maxi fiocchi brillantinati della fine. Senza dubbio hanno personalitá. Sul buon gusto nel vestire, però, avrei da ridire.

Andrew Lambrou

(ROMANIA) THEODOR ANDREI – D.G.T (Off and On). Voto: 5

Se si parla di moda, i performer rumeni non deludono mai. Ma non propriamente in senso buono. Nel video dell’esibizione che possiamo osservare nella playlist ufficiale dell’ESC, Theodor si presenta con una camicia immacolata presa al cinese all’angolo, papillon e pantaloni da membro della Banda Bassotti appena incarcerato (gli manca solo la palla al piede). Il tutto mentre delle figone mezze nude gli ballano attorno in una scena totalmente random. Boh. Che poi la camicia se la toglie pure… e ti verrebbe da dire “meno male”, se non fosse che la maglietta a rete che ha sotto te la fa rimpiangere nel giro di due secondi. Nel videoclip non va meglio, con un look “da riunione in smartworking” in cui giacca e cravatta si abbinano a pantaloni corti e calzettoni.

(SAN MARINO) PIQUED JACKS – LIKE AN ANIMAL. Voto: 6

Sotterrate l’ascia di guerra, ragazze: il frontman dei Piqued Jack si merita da solo tutti i nostri twelve points.  Cosa gli vuoi dire? Fascino da vendere, presenza scena impeccabile e pure un look misurato. Beh, almeno alle National Finals, dove si è dimostrato uno dei pochi eletti in grado di sfruttare l’effetto scenico dei brillantini senza cadere nel pacchiano. Diversa la situazione nel videoclip, dove tutto il gruppo sembra essere pronto per partecipare a un torneo di tennis. Spero solo che a Liverpool optino per la prima opzione.

(GRECIA) VICTOR VERNICOS – WHAT THEY SAY. Voto: 5

Outfit un po’ sottotono quelli sfoggiati dal simpatico Victor nel video ufficiale, in cui la principale “red flag” è senza dubbio l’abbinamento dei bermuda con gli stivali. Una sola domanda: perché?

(FINLANDIA) KAARIJA – CHA CHA CHA. Voto: 3

“Mi sono divorato un paio di piña colada”, ci fa sapere il cantante finlandese in un verso della sua canzone. E, in effetti, si vede. Il suo look è talmente strambotico che non so nemmeno da dove cominciare a descriverlo. Dal coprispalle “stile Hulk”? Dal collare con le borchie? Dal pantalone in vinile che ci sudi un attimo e non lo togli mai piú? Ragazzi, spero abbiate capito perché non dovete bere.

(UCRAINA) TVORCHI – HEART OF STEEL. Voto: 8

Ce la farà l’Ucraina ad ospitare l’Eurovision Song Contest di nuovo, prima o poi? Loro, senza dubbio, ci provano. Eccome se lo fanno! La canzone dei Tvorchi è probabilmente una delle migliori di questa edizione. Non contenti, ci abbinano pure un elegante look total black che “illuminano” alla mengoniana maniera con gli applique dorati sulle giacche. Se vincono di nuovo, non dite che è solo politica.

(DANIMARCA) REILEY – BREAKING MY HEART. Voto: 6,5

A giudicare dal video ufficiale di “Breaking my heart”, lo stile di Reiley si caratterizza per i colori accesi delle maglie, le sneakers e le irrinunciabili collane. Non manca un pizzico di nostalgia anni ’90 nella T-shirt portata sulle maniche lunghe e un lieve tocco punk negli anfibi e nei pantaloni in vinile che indossa in uno degli outfit chiave del clip. L’impatto è fresco e giovanile, anche se non adatto a tutte le età.

(MOLDAVIA) PASHA PARFENI – SOARELE SI LUNA. Voto: 5

Look etnico per il moldavo, tra kimono, frange e accostamenti di stampe che appaiono un filino azzardati. Non parlerei di eleganza. Anche il caos ha un suo fascino, però.

Il frontman dei Voyager

(AUSTRALIA) VOYAGER – PROMISE. Voto: 8

Uscito direttamente dalla pubblicità di uno shampoo, il cantante capellone dei Voyager ci scruta dal video ufficiale con sguardo visibilmente incazzato. C’è da capirlo, poraccio: sono anni e anni che il suo Paese porta all’ESC canzoni di serie B, impedendo la trollata del secolo: vincere un festival europeo, senza essere europeo. Il suo buon vecchio rock, per fortuna, ha tutte le carte in regola per ribaltare le sorti. Mi piace pure come lo rappresentano: senza abusare dei codici estetici del genere e puntando su outfit semplici che chiunque potrebbe indossare nel quotidiano. Bene la giacca bianca a spezzare il total black; ancora meglio l’abbondanza di giubbotti in pelle per cui – è bene ricordarlo – ho un debole.

(SERBIA) LUKE BLACK – SAMO MI SE SPAVA. Voto: 6

Luke Black dichiarò che la sua canzone parla del senso di alienazione provato durante il lockdown. La camicia stropicciata e il cravattino slim slacciato che sfoggiò alle National Finals, però, mi fanno pensare più che altro al risveglio stordito di un qualunque essere vivente over 30 dopo una sbornia colossale. Dev’essere uscito col tizio della Finlandia, non c’è altra spiegazione.

(CIPRO) ANDREW LAMBROU – BREAK A BROKEN HEART. Voto: 7

Evviva: Cipro ha ripreso a mandare i figoni all’Eurovision, e per di più col giubbotto in pelle! La giacca con quella fantasia pseudo-psichedelica poteva anche risparmiarsela, però.

(IRLANDA) WILD YOUTH – WE ARE ONE. Voto: 5,5

Coprirsi la faccia non è più innovativo dai tempi dei Daft Punk, e anche il resto dell’outfit degli irlandesi non brilla per originalità: Giacca su petto nudo, catene ai pantaloni, giubbotto in pelle su maglietta bianca. D’altronde, quando qualcosa funziona da anni, perché cambiarlo? Se si parla di moda, a volte è meglio la sicurezza del già visto che la stravaganza ad ogni costo. Peccato applichino il consiglio solo dalle spalle in giù.

(BELGIO) – GUSTAPH – BECAUSE OF YOU. Voto: 5

La tuta in pelle di Gustaph – già iconica – è stata disegnata col righello in mano. Curioso che abbia affermato che sono i cappelli a rendere caratteristico il suo stile, quando, in realtà, sono l’accessorio più sobrio che indossa.

E voi che ne pensate? Siete d’accordo con le nostre valutazioni o avete perso la voce a forza di sbraitare “non capisci nienteeeee!” sin dalla prima riga di questo post? Fateci sapere quali sono per voi i cantanti meglio e peggio vestiti dell’Eurovision Song Contest di quest’anno e, come sempre… godetevi la musica!

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