“Viva tu”: l’inno alla vita che segna il grande ritorno di Manu Chao

Diamo il bentornato a Manu Chao, il cantautore ispano-francese (per la precisione nato in Francia da genitori esuli scappati dal franchismo) che è stato fra i grandi protagonisti di inizio millennio con una serie di produzioni dal sapore latino, ma con l’impegno nei testi che da sempre caratterizza la sua produzione.

“Viva tu” è un inno alla vita, che ne segna il ritorno dopo diversi anni in cui alla discografia aveva preferito le esibizioni itineranti in giro per il mondo insieme con alcuni amici. E come nel suo stile, dal 2008, anno dell’ultimo lavoro di inediti, ha rilasciato solo alcuni singoli in download gratuito sul suo sito, di cui questo è l’ultimo della serie. In questo caso però la canzone segna anche l’anticipazione di un nuovo album.

Ma intanto l’ex leader dei Mano Negra sarà protagonista di sette concerti anche in Italia:

8 Luglio Tarvisio (Ud), No Borders Music Festival (Laghi del Fucine concerto pomeridiano in quota)
1
agosto Segrate Milano, Circolo Magnolia
4 agosto Fermo Giardini del Parco del Girfalco
8 agosto Paestum (Sa)
15 agosto Castrignano Dei Greci (Le) Kascignana Festival
20 agosto Bagheria (Pa) Piccolo Parco Urbano
25 agosto Diamante (Cs) Teatro dei ruderi

Manu Chao è un collezionista di quelli che chiama “pezzettini” che gli arrivano dalla vita e che sono quelli necessari per dare forma a una canzone. Piuttosto che la perfezione il musicista franco spagnolo preferisce una forma di bellezza libera e senza ostacoli. Questo ha sempre contraddistinto la sua produzione e anche oggi non fa eccezione. Ritmi lenti, nessuna corsa al mainstream, che comunque lo raggiungerà.

Dopo gli esordi coi Mano Negra, l’esplosione avvenne da solista nel 1998 con il bellissimo album “Clandestino” che oltre alla significativa title track (disco d’oro, che andrebbe messa in loop, sopratutto oggi) conteneva anche l’iconica “Bongo Bong” (disco di platino da noi). Di tre anni dopo l’altra hit “Me gustas tu” (tre milioni di copie nel mondo, 15 dischi di platino) contenuta nell’album “Proxima estacion: esperanza”

 

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