Gardens, dalla scena alternativa austriaca un dream pop che profuma d’antico

Uno strano indie pop dal sound molto british, anche se loro vengono dall’Austria. Gardens sono una delle novità più interessanti della scena alternativa europea. Recentemente sono stati protagonisti dall’Eurosonic Noorderslag, lo swhocase festival di Groningen e adesso stanno girando l’Europa promuovendo l’album d’esordio “Flaws”. “Turning tables” è l’interessante singolo il cui video ha vinto il Toronto International Women Film Festival.

I testi della band, adagiati su arrangiamenti sofisticati e orecchiabili allo stesso tempo, eccontano le ferite aperte della nuova generazione, la salute mentale messa alla prova,  i riti di passaggio della gioventù e le vertiginose nebbie del cuore spezzato. Un dream pop ipnotico, con sonorità retrò che vanno indietro fino agli anni 60 – echi di Beatles, perfino – che non entra in testa al primo ascolto ma vi si insinua lentamente, fino a conquistare chi ascolta.”Waves” è un altro esempio.

Usciti per una piccola etichetta indipendente, stanno già rapidamente guadagnando consensi di critica: lontani dal mainstream, sono comunque presenti con una certa costanza nella scena indipendente del Nord Europa e la passerella olandese ha contribuito a farli conoscere.

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