Big stranieri in gara a Sanremo? C’è una lunga tradizione…

Sembra la notizia del giorno e invece sarebbe niente di più un ritorno al passato benché gradevolissimo. L’apertura ai big stranieri in gara a Sanremo sarebbe in realtà un “riapertura”, perché cantanti non italiani hanno partecipato più volte, spesso (ma non sempre) con produzioni italiane. In quattro il Festival l’hanno anche  vinto. Nel 1964 la belga di origine italiana Patricia Carli vinse in coppia con Gigliola Cinquetti con “Non ho l’età”, l’anno dopo il gruppo vocale americano The Minstrels aka The New Christy Minstrels cantava la propria versione di “Se piangi, se ridi”, insieme con Bobby Solo e nel 1968 il brasiliano Roberto Carlos era in doppia esecuzione con Sergio Endrigo in “Canzone per te”. Oppure Lola Ponce, l’argentina che nel 2008 vinse con Giò di Tonno col branoColpo di fulmine”.

Lola Ponce

L’ultima straniera  donna a gareggiare in ordine di tempo è stata Raquel Del Rosario del gruppo El Sueño de Morfeo, in coppia con Luca Barbarossa nel 2011 con “Fino in fondo, l’ultimo in assoluto l’italoamericano Peter Cincotti, in coppia con Simona Molinari nel 2013. ma la lista è lunghissima. Negli anni 60, quelli appunto della doppia esecuzione, l’accoppiata con artisti stranieri non era affatto inusuale. Nel 1964,  la grande infornata iniziale (ad ogni italiano, uno straniero abbinato) con qualche nome più grande degli altri, come per esempio Ben E.King, Gene Pitney, Paul Anka o Frida Boccara, che cinque anni dopo vincerà l’Eurovision. Anno di big anche il 1965. Detto dei vincitori, fra gli stranieri oltre a qualche ritorno debutta  gente come Connie Francis, Udo Jurgens, che l’anno dopo sbancherà l’Europa, Dusty Springfield, Petula Clark, Kiki Dee e persino un gruppo del mozambico, i Les Surfs (quelli della celebre “E adesso te ne puoi andar”)

Nel 1966 fra i big stranieri arriva Francoise Hardy e  fra tanti ritorni si segnala anche l’esordio di Pat Boone. Il 1967 è l’anno dei Rokes, la band di Shel Shapiro: la loro “Bisogna saper perdere”, in coppia con Lucio Dalla, è ancora famosissima. Ma è anche l’anno del malgascio Antoine e della mitica “Pietre”, della polacca Anna German, di Sonny e Cher e anche Cher e basta, sbattuti fuori dalla finale. Nel 1968, vincitori e ritorni a parte, troviamo in gara Wilson Pickett, Dionne Warwick, Shirley Bassey, Sascha Distel ma soprattutto “Satchmo” Louis Armstrong, in coppia con Lara Saint Paul in “Mi va di cantare”. Nel 1969 sfiora la vittoria la gallese Mary Hopkin con “Lontano dagli occhi”, in doppia versione con Endrigo e in gara c’è un giovane Stevie Wonder. L’anno dopo, al Festival arriva Sandie Shaw e nel 1971, ultimo anno delle canzoni in coppia, ecco anche Mungo Jerry.

https://www.youtube.com/watch?v=Ditcf7SixyQ

Il 1973 è l’anno dei Mocedades, che poco dopo sfioreranno il colpo all’Eurovision e di Wess (con Dori Ghezzi, anche nel 1976 e con la Squadra Italia nel 1994) così come Mouth & Mac Neal nel 1974, anno in cui il festival accoglie anche gli scozzesi Middle of The Road e i francesi Les Charlots, tutti di chiara fama. Il 1979 è l’anno di uno dei gruppi stranieri che saranno più popolari da noi nel decennio seguente, vale a dire Kim & The Cadillacs e proprio negli anni 80 arriveranno figli e parenti d’arte, oltre a qualche nome che vivrà breve ma intensa popolarità da noi: Sally Oldfield, sorella di Mike, Orlando Johson, fratello di Wess, Leroy Gomez, voce dei Santa Esmeralda (tutti nel 1980), Tom Hooker (la sua “Toccami” è forse una delle canzoni più brutte mai ascoltate al Festival…), che poi per anni sarà la “voce” di Den Harrow (1981), Plastic Bertrand e Lene Lovich (1982), Amii Stewart, Richard Sanderson, Sibilla e Bertin Osborne (1983), Luis Miguel (1985), che fu secondo dietro i Ricchi e Poveri e oggi è uno degli artisti più famosi dell’America Latina.

Nel 1990 e 1991, gli abbinamenti internazionali (anche se ufficialmente fuori gara) dell’allora patron Adriano Aragozzini portarono sul palco dell’Ariston fra gli altri, gente come Ray Charles, Dee Dee Bridgewater, Sarah Jane Morris, Kaoma, Toquinho, Miriam Makeba, Gilbert Montagnè, Howard Jones, Randy Crawford, Bonnie Tyler, Phil Manzanera dei Roxy Music, Grace Jones, Ute Lemper e Gloria Gaynor. Poi per ritrovare stranieri (e di nome) bisogna arrivare al celebre Sanremo senza major di Tony Renis del 2004 che arruola in gara Morris Albert (con Mietta), Las Ketchup (con Denny Losito), Bill Wyman degli Stones (coi DB Boulevard) e un pezzo dei Gispsy Kings (con Massimo Modugno). Nel 2006 toccò a  Noa, in gara con Carlo Fava. Sino appunto, in tempi recentissimi alle citate Lola Ponce e Raquel del Rosario e a Youssou N’Dour (con Pupo e Paolo Belli nel 2009). E senza contare Romina Power, italiana d’adozione ma statunitense di nascita.

https://www.youtube.com/watch?v=uDY1bef_l1g

Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cattolico, cittadino d'Europa, sinceramente Liberaldemocratico. Già speaker radiofonico. Ha scritto e scrive di cronaca, sport, economia e sociale per giornali nazionali e locali per vivere; scrive di musica su siti e blog per sopravvivere.

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2 risposte

  1. Simone ha detto:

    Nel Sanremo 1997 c’era Randy Roberts, figlio di Rocky Roberts e nel 1999 c’era Zenima assieme a Mango, nata in Germania.
    Poi, Dominique delle Lollipop è nata in Belgio, il cantante di La Fame di Camilla è albanese, Sergio Endrigo è nato in Istria e Paolo Meneguzzi in Svizzera.
    Aggiungiamo il grandissimo Mal, che è inglese e ha fatto Sanremo nel 1969 e Little Tony, nato a San Marino.

    • Staff ha detto:

      Sergio Endrigo è nato in Istria, quando l’Istria era italiana. Nessuno di questi che tu hai scritto è straniero. Zenima è NATA in Germania, Randy Roberts è di Roma. Il cantante de La Fame di Camilla è cittadino italiano, così come Mal. Meneguzzi ha il doppio passaporto, così come Dominique Fidanza. Little Tony era di TIVOLI, nato a TIVOLI. Cittadino sammarinese. Informati, prima di puntalizzare su cose non vere. Non leggere solo wikipedia.