Festival di Sanremo 2016, vincono gli Stadio con “Un giorno mi dirai”. Ma niente Eurovision per loro

“Un giorno mi dirai“, degli Stadio è la canzone vincitrice del Festival di Sanremo 2016. Un trionfo straordinario per una band che si è costruita in questo festival partendo da outsider. Perchè questo era il ruolo di artisti con la loro esperienza in una rassegna dove ha sempre più potere il televoto e quindi l’esposizione mediatica. Ma la loro canzone è apparsa da subito una delle più convincenti ed in più in una edizione caratterizzata dalle stecche, hanno fatto valere l’esperienza dei loro quarant’anni di palco. Debutto scintillante per Francesca Michielin: la cantante veneta con “Nessun grado di separazione” aveva il brano più genuinamente pop ed è stata la sola a crescere a livello di esibizione dal debutto medio della prima sera. Di nuovo sul podio la Sugar: “Via da qui” di Giovanni Caccamo e Deborah Iurato raccoglie un meritato terzo posto, per un duetto assai bene assortito. C’è il vincitore di Sanremo, non c’è ancora il rappresentante italiano per Eurovision, perchè gli Stadio hanno già comunicato che non gareggeranno a Stoccolma, una scelta sicuramente comprensibile per una band che non ha di certo bisogno dell’Eurovision per consolidare una carriera già ricchissima. A questo punto, come da regolamento, la Rai sceglierà fra i partecipanti sanremesi: se ne saprà di più nei prossimi giorni. In tanti, fra i fan, fanno il tifo per Francesca Michielin e lei li ha ringraziati facendo il segno del cuore eurovisivo…

stadio

E’ stato alla fine il festival delle cose giuste. Lorenzo Fragola, grande favorito della vigilia è il grande sconfitto: ha sciorinato tre performance molto negative dal punto di vista vocale e questo deve avere senz’altro inciso sul giudizio finale. Sorprende sino ad un certo punto Clementino, pur in possesso del peggior brano in concorso: il rapper di Avellino può contare su una ottima fan base e domani sera sapremo, quando saranno svelati i voti completi, quanto questi avranno inciso. Elio e le storie tese, in scena nella serata finale truccati come i Kiss, chiudono nelle retrovie, ma raccolgono comunque gli applausi di un Ariston in estasi per le loro performance.

E’ stata senz’altro la rivincita dei vecchi leoni. Gli Stadio trionfano, Enrico Ruggeri, che non è mai stato lontano dal mainstream, è tornato alla grande, col più attuale fra i brani in concorso: un altro artista di lungo corso che ha saputo spiegare ai tanti giovani emergenti come si fa musica nel 2016. In Italia, ma anche e soprattutto lontano dall’Italia. In un universo musicale nazionale sin troppo italocentrico, è stata una ventata di freschezza. Il quarto posto è stato un premio, forse anche ridotto, a tutto questo e al coraggio di essere venuto in concorso con un brano poco sanremese. Poi c’è Patty Pravo: il carisma della cantante veneta ha fatto passare in secondo piano un’intonazione approssimativa e la sua “Cieli immensi”, firmata da Fortunato Zampaglione è una delle perle di questo festival, una delle poche canzoni che probabilmente avranno vita propria fuori da Sanremo. A lei è andato il Premio della Critica Mia Martini, giusto riconoscimento per i 50 anni di carriera: è il secondo dopo quello vinto con “E dimmi che non vuoi morire” del 1997, scritta proprio dal leader degli Stadio Curreri. Per lei, che esce con un album che comprende inediti scritti da grandi firme (fra cui Tiziano Ferro), è davvero un ritorno alla grande.

Francesca Michielin, nella foto concessaci da Eurofestival News (www.eurofestivalnews.com)

E’un Sanremo che premia ancora le canzoni orecchiabili: penalizzati i brani forse di maggior spessore (a parte Stadio e Ruggeri), ma meno immediati: delle difficoltà delle atmosfere gospel del brano di Dolcenera si era capito sin dalla prima sera. Stupisce maggiormente l’undicesimo posto di Annalisa, la cui “Il diluvio universale” ne segna la maturità artistica, con la speranza che questa sia finalmente la svolta nella carriera per una voce cristallina come la sua, sin qui al servizio di canzonette sin troppo commerciali. Appena un gradino sopra Arisa.

Per gli Stadio il successo arriva alla quinta partecipazione, dopo due ultimi posti nelle prime due uscite (“Allo stadio” nel 1984 e “Canzoni alla radio” nel 1986), un quinto posto nel 1999 con “Lo zaino” e il tredicesimo posto del 2007 con “Guardami”. Curreri come autore aveva già raccolto altri successi: già detto del premio della Critica con Patty Pravo, anche un secondo posto  come coautore di “La mia ragazza sempre” di Irene Grandi nel 2000.

Gli altri riconoscimenti collaterali: premio Sergio Bardotti per il miglior testo (assegnato dalla giuria di esperti): “Amen” di Francesco Gabbani; premio Giancarlo Bigazzi alla miglior musica (assegnato dall’orchestra): “Un giorno mi dirai”, degli Stadio; premio sala stampa radio tv Lucio Dalla: “Un giorno mi dirai”, degli Stadio.

Ecco la classifica finale

  1. Stadio- Un giorno mi dirai
  2. Francesca Michielin- Nessun grado di separazione
  3. Giovanni Caccamo & Deborah Iurato – Via da qui
  4. Enrico Ruggeri – Il primo amore non si scorda mai
  5. Lorenzo Fragola- Infinite volte
  6. Patty Pravo- Cieli immensi
  7. Clementino- Quando sono lontano
  8. Noemi – La borsa di una donna
  9. Rocco Hunt – Wake up
  10. Arisa- Guardando il cielo
  11. Annalisa – Il diluvio universale
  12. Elio e le storie tese – Vincere l’odio
  13. Valerio Scanu – Finalmente piove
  14. Alessio Bernabei – Noi siamo infinito
  15. Dolcenera – Ora o mai più
  16. Irene Fornaciari – Blu

 

Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa, liberale. Già speaker radiofonico. Ha scritto e scrive di cronaca, sport, economia e sociale per giornali nazionali e locali per vivere; scrive di musica su siti e blog per sopravvivere.

Potrebbero interessarti anche...