Eurofestival, Ogae Italy ha compiuto vent’anni: il racconto della giornata di festa

Lo scorso 5 febbraio si è svolto a Campi Bisenzio (FI), un evento celebrativo per i 20 anni di Ogae Italy, l’organizzazione dei fans italiani dell’Eurofestival. Abbiamo chiesto di raccontarci l’evento a Cristina Giuntini, presidente dell’associazione

di Cristina Giuntini (presidente Ogae Italy)

Finalmente, eccomi qua! E’ passata un pò di tempo dalla nostra bellissima, divertentissima festa dei 20 anni e finalmente riesco a sedermi davanti al computer e a scrivere due righe… Sono stanca, ma molto felice!

Certo che è buffo: mesi e mesi per l’organizzazione, e poi tutto si esaurisce nello spazio di una serata! Il progetto era nell’aria da più di un anno: infatti, non si erano ancora esaurite le congratulazioni per la mia nomina a presidente, quando il nostro Federico è saltato su: “E il prossimo anno ti tocca anche organizzare il ventesimo compleanno di OGAE Italy!”

Chi, io? Io che sono arrivata da poco? Io che sono stata eletta adesso??? Io??? Eh sì, tu! Panico. Federico, giusto per spiegarci, è il fondatore di OGAE Italy, insieme a Riccardo Pasquini che ancora oggi è un membro importantissimo del nostro fan club. Federico è stato naturalmente il primo presidente. Dopo di lui, Alessandro Banti, Paolo Boccadoro e Matteo Aldrovandi.

E poi, io. La prima donna presidente… che si è ritrovata subito la prima gatta da pelare. Organizzare una festa? Sì, con i giochi, il karaoke, il DJ, gli ospiti e tutto il resto! OK, ragazzi, andiamo per ordine. I giochi ed il karaoke li facciamo anche alla riunione annuale. Il DJ si può trovare… Gli ospiti? Sì, gli ospiti!

Ma… come nelle convention degli altri fan club europei? Quelle che durano tre giorni e attirano non solo i membri dei fan club, ma anche decine e decine di esterni? Quelle che si svolgono in Paesi che seguono ed amano l’Eurofestival come se fosse il Grande Fratello? Ommioddio ommioddio, non ce la farò mai!

I Jalisse (al centro) con Alessandro Banti e Cristina Giuntini

Chiamami sfiduciata, ma mi sentivo battuta in partenza. Gli ospiti? Mi sembrava un sogno irraggiungibile. Fino a quel pomeriggio, quando ho visto il messaggio di Alessandro apparire sul mio schermo: i Jalisse avevano accettato il nostro invito! I Jalisse! (nota per il lettore ignaro: I Jalisse, vincitori di Sanremo nel 1997 sono gli ultimi artisti ad aver rappresentato l’Italia all’Eurofestival, nello stesso anno, prima che la Rai decidesse – oggi quasi unica tv di stato europea – di non partecipare più . NDR)

Ommioddio, vengono i Jalisse! E Miran dalla Slovenia, per farci da DJ: c’è da procurarsi la consolle! E da pagare la SIAE! E da definire il menu! E da provare il karaoke! E, e, e… Sono caduta in pieno panico da organizzazione. Non sapevo più da che parte voltarmi, dove mettere le mani! Mi sentivo il tempo alle calcagna ed ero sicura, sicurissima che avrei combinato soltanto un enorme pasticcio!

Beh, non so come, ma all’improvviso mi sono trovata al 6 Febbraio, nella mia auto carica di attrezzature da DJ, con un’enorme cassa acustica nel mezzo fra me e Valentina ed un telefono che squillava in continuazione: “Dove siete?” “Come arrivo al Centro Congressi?” “Ma i Jalisse sono arrivati?” mentre il panico cresceva ed io ero certa che stesse per succedere un disastro…

E invece, quando sono entrata nella sala che avevamo riservato presso il Centro Congressi Klass di Campi Bisenzio, mi sono sentita come Cenerentola: improvvisamente, dopo settimane di batticuore e confusione, ogni cosa ha cominciato ad andare al suo posto. Enrico e Valentina, chiamando a gran voce i più “baldi giovani” della serata, hanno posizionato la postazione del DJ in tempo record; Alessandro si è destreggiato fra video e karaoke, mentre i nostri gentili organizzatori sistemavano i tavoli ed i posti a sedere davanti al palcoscenico. In pochi minuti è stato tutto pronto per iniziare!

E naturalmente, quale modo migliore per cominciare se non presentando subito i nostri ospiti d’onore? Per molti non era una sorpresa, perché Alessandro, sull’onda dell’entusiasmo, aveva sparso la voce già da diversi giorni. Ciò nonostante, quando mi sono ritrovata sul palco e, dopo una breve ed imbarazzata introduzione, ho gridato “I Jalisse!”, credo proprio che l’emozione abbia risparmiato ben pochi di noi…

Devo a questo punto aprire una parentesi per ringraziare Fabio ed Alessandra per il grande regalo della loro presenza, e perché è stata una presenza molto partecipe e sentita. Non si sono infatti limitati a cantare la loro “Fiumi di parole” che tanta importanza ha per il pubblico eurovisivo e non, e la loro nuova canzone “Linguaggio universale” che fa parte del loro nuovo progetto che si ripropone, partendo da L’Aquila, di coinvolgere il maggior numero possibile di scuole in Italia e all’estero (potrai leggerne in modo più dettagliato nel loro sito ufficiale), ed a rispondere ad alcune nostre domande, ma hanno partecipato alla nostra festa praticamente fino alla fine, sedendosi fra di noi durante il gioco a squadre, conversando amabilmente durante l’aperitivo e la cena, sopportando le nostre stonature al karaoke ed ascoltando la musica curata da Miran. Sono stati talmente carini, simpatici e disponibili, che credo che tutti si siano innamorati di loro!

Come ti dicevo, dopo l’esibizione dei Jalisse è stata la vota di un gioco eurofestivaliero, ideato da me ed Alessandro, costituito da una venticinquina di domande legate a varie canzoni. Ma non crederai mica che abbiamo tirato in ballo i Lordi o Dima Bilan? Troppo facile! Siamo andati piuttosto a pescare quei pezzi che non sono proprio passati inosservati… ma quasi.. In effetti la gara fra le due squadre, denominate Svizzera e San Marino, è stata molto combattuta, sebbene Federico si sia distinto fra tutti i partecipanti (ma dietro di lui c’era anche Riccardo che suggeriva…).

Ma tutti i salmi, si sa, finiscono in gloria, e la festa non sarebbe stata tale senza un piccolo rinfresco. Ci siamo quindi spostati nella sala attigua per l’aperitivo, giusto il tempo per gli organizzatori di preparare il buffet. La cena è trascorsa piacevolmente, se si escludono (ne facciamo pubblica ammenda) le nostre esibizioni canore, che hanno fatto impallidire dalla disperazione i poveri malcapitati Jalisse. Ammetto anch’io la mia colpa, essendomi cimentata con “Oro” di Jelena Tomasevic… (Non avevo niente di più facile, eh?)

E dopo cena… via con la musica! Come, dirai tu, fino ad allora non ce n’era stata abbastanza? Eh no, per noi membri di OGAE Italy la musica non basta mai! E posso garantirti che abbiamo avuto il miglior DJ che l’OGAE conosca: Miran Cvetko, il presidente di OGAE Slovenia, una bellissima persona ed un DJ d’eccezione. Coadiuvato dall’amico Gorazd, Miran ci ha fatti ballare fino a mezzanotte con i maggiori successi dance degli ultimi anni dell’Eurofestival, da “My number one” a “Be my valentine“, accontentando anche varie richieste femminili riguardanti soprattutto Fabrizio Faniello e Sakis Rouvas!

Ti ho scritto prima che mi sono sentita come Cenerentola… E purtroppo, come ogni Cenerentola che si rispetti, ho dovuto lasciare la festa a mezzanotte. O meglio, a mezzanotte abbiamo dovuto lasciare la sala (ahimé, le leggi sono leggi). E’ stato un vero peccato: ci stavamo divertendo talmente tanto che avremmo potuto andare avanti fino alle sei del mattino. Ma non ci intristiamo troppo: ci saranno certamente altre occasioni per festeggiare tutti insieme, e la prossima volta ci sarai anche tu, vero?

Per ora posso solo ringraziare tutti quelli che mi hanno sostenuta in questa riuscitissima serata, che è stata davvero un degno festeggiamento per i primi 20 anni del nostro club: i Jalisse ancora una volta, Miran e Gorazd per averci allietati non solo con la musica, ma con la loro presenza, Alessandro per avere diviso con me l’organizzazione, Enrico e Valentina per non essersi mai fermati un secondo e avere fatto il possibile e l’impossibile, tutti i nostri amici, membri di OGAE Italy e non, per esserci stati e per esserci ancora, e naturalmente Enzo per avere sopportato i miei chiari di luna e le mie crisi di panico in tutti questi mesi. Al prossimo anniversario, ragazzi!

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