“Bad luck” e le altre, quando gli spot lanciano (o rilanciano) successi…

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Dalle prime note avrete senz’altro riconosciuto questo brano. Magari non ne conoscete il titolo e l’artista (ve li diciamo noi: è “Bad luck” della cantante anglo-australiana Dott Reed), ma sicuramente l’avete associato ad una nota marca automobilistica giapponese che lo ha usato per pubblicizzare la sua ammiraglia (lo spot è questo). L’Italia è uno dei pochissimi paesi dove un artista o una canzone hanno successo principalmente – se non esclusivamente – se passano in tv. Così il pubblico italiano si è accorto di questa artista di cui poche settimane fa avevamo celebrato il nuovo singolo “Honestly” a sua volta jingle della pubblicità di una banca. Gli artisti europei che hanno beneficiato da noi della pubblicità sono molti. Ecco un piccolo campionario del 2011.

Il pubblico europeo – ma non quello italiano – quando l’ha vista nello spot di un’altra vettura, stavolta tedesca, conosceva  bene Lena Meyer Landrut. Perchè la presenza nello spot in questione (questo qui), se l’era guadagnato grazie alla popolarità continentale ed ai 2 dischi di platino vinti con “Satellite”, brano del suo trionfo, da perfetta sconosciuta all’Eurovision Song Contest 2010. Il pezzo dello spot è “You can’t stop me” contenuto nell’album “My cassette player”. L’Italia l’ha conosciuta grazie allo spot e soltanto dopo grazie alla sua seconda partecipazione all’Eurovision, nel 2011. Sempre in tema di autovetture, una marca coreana, ha messo in circolazione questo spot.

Il brano è un pezzo freschissimo di un gruppo che ha fatto la storia dell’elettropop italiano, vale a dire “Another sunrise” dei napoletani Planet Funk. La casa madre italiana dell’automobile,  invece ha usato un brano tutto nostrano,Reality and fantasy”, di Raphael Gualazzi per lanciare il proprio brand nel mondo. Un successo arrivato dopo la designazione di Gualazzi per l’Eurovision Song Contest.

DALLE AUTO AI CELLULARI –  Anche le quattro principali aziende di telefonia mobile hanno pescato e pescano molto dalla tv.  L’azienda che utilizza come testimonial Raul Bova, per esempio, ha utilizzato nello spot promozionale, il refrain di un pezzo attualmente molto in voga, ovvero “Heartbeat” di Enrique Iglesias  e Nicole Scherzinger. Lo spot è questo qui. Ma la più saccheggiata è Caro Emerald, dal cui album “Deleted scenes from the cutting room floor”  sono usciti vari pezzi usati per la pubblicità.  La azienda inglese,  per reclamizzare la propria offerta internet ha scelto “Riviera life”. L’offerta che invece prevedeva chiamate a prezzi ridottissimi utilizzava come musica “Skinny genes” di Eliza Doolittle

L’altra azienda, quella che ha come testimonial Aldo, Giovanni e Giacomo, per pubblicizzare la propria offerta commerciale, in diversi spot, utilizza sempre la stessa colonna sonora, ovvero “Back it up”, sempre di Caro Emerald. Solo di recente, la ditta è passata aStuck per la promozione estiva. Non c’è dubbio che anche grazie a questo battage (e all’utilizzo di questi brani anche per le sigle della tv) Caro Emerald è diventata famosa in Italia, mentre lo era già nella natia Olanda e altrove. (Peraltro, in Olanda, la jazz woman era stata parzialmente lanciata proprio da uno spot, quello di un noto liquore, che aveva utilizzato la allora freschissima “A night like this”, in Italia invece sigla di un programma di Canale 5).

Sempre la azienda inglese di telefonia, di recente, si è invece affidata alla colonna sonora di “I don’t wanna miss you” di Catalin Josan negli spot con Totti e Ilary Blasi. E l’azienda tutta italiana? Presente, ovviamente. La scelta ricade su Duffy: nello spot 2011 la canzone è “Well well well”, nello spot 2010 invece, ci si affida al primo singolo della cantante gallese, ovvero “Mercy” (negli altri c’è invece Lady Gaga). Ultimamente, invece, da quando si è affidata a Neri Marcorè, Bianca Balti e Raffaella Carrà, la musica è (ovviamente) “Far l’amore” della stessa Carrà nella versione di Bob Sinclar.

ALTRI – La società nazionale di idrocarburi aveva contribuito a lanciare suo malgrado, un ancora sconosciuto Raphael Gualazzi, la cui versione di “Dont’stop” dei Fleetwod Mac era diventata la colonna sonora di un bellissimo spot realizzato con le figure disegnate sulla sabbia. La musica è suonata ed arrangiata da Gualazzi, la voce è quella di Erica Mou. Non manca nemmeno il contestatissimo e blasfemo spot Sky, che di recente ha rilanciato il vecchio successo di Umberto Tozzi “Gloria“.

E come non citare la fresca uscita di “Per un attimo”, di Roberta Bonanno (ex Amici)? Altro non è che il jingle di una nota ditta di prodotti per il corpo e per la doccia. Chiusura d’obbligo per una pubblicità locale. Questo mobilificio campano ha scelto come jingle la versione inglese di “Caroban” di Nina, brano che nella versione in lingua “madre” ha rappresentato la Serbia all’Eurovision2011: chissà se sapevano davvero la provenienza del motivetto….

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3 risposte

  1. Ranma25783 ha detto:

    No Ema, non siamo tra i pochissimi, siamo l’unico dove se nn sei in tv sei un’emerita nullità!

  1. 17 Maggio 2012

    […] già detto in un altro post: l’Italia è il paese della telecrazia per eccellenza, dove la musica – e la notorietà […]

  2. 19 Giugno 2013

    […] peccato, perchè poi alcuni brani meriterebbero anche da soli, senza bisogno di andare a rimorchio (ne parlammo qui). Sicuramente avrete visto passare questo spot di una nota marca di pasta. Ebbene, la musica e la […]