“Wrecks we adore”, il sound avvolgente di Trijntje Oosterhuis

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Ai più il nome di Trijntje Oosterhuis dice poco o niente. Eppure, a 39 anni, la cantautrice olandese è una delle voci jazz e soul più belle d’Europa ed ha messo insieme un bel pò di successi e collaborazioni importanti. Dopo aver cominciato facendo da vocalist, la figlia d’arte (sua madre è una violinista e suo padre è un poeta, paroliere, teologo ed ex sacerdote gesuita espulso dal clero dopo aver rotto il voto di celibato e contestato alcuni dettami liturgici, mescolandoli all’attivismo politico di matrice socialista e fondatore di una chiesa scismatica) ha cominciato a lavorare per conto proprio ed in breve tempo è diventata una delle artiste più apprezzate .

Otto album da solista più altri due con la band dei Total Touch, nove dischi di platino ed una serie infinita di collaborazioni illustri come Burt Bacharach, Anouk, Al Jarreau, Queen, Andrea Bocelli, B Herbie Hancock,  Khaled, Jean ‘Toots’ Thielemans, Bobby McFerrin, Ronan Keating e Lionel Richie, ha da poco dato alle stampe il nuovo lavoro “Wrecks we adore”, di cui in alto trovate “Happiness“, il primo singolo e che è subito balzato in testa alle classifiche nazionali.

L’album è molto bello, ricco dei brani ben cantati e dal sound molto moderno. Come per esempio “Knocked out“, “We are gold”,  che poi è la canzone che contiene anche il verso che dà il titolo all’album. Oppure, sempre scorrendo fra le dieci tracce, “I ain’t going nowhere”, “Better think twice“, “What about my heart“, “Nothing at all“, “You’re on my heart”. E ancora, anche queste bellissime: “In time” e “One step away from coming home”, ultima traccia di un lavoro di gran classe che meriterebbe molto l’uscita dai confini nazionali.

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