CoreAcore, Marlò, Nada, Cassandra Raffaele: storie di donne in musica
Storie di donne in musica. Cantate da donne. E non è un caso, perché soltanto loro conoscono bene l’animo femminile. L’ultimo periodo è foriero di produzioni di grandissimo livello. Tutte italiane. Musicultura è un palco dove di donne, ma non solo s’è parlato spesso e se ne parla ancora. Fra le 16 canzoni arrivare a giocarsi la vittoria (le trovate qui: ne avremmo parlato volentieri in dettaglio anche noi, se solo c’avessero avvertito in tempo: sulla pagina facebook della rassegna sono aperte le votazioni per scegliere due degli otto vincitori) ce ne sono due che di donne parlano fuori dai denti.
“La cortellata” mescola il pop e il rock alla musica popolare in romanesco. C’è dentro tutta l’esperienza dei CoreAcore, il progetto che fa capo a Claudia Delli Ficorelli. Straordinariamente orecchiabile e pure assolutamente popolare, sia per il linguaggio che per la tematica, il racconto di una amore finito male e di una donna che vuole vendicarsi alla sua maniera, prendendosi delle rivincite e concedendosi delgi sfizi personali. “Rappresenta l’insieme di tutte le cose che noi donne pensiamo nell’ambito di un rapporto, ma sono cose talmente peccaminose che non riusciamo a dirle”, spiega la frontman del gruppo, che sta per dare alle stampe un album che conterrà un pezzo inedito di Franco Califano, uno degli ultimi scritti dall’artista romano e pensato inizialmente per Gabriella Ferri. Con Califano, Claudia Delli Ficorelli ha anche duettato nel 2011 in uno spettacolo.
Sempre dalla finale di Musicultura arriva “La donna di scorta” della pescarese Federica Di Marcello, in arte Marlò, che racconta delle donne che amano senza essere amate, le donne che senza reagire accettano di essere sfruttate, accontentandosi di “rimasugli di tempo ed avanzi di cuore”, per le quali non ci sono “Domeniche da consumare, ne aspettative da soddisfare, niente dolcezza, niente attenzioni, nessun ultimo bacione spiegazioni”. Per lei è l’occasione di proporsi da solista:la 24 enne abruzzese normalmente gira con un trio che ripropone cover di successi del cantautorato italiano ma anche del mondo pop e della world music in chiave acustica, ed in italiano.
Di Nada e del suo album “Occupo poco spazio” avevamo già parlato in occasione del primo singolo, ma vale la pena di tornare a parlare perché il lavoro è un po’ tutto al femminile e fra le tante storie che racconta, sempre con l’ispirazione del grande concittadino Piero Ciampi, c’è quella delle donne, sole, abbandonate: “La terrorista”, è di una crudezza estrema, scandita anche da una melodia che è come un incedere pesante, con slanci elettronici. “Sulle rive di un fiume” racconta invece di come nel mezzo della guerra le donne cerchino rifugio per cercare di mantenere vivo l’amore.
L’album va ascoltato tutto, perchè merita. Lo trovate qui. E lo diciamo subito, non è un lavoro semplice, da prendere a cuor leggero. Però se avete tempo e modo di tuffarvi dentro queste liriche e queste musiche complesse ma profonde, scoprirete quanto sia ancora attuale un’artista che ha cominciato la carriera 45 anni fa e che oggi, girata la soglia dei 60, si propone in una veste forse ancora più bella degli esordi e del periodo d’oro.
E poi c’è Cassandra Raffaele, un’altra che sta diventando sempre più brava e che progressivamente si sta allontanando da quella vista ad X Factor qualche anno fa. “La valigia con le scarpe”, di cui avevamo parlato un pò di tempo fa, è un album bellissimo, in cui c’è uno straordinario ritratto della “donna tappetino” ne “L’occasione”, che non a caso fu premiato proprio nel maggiore concorso dedicato alla canzone al femminile, il “Bianca d’Aponte”.