Suor Cristina Scuccia vince The Voice of Italy 2
Suor Cristina Scuccia è la nuova The Voice of Italy. Si dirà nessuna sorpresa ed in effetti così è stato, perchè la 25enne religiosa siciliana di stanza presso l’ìstituto delle Orsoline a Milano è sempre stata la favorita, più che mai in una finale che si giocava solo al televoto, aperto da una settimana e in cui i voti delle varie votazioni si sommavano. Una vittoria che a noi personalmente piace sopratutto per il messaggio che la partecipazione della religiosa ha portato anche se è chiaramente un successo che non avrà lancio di carriera.
Ma a dire il vero e a sentire gli inediti, di cui parliamo qui sotto, nessuno dei quattro finalisti può minimamente sperare di far carriera partendo da questo brano e chi mai in futuro di loro ci riuscirà dovrà farlo partendo da altri progetti. The Voice si conferma fallimentare in questo, perchè al di là di suor Cristina, non è che a Elhaida Dani, la vincitrice dell’anno scorso, sia andata meglio. Scarti di magazzino come inediti dati a ragazzi meritevoli e di buone dote vocali (passi suor Cristina, ma gli altri tre, magari, se volevano provarci davvero, a far carriera?), qualche urlo di troppo nel microfono e la solita abitudine italiana a drogare i risultati con un televoto chilometrico.
Giacomo Voli, secondo classificato (Tommaso Pini terzo, Giorgia Pino quarta), è partito bene su I Tunes, col suo secondo posto, ma quanto durera? Questo in fondo è il vero dilemma, quello di uno show che sul fronte musicale non riesce a decollare. Che in Europa ha lanciato pochi artisti, quasi tutti nei Paesi Bassi dove è nato il format.
Suor Cristina ha vinto perchè piace al pubblico, per l’immagine e perchè lancia un bel messaggio. Al di là della voce, delle canzoni (il suo inedito era veramente il peggiore, ma il suo percorso è stato positivo). Poi ci sarebbe da chiedersi il perchè le grandi firme, compresi i coach, quando scrivono per i talent, danno quello che di peggio hanno. Ma questa è un’altra storia.
Suor Cristina e la parabola della sua vittoria ci ricordano qualcuno, che ha vinto poche settimane fa in Danimarca un altro concorso. Qualcuno che a tanti è piaciuto proprio per quello che era, al di là della musica. Giusto o sbagliato il concetto è lo stesso. Curioso, che gli stessi, adesso la pensino diversamente solo perchè c’è un personaggio opposto. O forse no. Ma ne riparleremo.
Suor Cristina Scuccia
- Cover: Beautiful that way (Noa)
- Duetto con J AX: Gli anni (883)
- Inedito: Lungo la riva (Neffa)
- Cover: No one (Alicia Keys)
- Cavallo di battaglia: What a feeling (Irene Cara)
No, sul serio. Abbiamo difeso la partecipazione di suor Cristina e continuiamo a difenderla per il significato e il messaggio che trasmette. Ma l’inedito di Neffa… Il testo è molto bello perfettamente calzante ad una donna di chiesa, la musica finto spiritual oggettivamente è terribile. Della serie: “E adesso che gli facciamo cantare?”. La musica pop a sfondo religioso è piena di pezzi bellissimi, moderni e anche radiofonici. Una buona idea (il testo in forma di preghiera), sfruttata male.
Tommaso Pini
- Cover: Smooth Criminal (Micheal Jackson)
- Duetto con Piero Pelù: Starway to heaven (Led Zeppelin)
- Inedito: La perfezione non c’è (autori: Amati-Faini-Casalino)
- Cover: Summertime sadness (Lana del Rey)
Roberto Casalino ha scritto “L’essenziale” di Marco Mengoni, vincitore di Sanremo 2013 e settimo all’Eurovision, Dario Faini è uno autori degli emergenti attuali, autore fra l’altro di Annalisa, Andrea Amati è un altro nome emergente, già collaboratori di Nek. Tre firme di peso, per un pezzo scritto con la mano sinistra. Molto dubstep, sicuramente moderno nella struttura e nell’arrangiamento, niente che possa farlo restare in testa per più di tre minuti. Esce alla seconda cover.
Giacomo Voli
- Nessun dorma (dalla Turandot di Puccini)
- Duetto con Raffaella Carrà: It’ s raining men (Geri Haliwell)
- Inedito: Rimedio (autore: Pelù)
- Cover: Rock’n roll (Led Zeppelin)
- Cavallo di battaglia: Libera il mio tempo (Litfiba)
Un pezzo dei Litfiba prima maniera, in cui la mano di Piero Pelù si sente pesantemente, tanto quanto le urla belluine del cantante dentro al microfono. “The scream of Italy”, come da tradizione del programma. Dignitoso, un pezzo “vero”, senza ombra di dubbio, ma vecchio. Tremendamente vecchio.
Giorgia Pino
- Cover: I try (Macy Gray)
- Duetto con Noemi: Ain’t no mountain high enough (Marvin Gaye & Tammy Terrell)
- Inedito: Se davvero vuoi (autori: Franco-Sighieri-Ciappelli)
Francesco Sighieri è l’autore di molti pezzi di Dolcenera e Irene Grandi, qui ha scritto la musica su testo di Vittorio Franco e Marco Ciappelli, uno degli autori di fiducia del suo coach Noemi. Per essere il brano d’esordio, non è sufficientemente forte per sfondare anche nelle radio. Chissà, magari in versione studio rende meglio. Perché live, insomma. Eliminata dopo l’inedito.