X Factor 8, secondo live: fuori The Wise. Mika boccia l’ESC
Secondo live di X Factor 8 e non mancano emozioni e sorprese e anche qualche uscita “fuori dal seminato” (eufemismo) Per la seconda volta in due anni Mika apostrofa l’Eurovision in modo negativo, dicendo della performance di Riccardo Schiara “manca di stile, fa troppo karaoke ed Eurofestival”. E’ lo stesso che nel 2009 si propose di scrivere un brano per il Libano dicendo che “all’Eurovision fanno musica di m. forse con me potrebbe migliorare’”.
Al ballotaggio vanno due artisti di Morgan, The Wise e Komminuet: si salva il duo crossover, forse perchè più originale in un contesto dove l’originalità è un punto molto importante. Morgan perde un rappresentante e se la prende con Luca Tomassini, che a suo dire avrebbe penalizzato i suoi con le scenografie. Fedez è a quota 4 e sin qui, incredibile ma vero, è il giudice assolutamente più dentro al contest sotto vari aspetti. Un figlio della televisione che conosce molto bene anche i gusti del pubblico. Parte un’altra iniziativa per il pubblico: su YouSong.it potete inviare le vostre canzoni, purchè inedite. I cantanti potrebbero essere chiamati ad interpretarle.
SPAREGGIO DI INGRESSO
Riccardo Schiara (Uomini Under 25) – Chandelier (Sia): Il confronto con l’originale è impietoso e lui purtroppo lo perde nettamente. Vince però il duello con Sarah Fargion ed entra in gara.
Sarah Fargion (Over 25) – Gli uomini non cambiano (Mia Martini): Anche a lei non va benissimo. Fa molto karaoke, purtroppo. Certo anche qui, non era facile confrontarsi con l’originale.
UNDER 25 DONNE (Coach: Victoria Cabello, producer: Giuseppe Barbera)
Ilaria Rastrelli– Pumped Up Kicks (Foster The People): Divertente e divertita, si sentiva nell’esibizione. Che scivola via bene, senza emozione e senza problemi di intonazione. Leggera come il brano. Sta uscendo fuori lentamente il suo talento. In crescita.
Vivian Grillo– Doo Wop (That Thing) (Lauryn Hill): Sicuramente una versione particolarissima di questo celebre brano, lei conferma la tradizione che quando non si conosce il brano e dunque non si hanno modelli con cui confrontarsi, le cose riescono meglio. La parte rappata non ha snaturato il pezzo e anche questo è un valore aggiunto.
Camilla Andrea Magli – Splendido splendente (Donatella Rettore): Arrangiamento elettronico che fa perdere un po’ la bellezza del pezzo. Lei lo canta bene, ma l’effetto è quello di un’acqua minerale molto gassata lasciata senza tappo per una settimana.
OVER 25 (coach Mika, producer Alessandro Raina)
Mario Gavino Garrucciu – Ricomincio da qui (Malika Ayane): Sarà che ho apprezzato tantissimo l’originale, ma questo arrangiamento proprio non funziona. Però funziona lui, perché su un pezzo femminile riesce a restare nei binari ed a tirare fuori qualche buon acuto.
Emma Morton – I Can’t Make You Love Me (Bonnie Raitt): Brano molto di atmosfera di una grande artista del country. Canta col cuore e si vede. Fa sua la malinconia del brano. Forse troppo, a volte. Però assolutamente straordinaria nella performance.
GRUPPI VOCALI (coach: Morgan, producer Lele Battista)
The Wise – I Will Survive (Gloria Gaynor – Cake): Loro bravi, anche perchè la base è stata suonata proprio da loro stessi. La cosa però è un po’ troppo a metà fra le due versioni, tanto da non risultare nessuna delle due. Fa uno strano effetto. Difficile giudicarli sulla canzone così come è arrangiata, ma loro non sbagliano niente. Ballotaggio, forse pagano un pò tutto quanto scritto sopra.
Spritz for Five – Bohemian Rhapsody (The Queen): L’operazione acappella sul brano dei Queen funziona come funzionò il primo anno con gli Aram Quartet. Tutto molto bello, compreso l’arrangiamento. Una bella armonia di gruppo. Nella parte con gli strumenti, il piano era di Morgan.
Komminuet – Come Undone (Duran Duran): Piace l’idea di far cantare anche il rapper del duo. Con tutti i limiti del caso, ovviamente. Ma la performance complessivamente è positiva e il brano dei Duran Duran rimanda indietro a belle sensazioni del passato. Vanno al ballottaggio, non lo meritavano.
UNDER 25 UOMINI (coach: Fedez, producer Fausto Cogliati)
Madh – No Church in The Wild (Jay Z, Kanye West, Frank Ocean): Stavolta sta dentro al pezzo, questo è sicuramente il suo genere. Meglio rispetto a tantissime cose anche sentite ad audizioni e bootcamp. E non stona.
Leiner Riflessi– The First Cut Is The Deepest (Cat Stevens): Brano coverizzato anche da Sheryl Crow, lui c’è dentro alla perfezione. Bel timbro vocale, bella presenza scenica, tiene bene il palco nonostante la giovane età. E’ uno dei più genuinamente pop là dentro. Carino l’arrangiamento, più vicino alla seconda versione.
Riccardo Schiara – All of me (John Legend): Molto simile alla versione di John Legend, senza essere John Legend. Bravo, bel timbro. Ma nulla più, per ora. Ma è normale.
Lorenzo Fragola– Impossible (Shontelle, nella versione di James Arthur): Vocalmente perfetto, controllato, anche lui molto pop. Difficilissimo confrontarsi con un successo internazionale (la cover di James Arthur), lui ne esce complessivamente bene anche se forse non lo abbiamo ascoltato al suo massimo.
BALLOTTAGGIO
Sfida sostanzialmente pari sui cavalli di battaglia, come spesso succede vanno meglio rispetto alle performance in gara. Complessivamente piacciono di più i Komminuet.