“Dream in my head”, riecco Yael Naim
E’ il tempo di grandi ritorni. A cinque anni dall’ultimo album riecco Yael Naim, la cantautrice franco-israeliana fra i migliori artisti dell’ultimo periodo. La grande qualità delle sue produzioni, mai scontate, mai banali, le fanno perdonare anche l’uso quasi esclusivo dell’inglese nei suoi album, che incredibilmente non riescono ad avere a livello di vendite gli stessi riscontri che ottengono a livello di critica.
“She was a boy”, il precedente lavoro, si prese due premi alle Victoires de La Musique (ne parlammo tempo fa), adesso invece esce “Older”, accompagnato da “Dream in my head”, questo singolo interessantissimo, preceduto qualche mese fa dalla raffinatissima “Coward”, che vede la partecipazione del pianista statunitense Brad Mehldau. C’è da dire che adesso lei incide per una piccola etichetta e questo forse non l’aiuta.
In Italia Yael Naim è nota quasi esclusivamente per una canzone, quella “New soul” che nel 2008 divenne una sorta di tormentone, oltre a conquistare i vertici delle classifiche di tutta Europa: il brano fu usato anche per gli spot di una nota marca di elettronica e lei si guadagnò un’ospitata a Sanremo. Poi come succede spesso a molti artisti indie, è tornata nella nicchia. Immeritatamente.