The voice of Italy 3 – Primo live: fuori Dany Petrarulo, Alessia Labate, Tekla e Tommaso Gregianin

La prima puntata live di The Voice of Italy 3 vede uscire di scena due artisti che avevano convinto molto sin qui, ovvero Danny Petrarulo e Tekla, oltre ad Alessia Labate e Tommaso Gregianin. Tutti e quattro se ne vanno dopo aver comunque cantato bene, in una prima puntata in diretta che non ha deluso le attese. Gara molto livellata, sino ad ora, non sembra esserci ancora un protagonista che spicca e dopo l’uscita di Chiara Iezzi c’è curiosità per vedere dove arriverà l’ultimo nome noto rimasto in corsa, ovvero Sara Jane Olog.

Intanto c’è già una prima vittoria per i ragazzi che sono stati scelti dal team Facchinetti: Roby e Francesco hanno promesso la produzione di un album a tutti e cinque, indipendentemente dal loro risultato all’interno del talent e indipendentemente dalla presenza della Universal, la major che solitamente edita i primi lavori dei partecipanti al talent show di Rai 2.

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TEAM JAX:

Tekla (Magnifico di Fedez ft Francesca Michielin): Notare come J AX ha assegnato un brano della sua etichetta discografica (e anche di Fedez stesso). Brava nelle due parti, cantata e rap. Bel talento.

Lele (Hold back the river di James Bay): Non sfigura al cospetto di una delle hit internazionali del momento. E’ il suo genere, si sente

Carola Campagna (All’alba sorgerò dal film Frozen): Brava è brava. Ma no, il pezzo Disney no, davvero. Non la valorizza per niente. Peccato, perchè non sbaglia nulla.

Maurizio Di Cesare (Animals dei Maroon 5): Pezzo sulla cresta dell’onda, lui la cavalca tutta senza sbagliare niente. Tiene anche benissimo il palco.

Sara Vita Felline (Kobra di Rettore): Diverte e si diverte, come si addice ad un pezzo storico degli anni 80. Brava e convincente.

  • Scelta del pubblico. Carola Campagna, Maurizio Di Cesare, Sara Vita Felline
  • Scelta del coach: Lele
  • Eliminato: Tekla

TEAM NOEMI:

Andrea Orchi (Billy Jean di Micheal Jackson nella versione di Chris Cornell): Convince solo in parte, al di là dell’arrangiamento

Marianè (L’immensità di Don Backy): Rende benissimo su un arrangiamento rock. L’esperienza e la maggiore attitudine al palco si fanno sentire.

Keeniatta Baird (You’ll follow me down degli Skunk Anansie):  Keeniatta non è Skin ma pur nella differenza vocale, regge bene il confronto. Grinta ed esperienza, anche qui si sente.

Dany Petrarulo (Guerriero di Marco Mengoni): C’è poco da fare, è bravo. La sua particolare timbrica vocale è spesso un valore aggiunto, come in questo caso. Leggerissime incertezze, esce di scena, ma  farà strada.

Thomas Cheval (Addicted to you di Avicii): Il brano di per sè non si presta a valorizzare chi lo canta e la sua esibizione non fa eccezione, pur senza errori.

  • Scelta del pubblico: Thomas Cheval, Keeniatta Baird, Andrea Orchi
  • Scelta del coach: Marianè
  • Eliminato: Dany Petrarulo

Team Fach

TEAM PELU’:

Roberta Carrese (Amore che vieni, amore che vai di Fabrizio De Andrè): Bella prova sul pezzone di De Andrè, per nulla facile. Notevole la chitarra di David Gilmour.

Ira Green (Lythium dei Nirvana): Il pezzo lo fa bene, ci mette grinta. Personalmente non amo le performance molto urlate, nemmeno quando hanno più ragione d”essere come in questo caso.

Tommaso Gregianin (Wicked game di Chris Isaak): Continuo a trovare la sua voce troppo ai margini del pop rock, a meno che non lo si  voglia pensare come un novello Barry White. Ma non sbaglia nulla.

Alessandra Salerno (Diamante di Zucchero): Liscia come l’olio su un classico del pop italiano. Nonostante l’insolito autoharp è una delle più centrate della trasmissione.

Marco De Vincentiis: (Mash up di Monna Lisa di Ivan Graziani e Gioconda dei Lifitba): L’operazione riesce bene, anche sul piano concettuale. Rock energetico, cantato bene.

  • Scelta del pubblico: Marco De Vincentiis, Ira Green, Roberta Carrese
  • Scelta del coach: Alessandra Salerno
  • Eliminato: Tommaso Gregianin

TEAM FACH:

Alessia Labate (Dimentico tutto di Emma): Convince anche chi l’aveva un pò fischiata nell’ultimo knock out: ha 17 anni ma tiene già il palco benissimo, senza emozione. La prima volta in italiano: promossa.

Fabio Curto (The scientist dei Coldplay): Il pezzo aiuta una esibizione comunque di spessore. Non un briciolo di emozione, si fa apprezzare.

Sarah Jane Olog (Love runs out degli OneRepublic):  Che sia brava è fuori discussione. E’ che la tecnica talvolta supera il resto. Come stavolta, che non sbaglia nulla, ma emoziona poco.

Chiara Dello Iacovo (Giudizi universali di Samuele Bersani): Meno convincente rispetto ad altre apparizioni. Ma la sensazione è che sia una che abbia grossi margini di crescita e parecchio talento.

AJ Summers (Take a look around dei Limp Bizkit): Genere difficile, lui lo fa bene. Ma non riesce a coinvolgere più di tanto.

  • Scelta del pubblico: Sarah Jane Olog, Chiara Dello Iacovo e Fabio Curto
  • Scelta dei coach: AJ Summers
  • Eliminata: Alessia Labate

Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa, liberale. Già speaker radiofonico. Ha scritto e scrive di cronaca, sport, economia e sociale per giornali nazionali e locali per vivere; scrive di musica su siti e blog per sopravvivere.

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